Dall’edicola salvata in Largo Treves agli allestimenti di Dior ed Hermès, fino agli strappi di TvBoy: cosa c’è da vedere in Brera, il salotto del design

Tra certezze e scoperte, Brera è sempre Brera, ovvero il distretto per antonomasia del design milanese, e dunque del FuoriSalone. Qui, dove l’evento più scenografico rimane Natural Capital di Carlo Ratti all’Orto Botanico, c’è anche la moda che prova a dare il meglio di sé.

Due location su tutte: Hermès alla Pelota in via Palermo, ormai appuntamento fisso per scoprire il lusso artigianale della maison tra pelli e tessuti unici, e le diciassette Dior Medallion Chair di Palazzo Citterio, dove la casa francese ha chiesto a designer e artisti (da Dimorestudio a Nendo, passando per Costance Guisset e Pierre Yovanovitch) di reinterpretare la sedia Luigi XVI con il suo iconico (stavolta è proprio il caso di dirlo) schienale ovale.

Di fianco a questi eventi blockbuster, decisamente da non perdere, ci sono però altri gioiellini nel Brera Design District. Eccoli.

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L’edicola rilanciata in Largo Treves, tempio dei creativi

Il tour di Brera, quest’anno, parte simbolicamente dall’edicola di Largo Treves, rilanciata e riaperta grazie ad Air Mail: il magazine che ha come missione il salvataggio di edicole storiche in tutto il mondo, ha replicato a Milano, nel tempio delle riviste sofisticate, l’operazione condotta a Londra con Shreeji Newsagents, a Marylebone.

Fabrizio Prestinari aveva abbassato la saracinesca due anni fa, dopo trent’anni in cui era stato il riferimento di designer, grafici, architetti e appassionati. Oggi l’edicola rinasce nella forma, grazie al bell’intervento di BWArchitect da New York, e anche nella missione: vende soltanto riviste di moda, design e arte. Da edicola a piccolo ma raffinato avamposto di scambio creativo e culturale.

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L’ECAL di Losanna e la dipendenza da smartphone, ironia e genialità

Studenti che salgono in cattedra. Succede in Brera, dove, in mezzo agli showroom, agli allestimenti di interior e alle installazioni dei grandi marchi spicca il lavoro, a Spazio Orso 16, degli studenti dell’ECAL di Losanna. Quest’anno il tema scelto dalla scuola una garanzia di qualità con le sue proposte alla Design Week  è l’abuso di smartphone. Gli allievi di Media & Interaction Design lo hanno interpretato con grande ironia (amara) e padronanza tecnologica, attraverso una serie di installazioni e trovate semplici ma geniali.

Tra bracci meccanici che scattano selfie con il selfie stick, consigli su come risparmiare tempo sulle app di incontri, strumenti per falsificare i propri dati sanitari tramite bot, il pubblico è messo davanti ai propri tic e alle proprie dipendenze, con leggerezza. Irresistibile la galleria di video con le trovate che aiutano a usare meno il cellulare, dalla cordicella segna tempo al vano porta telefonino da dove è impossibile prelevare l’apparecchio a meno di notifiche urgenti.

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I rituali della cucina e la realtà aumentata, Gio Tirotto e FBS Profilati

L’installazione Too Cook di Gio Tirotto e FBS Profilati, da Hus in via San Fermo, appartiene al gruppo di appuntamenti niente affatto scontati da cui si esce con spunti di riflessioni sui riti e i rituali della casa che ci riguardano tutti. Qui il punto di partenza è raccontare la cucina: non attraverso gli oggetti, ma con le relazioni alchemiche che si stabiliscono tra contenitori e cibo.

Quattro forme poggiano come delle nature morte su un piano cosparso di polvere di alluminio gli scintillanti scarti di produzione dei profilati FBS e, grazie alla realtà aumentata, si trasformano in oggetti animati dentro lo schermo dello smartphone. Il risultato è uno spazio phygital che accende memorie quotidiane e mette in scena dinamiche e abitudini del cucinare. L’ambiente digitale parte integrante dell’assetto scenico dell’opera è stato progettato dai creativi di SUUN Studio.

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Dimore, il futuro è un tributo a Claudio Salocchi

Quest’anno per il consueto allestimento della galleria appartamento di via Solferino 11 (nello stesso edificio Tubes presentava I-Ching, il radiatore disegnato da Elisa Ossino), Emiliano Salci e Britt Moran hanno puntato sul Razionalismo italiano, ovviamente arrangiato alla maniera dello studio che fonde in una cifra unica presente e passato. E infatti il titolo dell’allestimento è proprio Past Present Future.

