Lo studio polivalente di Marijana Radovic e Marco Bonelli rimette ordine allo spazio. E crea progetti d’interior che ruotano intorno ai concetti di fluidità, essenzialità e continuità. Come sul 44,5 metri Ace

Cosa significa in un’epoca di esuberi totali, progettare secondo il principio di Less is enough? Sicuramente e principalmente fare ordine, ottenere un design pulito, essenziale, minimale.

Tre semplici parole che esprimono la filosofia di m2atelier, studio di architettura milanese il cui nome già mostra la rotta: quella della concretezza.

m2atelier, unisce la misura ben nota a chi progetta, condensa i nomi dei suoi due fondatori Marco (Bonelli) e Marijana (Radovic) elevandoli al quadrato perché dalla loro unione c’è il potenziamento di un percorso. Atelier, poi evoca il luogo dove la creazione è sartoriale, sia che si tratti di un progetto per appartamento o di un megayacht.

Architetti di formazione (Marijana ha una specializzazione anche in yacht design) hanno diverse esperienze internazionali soprattutto in ambito residenziale, hospitality, office, fashion e retail oltre al product. Nella nautica hanno firmato diversi progetti: un Codecasa, un veliero di Vitters, un 30 e un 44 metri di Azimut e di recente quelli del 44,5 metri Ace del cantiere polacco Conrad.

Valorizzare lo spazio in ogni suo aspetto è il focus dei loro progetti. “Affinché ogni centimetro disponibile sia effettivamente utilizzato”, precisa Marco Bonelli, “cerchiamo di creare spazi fluidi e informali, da vivere in grande relax e libertà, e dove la percezione della luce è il cuore dell’esperienza”.

Esattamente come si evince nel progetto d’interior del megayacht Ace per il quale m2atelier ha disegnato tutti gli interior, lo styling e il layout delle zone esterne.

“Il cliente ci ha chiesto di realizzare uno yacht moderno, funzionale ed esteticamente gradevole”, spiega Marijana Radovic “Abbiamo lavorato sull’interpretazione dell'essenza della vita contemporanea nel contesto degli spazi di uno yacht, sfidando le convenzioni e gli standard rigidi spesso associati al design nautico.

Abbiamo deciso di minimizzare, e ripensare tutti quegli allestimenti e soluzioni che si rivelano disfunzionali rispetto a un abitare confortevole e rilassato. Il lavoro di riscrittura non si è ridotto semplicemente nell’abolire le funzioni ma in un più sottile gesto di revisione sottoponendo a un’analisi critica tutti quegli aspetti anacronistici o non strettamente necessari”.

Così m2atelier ha lavorato sulle aperture, sugli allineamenti, sulla fluidificazione degli spazi, sulle prospettive, sulla continuità spaziale, sulle proporzioni, per cercare di ampliare la percezione generale dello spazio. E la percezione entrando è quella di essere a bordo di un’imbarcazione infinitamente più grande.

Tre le parole chiave di questo progetto: fluidità, essenzialità, continuità.

“Le soluzioni immaginate per Ace esemplificano la nostra filosofia progettuale in ambito yachting”, dice Marijana. Il che significa: “Una grande flessibilità informale, eleganza asciutta, essenzialità delle forme, e una ricerca della trasparenza verso l’esterno con aperture e prospettive che avvicinano al mare anziché separare”.