Expo Milano 2015 è il luogo in cui il mondo si prepara a incontrare il mondo. Affrontando il tema del cibo in maniera radicale. Non attraverso rappresentazioni iconiche o sterili competizioni tra paesi, ma attraverso un focus su un unico grande tema: l’alimentazione.

E’ stato chiesto ai paesi partecipanti di interpretare questo tema con padiglioni leggeri, sostenibili, smontabili. Non architetture fine a se stesse, ma integrate nel paesaggio formato dall’uomo e dal suo ambiente.

Una esposizione che cambia radicalmente il paradigma con un progetto tematico, un viaggio attraverso l’alimentazione, tema universale e popolare. Da qui la scelta di aree tematiche che ne declinassero gli aspetti rilevanti.

La storia dell’alimentazione è affidata al Padiglione Zero. Matteo Gatto, direttore Thematic Areas di Expo Milano 2015, ha raccontato come il padiglione che apre il sito abbia il compito di riportare il visitatore “a zero”, facendolo uscire con una serie di domande su tradizioni, usi, costumi, sprechi, esempi virtuosi legati al cibo.

Germano Celant, storico dell’arte, ha illustrato il gusto come conoscenza nella mostra Arts&Foods. Rituali dal 1851 alla Triennale di Milano. Una mostra complessa, allestita da Italo Rota, che parte dall’anno della prima esposizione universale di Londra nel 1851 e arriva a oggi. Una mostra che affronta il tema del cibo raccontato attraverso le arti: architettura, design, pittura, letteratura, cinema, fotografia.

La biodiversità è la terza area tematica raccontata da Emilio Genovese, curatore del Parco della Biodiversità. 14 mila metri quadrati all’interno dei quali i visitatori possono muoversi senza un percorso guidato, ma saltando di blocco in blocco alla scoperta dei diversi habitat che hanno accompagnato nel corso dei millenni il processo della selezione naturale agroalimentare. Affrontata secondo criteri geografici, alimentari e storici.

Come si realizza un parco per i bambini? La risposta è stata data da Michele Zini, architetto, che ha progettato il Children Park. L’obiettivo è che i bambini si percepiscano e siano percepiti sin dal loro ingresso nel sito di Expo come visitatori speciali ai quali sono riservate esperienze speciali. Definite da un linguaggio organico che si esprime in intrecci, in grandi rocchetti appesi sotto i quali accadono eventi.

Ad Andrea Galanti, dello Studio Carlo Ratti Associati, è stato affidato il compito di spiegare il cibo del futuro. Future Food District rivoluziona i luoghi del cibo con il Supermercato del futuro (che sarà gestito da Coop) e la Grande Piazza dove gustare i prodotti acquistati. Nel supermarket del futuro i prodotti sono esposti su grandi tavoli come nei mercati medievali, mentre pannelli interattivi forniscono informazioni sui prodotti stessi (per esempio, provenienza e tracciabilità).

Aree tematiche come luoghi fisici che interpretano il tema dell’alimentazione attraverso percorsi espositivi ed elementi attrattivi. Coinvolgendo i visitatori e diventando l’occasione per un’esperienza sensoriale ed educativa.

Testo di Danilo Signorello – foto di Efrem Raimondi

 

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Emilio Genovesi ph.Efrem Raimond
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Germano Celant
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Matteo Gatto
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Michele Zini ph. Efrem Raimondi
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Andrea Galanti ph. Efrem Raimondi
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Children Park
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Future Food District
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Padiglione Zero
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Parco della Biodiversità