Pezzi di Piero Portaluppi, Marcello Piacentini (tre esemplari unici di divani a due posti ricoperti di seta realizzati per la sua residenza romana, la Villa Quota 110), Piero Bottoni, in dialogo con luci di Ignazio Gardella e Gae Aulenti, arredi di Nanda Vigo, ceramiche Bitossi, parati dipinti a mano de Gournay e, ovviamente, con le nuove collezioni di Salci e Moran.

Nell’allestimento, la parte Future è rappresentata dalla riscoperta di Claudio Salocchi attraverso l’abitazione privata dell’architetto costruita negli anni Settanta. Dimore ha selezionato pezzi realizzati dal designer che vengono presentati insieme ad alcuni dei suoi oggetti decorativi e ad accessori personali dei creativi.

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Post Design, Memphis quarant’anni dopo

Impossibile, per chi ama il design ai confini con l’arte, prescindere da una tappa a Post Design. Anche perché quest’anno ricorrono i quarant’anni di Memphis e la galleria presenta la nuova collezione, Night Tales, disegnata da Masanori Umeda accanto ad alcuni pezzi storici della collezione Memphis Milano firmati da Martine Bedin, Aldo Cibic e Arata Isozaki. Dopo quarant’anni dal celebre Tawaraya Boxing Ring, Memphis torna dunque a realizzare alcuni progetti di Masanori Umeda disegnati agli inizi degli anni 80, all’epoca prodotti in pochi esemplari ed esclusivamente per il mercato giapponese.

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Street art e design, il nuovo landscape della casa secondo Airnova

Airnova è un’azienda friulana che da anni lavora con discrezione e successo, radunando attorno al suo know how concentrato sulla lavorazione delle migliori pelli una serie di designer (Claudio Bellini ed Emilio Nanni, per citarne un paio) sotto la direzione artistica di GianPaolo Venier, interior cosmopolita e raffinato attivo al fianco di Paola Navone e in solitaria.

Naturalis Artificium è l’esempio riuscito di come si può aprire uno showroom in Brera (via Fiori Chiari 24, lo spazio è stato inaugurato lo scorso giugno) spiccando nella moltitudine di hot spot di design con un concept interessante. Qui infatti Venier ha messo in dialogo in un allestimento raccolto e raffinato i mobili della nuova collezione con la street art di TvBoy, l’artista dei baci tra potenti, ironico e irriverente. L’occasione, tra l’altro, per vedere la Carrà fare capolino da una parete di design.

SuperSuperfici, che cosa resta (moltissimo) di Memphis 40 anni dopo

Che cosa resta di Memphis, quarant'anni dopo? E, soprattutto, il design può ancora essere radicale come lo sono stati Ettore Sottsass & Co? Prova a rispondere SuperSuperfici! The spirit of Memphis - reloaded, all’ADI Design Museum in Piazza Compasso d'Oro. La mostra è il frutto di un laboratorio a cura di Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, design curator di Abet Laminati, che hanno coinvolto, dallo scorso autunno, otto studi under 35.

La risposta al brief è in una collezione di  cubicoli, sgabelli, poltroncine, consolle, lettini, lampade e tavoli che celebrano Memphis non con riverenza scontata, ma provando a dar vita ad arredi spiazzanti come quelli creati dal movimento che usò un materiale povero, il laminato, per i suoi pezzi ironici e sofisticati. I designer sono Federico Angi, Agustina Bottoni, Antonio De Marco, Martinelli Venezia, Chiara Moreschi, Panter & Tourron, Mario Scairato e Zanellato Bortotto, mentre l'identità visiva del progetto (che è stato anche un format Instagram) è di Leonardo Sonnoli. 

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LOM, una nuova casa per la manifattura tra tradizione e digitale

Ancora una location nuova, per il FuoriSalone e per Milano. Questa volta in un'area non distante dal Cimitero Monumentale, in via Gabriele Ferraris. LOM – Locanda Officina Monumentale è un edificio in mattoni rossi nato dall’idea dei soci fondatori – Andrea e Michele Borri, Alfredo Trotta e Stefano Micelli – di dare vita a uno spazio destinato agli artigiani 4.0, alle piccole produzioni custom made con una profonda attenzione alla qualità e alla sostenibilità, in linea con i piani di sviluppo della Milano del sindaco Beppe Sala e della vice Cristina Tajani.

La riqualificazione stessa dell’edificio è avvenuta con criteri di sostenibilità. I primi ospiti – D-house by Dyloan, punto d’incontro tra manifattura tradizionale e stampa 3D, BertO e la falegnameria 4.0 di Dibieffe – sono un enunciato chiaro della missione di LOM. 

Articolo in aggiornamento

 

Foto di copertina: il garden di JVstore di Jannelli&Volpi in Corso Garibaldi 81 rivestito con i colorati wallcovering delle collezioni CO.DE 02, Marimekko, JV Italian Design e JWall. Ph Mirko Ingrao.