Giunge al penultimo appuntamento il percorso di incontri Audi Mind Movers che, partendo dalla Design Week, sta conducendo Audi City Lab verso l’appuntamento con Expo Milano 2015. Nella serata di mercoledì 22 aprile è salito in scena il rapporto tra design e sport.
Guest d’eccezione, moderati da Michelangelo Giombini della rivista Interni, Mario Abis, sociologo, e Heinz Peter Hollerweger, managing director Quattro, hanno dialogato sul tema dello sport inteso come design, emozione, performance, comfort, tecnologia, benessere.
Esistono oggetti che sfidano le mode perché assolvono sempre le funzioni per cui sono stati disegnati: gli attrezzi sportivi. Da questa citazione di Gillo Dorfles ha preso le mosse il discorso sul tema design e sport.
Che può partire ancora da più lontano, dagli Anni 20, quando i Futuristi, per la prima volta, misero in relazione queste due attività. Da un lato, c’era il tema della velocità e della trasformazione degli oggetti (auto, treni in particolare) attraverso la velocità. Dall’altro, nasceva l’idea di sport individuale, con lo sviluppo tecnologico di abbigliamento sportivo, scarponi, tute ecc. In quella fase storica, la progettazione iniziò ad assumere una forte valenza estetica, che si sommava a quella tecnica.
Oggi, oltre all’estetica è importante anche l’aspetto del comfort, frutto a sua volta di un processo di design. In quest’ottica, parlando di auto, design significa anche funzione. Questi quindi i tre fattori legati alle performance sportive di un’auto: estetica, comfort, funzionalità.
Un’auto sportiva, come per esempio Audi R8 presentata al Salone di Ginevra lo scorso marzo, nasce sempre dalla fusione di questi tre fattori. Cui si somma la cooperazione di tecnici e designer. Solo dalla qualità di queste due competenze nasce un’auto sportiva di successo.
Per fare un esempio, un’auto sportiva performante deve essere “bassa”. Occorre quindi lavorare sulla forma, sull’aerodinamicità, sull’estetica. Ma questo pone un problema tecnico di illuminazione stradale da parte dei gruppi ottici. Designer e tecnici, lavorando sulle luci laser, hanno affrontato e risolto l’ostacolo.
Una efficace dimostrazione di come la forma estetica senza funzionalità risulti il più delle volte vuota. La funzionalità infatti risolve problemi di natura ingegneristica e li volge in estetica, in bellezza, in design.
Testo di Danilo Signorello – foto di Efrem Raimondi