LEE, è quarto superyacht di una fortunata linea disegnata da Stefano Vafiadis per lo storico cantiere italiano. Spazioso, elegante, adatto a qualsiasi tipo di armatore. Personalizzabile a sua immagine

Lee è il quarto esemplare a scendere in acqua della linea Dom133. Una linea che ha riscosso un successo notevole.

“In pochi anni dal suo concept, ne abbiamo già venduti 9”, racconta con soddisfazione Fabio Ermetto CCO di Baglietto, cantiere che quest’anno festeggia 170 anni di storia e di innovazioni, tutta italiana. Il concept DOM nasce dall’idea di avere una “domusgalleggiante sul mare, spaziosa ed elegante ma anche giovane e fresca, esteticamente attraente. Adatto a qualsiasi tipo di armatore. Dom è un progetto trasversale.

“Ciò che piace di più è la grande armonia e uniformità che lega gli esterni agli interni”, sottolinea Ermetto. Disegnato dallo yacht Designer Stefano Vafiadis, che qui si è occupato anche degli interni insieme a Tehila Bracha Magyar Shelef (designer proposta dall’armatore), Dom133 ha linee molto identificative del brand Baglietto.

“Sono un connubio tra architettura e design automotive, dove per automotive si intende il design in movimento”, spiega Vafiadis. Le linee sono filanti e tese, esaltano la lunghezza dell’imbarcazione attraverso tagli longitudinali.

I volumi interni sono generosi con spazi e soluzioni abitative che garantiscono un flusso ottimale tra le aree interne ed esterne, valorizzando al contempo l’atmosfera conviviale. Come il salone principale dove finestre panoramiche apribili a tutta altezza esaltando al massimo la connessione in e out; o lo sky lounge sul ponte superiore, luogo familiare e piacevole dal quale godere della vista panoramica dalle finestre ribassate (peculiarità di questa unità rispetto le altre della linea).

Il ponte sole con il tettuccio forato scorrevole, un sistema di ombreggiatura “cabrio”, è la zona ideale per godere la vita all’area aperta: c’è anche un bar e una piscina panoramica (la seconda di bordo) e grande prendisole di prua.

Affaccio sul mare in tutta privacy per l’armatore che, nella sua suite a prua del ponte principale, dispone di un balcone abbattibile di grande impatto visivo e funzionale: amplia di circa 2 metri verso l’esterno la cabina stessa.

Internamente il decor è affidato a una particolare ricercatezza dei materiali: pavimenti in marmo di Carrara, legni pregiati come il Platano ed altre essenze tropicali, inserti in acciaio inox, anche su supporti curvi molto complicati da realizzare. E naturalmente una selezione di mobili, scelti dalle linee di Minotti, Cassina, Bonaldo e per gli esterni Paola Lenti e Roda, concorrono a creare quel senso di casa, anima di questo yacht.

La poppa con piscina e fondo sollevabile è un altro elemento fortemente distintivo; il concetto di beach club a due livelli nasce per offrire agli ospiti uno spazio polivalente.

“Una caratteristica che ancora una volta evidenzia il carattere di “atelier” del nostro cantiere”, precisa Fabio Ermetto.

“La personalizzazione è pressoché totale: negli interni ma molto elevata anche per gli esterni grazie alla scelta dell’alluminio per la costruzione, materiale estremamente malleabile e consente quindi un elevato livello di customizzazione. Per chi lo richiede c’è anche la possibilità di installare una motorizzazione ibrida”.

Esempi di quanto il cantiere Baglietto dopo 170 continui a mantenere vivo il suo spirito innovativo e la sua tradizione di eccellenza. Le prossime sfide? “Varare da qui a qualche anno il primo Baglietto con motorizzazione ibrido a idrogeno”.