Materia affascinante come sempre, il 2023 dà un’interpretazione multiforme della luce, in totale armonia con il contemporaneo

Partire dalla luce, passando per la tecnologia, la ricerca, la transizione ecologica, il progetto made in Italy e persino la fisica. Per approdare al design.

Non è più solo una questione di far luce, di illuminare, ma soprattutto di come portare la luce in un ambiente, pensando a renderla intelligente, funzionale e emozionante. Qui un breve ripasso di tendenze e novità, per capire dove va l’illuminazione nel 2023.

La luce è sostenibile

Partiamo dall’argomento clou: la sostenibilità. Abbiamo capito che si tratta innanzitutto di partire dal punto 0. I materiali quindi che siano perlomeno scelti con raziocinio ecologico, nel quadro di un modus operandi che stiamo imparando a vivere come una sfida e non come un limite.

Ci pensa Signify con soluzioni che dimostrano come sostenibilità, design ed estetica possono andare di pari passo. Le lampade PhilipsMyCreation Coastal Breeze, protagoniste del Fuorisalone 2023, realizzate con l’utilizzo della tecnica del 3D printing riciclando reti da pesca che, grazie ad un innovativo processo di economia circolare, vedono così una nuova luce. Materiale riciclato e riciclabile, ma non solo.

C’è una possibilità ampia di customizzazione nella stampa 3D che avvicina designer, consumatori e aziende in un continuum relazionale che fa bene al cuore, oltre che all’ambiente. Colori, pattern e misure possono essere scelti dai clienti attraverso un semplice configuratore pensato per contract e privati.

In bilico fra legacy storiche e ricerca attuale

Altro argomento fondamentale: la relazione fra la ricerca storica e quella contemporanea. È il tema di FontanaArte, un’azienda che celebra instancabilmente la propria responsabilità nel dialogare con un passato importante (Giò Ponti è tra i suoi fondatori) e nel contempo procedere sicura nella produzione contemporanea.

Il 2023 ha visto la nascita della nuova collezione di lampade Thea, che prosegue la ricerca iniziata con Equatore da Gabriele e Oscar Buratti.

Il focus è sulla relazione fra luce e vetro curvato, addentrandosi in quell’ambito del tutto scientifico, l’ottica, che però regala magia e stupore agli esseri umani.

La luce che sprigiona al contatto con le superfici è il carattere essenziale della collezione, grazie alla doppia calotta: la prima piccola e interna, in vetro opalino bianco, che ha la funzione di diffondere la luce in modo omogeneo; la seconda calotta, trasparente o colorata, raccoglie la luce e la moltiplica al suo interno.

La luce che porta significato

“L’Ensō, il simbolo del cerchio, mi ha affascinato in particolare per ciò che rappresenta, l’illuminazione, la completezza, il tutto, il niente.

A quel punto cercare di dare tridimensionalità a quel gesto è stato per me un passaggio naturale”. Enzo Catellani descrive così la sua nuova incursione in una luce poetica, misteriosa, nel solco naturale di Catellani&Smith.

Il frame è quello della cultura giapponese, della calligrafia. Intesa qui come arte dell’imperfezione, come rappresentazione di un gesto umano, con tutte le sue imprecisioni e la sua unicità. Ensō è un gioiello progettuale dalle forme volutamente imprecise, che qui trovano la strada della percezione in una riproduzione tridimensionale dell’arte calligrafica.

La luce come astrazione estetica

I materiali, ancora una volta. Per Oluce l’obiettivo è la sperimentazione nel frame di un marchio che fa della ricerca e di una piccola misura di astrazione formale la cifra riconoscibile. Se si cerca il fascino della luce emergere da un lavoro formale sofisticato, Oluce è il posto giusto.

Nel 2023 il brand sperimenta la pelle. Parallel, di Victor Vasilev è un prodotto passepartout, pensato per intercettare i mercati più diversi e per affrontare con qualche provocazione anche i settori più inclini a scegliere essenzialità e discrezione più che lo spettacolare showing off del design high end.

In due altezze, con due finiture cromatiche diverse per il paralume rivestito di pelle (sabbia e cuoio), Parallel è un oggetto semplice, lineare, molto elegante. La pelle è il dettaglio inaspettato, la sorpresa per chi ha occhi attenti e sa guardare con attenzione e immaginare la maestria, la competenza manifatturiera e l’amore per il rischio formale.

La luce e basta: progettare nell’interior

Infine c’è un’ulteriore tendenza: il progetto organico della luce. Che significa trasformare uno spazio, riempirlo o svuotarlo di volumi, giocare con la rifrazione per disegnare pattern effimeri quanto il clic dell'interruttore (ormai silenzioso, perché spesso è sul telefonino dell’utilizzatore).

Con Infinitude, un’installazione site specific affascinante e convincente durante il FuoriSalone 2023 Qu dimostra che tutto è possibile quando il brand si propone come capace di incontrare il designer e il cliente sul piano della personalizzazione, in un’ottica di collaborazione e, soprattutto, di grande capacità interpretativa.