Marco Nereo Rotelli. Ph. Massimo Dall’Argine
“Falso Autentico è la casa dei linguaggi che abbiamo perso e riaffiora trasformata. Si tratta di entrare in un’architettura fatta di terra cruda con l’antica tecnica africana per uscire nel futuro, poiché il dentro è il fuori: uno spazio digitale e immersivo, un’idea di un luogo come logos”. Così l’architetto-artista Marco Nereo Rotelli introduce il concept della sua opera, realizzata con glo. L’edificio, progettato con l’architetto Mauro Bertagnin, rivela un approccio sostenibile al costruire e all’abitare, con la suggestione archetipica e mitica delle case africane a obice. La tipologia e le dimensioni (altezza 7 metri, diametro 5 metri) della costruzione, unitamente alla terra cruda usata per il manto esterno, che riporta una ricca texture di scritte dell’artista, costituiscono il più diretto richiamo all’Autentico. La struttura è a cassettoni lignei leggeri, in parte vuoti per creare la camera d’aria di ventilazione all’interno dell’edificio, e in parte riempiti con uno strato di terra impastata con fibre naturali di recupero per consentire l’ancoraggio del manto di copertura esterno in terra. Aperture circolari nella parte apicale aumentano la ventilazione naturale, mentre l’illuminazione è garantita dall’apertura in sommità. Le pareti concave interne fungono da supporto per le proiezioni di immagini provenienti da dispositivi integrati in una torre centrale a pianta quadrata.
L’opera luminosa interna di Rotelli lascia lo spettatore sospeso tra mondi possibili, tra luci, parole e una musica che è continuo mutamento, perché continua, urgente ricerca di equilibrio e armonia (Musiche di Alessio Bertallot e Marco Rigamonti).
Nel chiostro, sei totem circondano l’installazione per accompagnare il visitatore nella scoperta dell’opera, con il racconto del concept, della struttura, dell’artista, dell’interazione tra mondo fisico e digitale.