Gli yacht sono la massima rappresentazione del gusto della vita: magnifiche architetture dalla progettazione efficiente con un occhio attento alla sostenibilità

Il concetto di eccellenza è parte integrante del Made in Italy. È il suo sinonimo. Ed è indissolubile dal termine yacht, sintesi del lavoro attento e scrupoloso di progettisti, cantieri navali, maestranze esperte e una lunga filiera di fornitori e artigiani.

Uno yacht è l’espressione più elevata del lusso. È il sogno che si avvera per la new generation di armatori. Ed è l’espressione di un bien vivre italiano invidiato nel mondo.

“È equilibrio tra estetica e funzionalità, comfort, vivibilità e prestazioni” spiega Mario Pedol, fondatore insieme a Massimo Gino di Nauta Design: “Il nostro ‘stile di vita mediterraneo’ è la somma tra il piacere di vivere a bordo e una sensibilità estetica che deriva dalla nostra cultura fatta d’arte e storia”.

Non a caso l'Italia è patria della moda e del design. Settore, quest’ultimo, che attira l’attenzione anche di progettisti stranieri: “Mi ha sempre affascinato la ricca eredità del design di Milano” dice Jozeph Forakis, che nel capoluogo lombardo ha il suo studio e progetta anche barche per CL Yachts. “Il mio approccio allo yacht design si radica nella tradizione della città, caratterizzata da una semplicità estetica e un'innovazione funzionale e si unisce alla mia educazione americana attirata dalle tecnologie all'avanguardia”.

Ma a segnare la rotta ad alcuni progettisti talvolta è persino il settore artistico. Rivela Cristiano Gatto: “La mia filosofia di design si compenetra nell’arte che ho respirato in Accademia, durante gli anni della mia formazione. A Venezia trovo ispirazione tra le sue strade, qui riecheggiano ancora i rumori delle antiche botteghe, dove arte e artigianato si coniugano”.

Realizzare a regola d’arte è il comune denominatore dello yachting. “Ad Ancona, la Superyacht Yard è un sito strategico e produttivo che rappresenta alla perfezione il saper fare, il design e la cura nella progettazione navale”, spiega Stefano de Vivo, CCO di Ferretti Group, che ha un portafoglio unico di sette brand: Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, CRN, Custom Line e Wally.

“Qui prendono forma i super e megayacht CRN in metallo fino a 90 metri, tutta la gamma made-to-measure Custom Line, da 30 a 43 metri in composito, e i Branded flagship super yachts totalmente in alluminio: Riva Superyacht Division da 50 metri, Custom Line 50 metri e Pershing 140”.

La generazione degli yacht contemporanei è bella ed elegante nelle linee, ma non solo: è razionale nella distribuzione degli spazi che sono personalizzati al massimo. “La curiosità e il gusto per l’innovazione mi hanno portato a sperimentare territori inediti, sviluppando un modello di business incentrato su un approccio custom made ed esperienziale”, dice il progettista Luca Dini.

Così gli studi di progettazione e i cantieri stessi si trasformano in atelier di haute couture. “La nostra realtà ha una forte inclinazione verso la costruzione su misura”, dice Guido Orsi, marketing manager di Tankoa. Una lavorazione che coinvolge una lunga fila di esperti chiamati a portare a bordo elementi altrettanto bespoke.

"Progettare su misura per massimizzare l'esperienza di benessere del committente e dei suoi ospiti è un imperativo”, spiega Fabio Signorelli di Edilfare Piscine, che porta a bordo degli yacht spettacolari piscine, “A bordo come a terra, la piscina diventa un luogo in cui potersi rilassare in totale privacy, all’insegna del benessere”.

Personalizzare vuol dire puntare all’eccellenza: “Significa equilibrio tra bellezza del prodotto e contenuti tecnici, funzionali e prestazionali”, precisa Alessandro De Pascalis, Head of Style & Design Maiora e AB Yachts.

E questo succede nei grandi yacht ma oggi anche su barche di dimensioni contenute come J Craft che punta su una personalizzazione senza pari: “Ogni scafo è una creazione unica, secondo le specifiche del cliente, e unisce elementi di design ricercati e prestazioni elevate”, dice Radenko Milakovich, titolare del cantiere nordico.

La parola d’ordine è realizzare il sogno del committente. “Solo ascoltando la sua storia nasce il progetto: il nostro motto è I Am My Home”, dice Francesca Muzio, fondatrice di FM Architettura. “Il progetto è sempre il risultato di una contaminazione culturale. Che si tratti di uno yacht o di una residenza, l'approccio al design inizia da un dialogo”.

