Sanlorenzo ha festeggiato i 10 anni pochi giorni fa, il 14 aprile. La società è nata quando Massimo Perotti ha acquisito la quota maggioritaria dei Cantieri Navali Sanlorenzo Spa da Giovanni Jannetti nel 2005 e ha rinominato la società Sanlorenzo Spa. E’ un’azienda che Perotti definisce simile a una bottega artigiana che lavora per 650 clienti in tutto il mondo, in cui si lavora bene, con calma, prendendosi i tempi giusti per produrre 25 barche all’anno. Barche caratterizzate da uno stile senza tempo, vale a dire immediatamente riconoscibile.

In questi dieci anni, Sanlorenzo ha cercato di innovare nella tradizione, ponendo sempre la massima cura nel dettaglio, perché un prodotto di lusso diventa eccellenza quando c’è cura dei dettagli. E la cura dei dettagli su una barca di 40 metri è complessa, rappresenta una sfida ad altissimo livello.

Sanlorenzo ha sposato la cultura del design nel settore degli yacht. Nel 2007 il primo esperimento, realizzando una barca con Rodolfo Dordoni che ha cercato di sottolineare il “concetto di casa”, arredando gli interni con pezzi di Minotti, Boffi, Paola Lenti che trasmettessero stile e comfort. L’ADI Italian Innovation Award ottenuto nel 2009 per questa barca è stato il primo assegnato a un progetto nautico.

Poi Antonio Citterio, che ha lavorato più sul “concetto di barca”, studiando ad esempio il collegamento tra l’esterno e l’interno. E ancora il progetto Explorer Line con Albanese Experience: una barca che ha un’autonomia di 5 mila miglia e permette di stare in mare 40/50 giorni senza prendere terra, isolati dal mondo e dalla civiltà. Il comfort deve essere elevatissimo.

Cosa può dare il design a un settore come quello nautico?

Piero Lissoni, con il suo consueto stile ironico e dissacrante, ha dettato una serie di valori dai quali non è possibile derogare. Sono le regole della buona progettazione, valide per l’architettura e l’oggetto di design quanto per la nautica.

Innanzitutto la leggerezza, di materiali e stile compositivo. Quindi la rapidità (il progetto può richiedere anni di studio e ricerca, ma poi la realizzazione deve essere veloce). E ancora l’esattezza, un bilanciamento necessario che esiste in natura e che l’uomo ha la capacità di replicare.

Poi la molteplicità, caratteristica propria di ciò che è costituito da un insieme di componenti varie e distinguibili, come soltanto un progetto complesso può essere. Segue la coerenza, la precisione nel rispetto del progetto. Valori senza i quali rischia di affermarsi la stupidità (foolishness) che devasta e deturpa irrimediabilmente ogni progetto, dal più semplice al più elaborato.

 

Testo di Danilo Signorello – foto di Efrem Raimondi

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Da sinistra, Massimo Perotti, Walter Mariotti, Piero Lissoni
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Massimo Perotti
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Piero Lissoni
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Citterio experience
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Dordoni experience
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