L’uomo è quindi al centro del progetto anche a bordo, affinché possa vivere quel senso di libertà intrinseco nel navigare, in ambienti di stile e in contatto con la natura. Lo sa bene Luca Bassani, Founder e Chief Designer di Wally, ideatore di imbarcazioni che da 30 anni precorrono tempi e mode stabilendo nuovi parametri nel design nautico: “La terrazza di poppa sul ponte principale è da sempre radicata nel DNA di Wally, come lo è la fibra di carbonio e la sensazione di connessione con il mare”.

E se si parla di innovazione, questa “Sarà uno dei driver della crescita nei prossimi anni di Cantiere del Pardo”, garantisce il Chief Strategy Officer, Marcello Veronesi, “grazie anche all’ingresso del Gruppo Oniverse alla guida dell’azienda”.

Oggi le barche sono ville da sogno, con finiture ed arredi selezionati con il meglio proposto dalle aziende italiane all’insegna della versatilità per creare nuovi spazi abitativi. “La flessibilità è particolarmente apprezzata dai nostri armatori il layout delle nostre barche offre diverse configurazioni.” commenta Maurizio Balducci, CEO di Overmarine.

C’è anche chi sta studiando nuove soluzioni, come Bernardo Zuccon, di Zuccon International Project, che racconta: “Come architetto mi sto concentrando su un’attività di ricerca per migliorare la qualità di vita a bordo. Non perché voglia trasformare le barche in case: sto lavorando sul concetto tipologico. Oggi non si possono più proporre i layout delle barche degli Anni ’80: si deve lavorare sullo spazio”.

Nascono così nuovi e inediti interni come quelli a bordo del Sanlorenzo 50Steel, primo yacht con sistema fuel cell a metanolo verde per l’energia di bordo: “Con questo varo Sanlorenzo festeggia una tappa fondamentale della sua storia”, dichiara il Cav. Massimo Perotti, Presidente e Ceo del Gruppo Sanlorenzo. “Abbracciamo soluzioni all'avanguardia non solo nel design, ma anche nei campi della tecnologia e della sostenibilità”.

Una sfida raccolta dal Gruppo anche con il brand Blugame, che ha varato tender per due team della 37a Coppa America alimentate esclusivamente a idrogeno e a zero emissioni. “L’uso esclusivo dell’idrogeno come sistema propulsivo rappresenta una novità per tutta la nautica da diporto”, commenta Carla Demaria, CEO Bluegame.

Altri player importanti della nautica si stanno adoperando per allinearsi agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per raggiungere le zero emissioni entro il 2050.

Come Baglietto, che quest’anno compie 170 di attività. “Il saper guardare avanti è sempre stato nel nostro DNA”, dice il Ceo Diego Michele Deprati. “Oggi si parla di idrogeno, di ammoniaca, di metanolo come fonti alternative di energia propulsiva. Noi siamo in partita con l'idrogeno. Di recente abbiamo inaugurato la prima stazione del progetto BZero”.

Pensare green è un dovere morale verso le generazioni future. Lo sa bene Azimut, la cui nuova serie di barche è il risultato di vent’anni dedicati alla ricerca e alle innovazioni sostenibili. “Con Seadeck 6 abbiamo voluto fissare un nuovo punto di partenza per le generazioni future”, dice Giovanna Vitelli, Presidente di Azimut|Benetti. “Da sempre siamo pionieri di innovazioni nel nostro settore e, con questa nuova barca, desideriamo tracciare una rotta che sia di ispirazione per tutta l’industria”.

Il crescente interesse per la sostenibilità e la riduzione dell'impatto ambientale non significa compromettere lusso e qualità: “Anzi”, dichiara Giuseppina Arena, fondatrice dell’omonimo studio, “livello estetico, funzionalità e fluidità degli spazi si fondono con soluzioni tecnologiche avanzate in modo armonioso. E grande attenzione al benessere, con l'inclusione aree dedicate al wellness e materiali naturali che creano ambienti accoglienti e rilassanti”.

Perché uno yacht serve per staccare dalla routine quotidiana in modo esclusivo e unico. “Come architetti, ci impegniamo a creare spazi che permettano questa evasione”, commentano Marijana Radovic e Marco Bonelli, fondatori di m2atelier, “Ogni ambiente deve offrire comfort e armonia, favorendo il benessere psico-fisico”.

Perché il navigar sia sempre più dolce. E sostenibile.

Foto di copertina: Il vetro usato a bordo come legame tra barca e natura. 75 metri Kenshō by Admiral Yachts. Ph. Christopher Scholey