Come in un reportage, dopo 20 anni il grande designer e l’azienda hanno fotografato le esigenze del pubblico e dato nuova vita a un modello rivoluzionario

Quanto sono lunghi vent’anni? Moltissimo, se guardiamo alla vita umana. Un flash, se invece volgiamo lo sguardo alle trasformazioni, velocissime, che interessano quel mondo speciale in cui tecnologia e design s’incontrano per rendere belle ed efficienti le nostre case. Vent’anni è l’arco di tempo passato tra Case 5.0, il rivoluzionario modello di cucina firmato per Boffi da Piero Lissoni nel 2002, e la riedizione lanciata in questi giorni, ancora più sofisticata e funzionale, che nasce dall’ascolto attento del pubblico, di cui l’azienda e l'architetto e designer hanno fotografato come in un reportage le esigenze rinnovate in tutto questo tempo.

Nuovi spessori e penisole più lunghe

Quando, nel 2002, Lissoni progettò Case 5.0, volle presentarla al pubblico nel contesto degli stabilimenti industriali Caproni, poco fuori Milano. In quel luogo, un progettista d’eccezione e pioniere dell’aviazione da tempo dimenticato - Gianni Caproni, appunto - aveva prodotto generazioni di aeroplani, divenuti un classico in termini di performance e design. Era un modo inconsueto per annunciare un nuovo approccio alle cucine, lo stesso che caratterizza la nuova versione di Case 5.0. Lo spessore di 5 cm delle ante che racchiudono i cassetti in noce naturale incorpora una sezione di 8 millimetri che le incornicia, diventandone la maniglia. Lo spessore e la massa conferiscono alle ante una particolare sensazione tattile di solidità. Grazie alla stessa finitura della base dei mobili, i listelli delle maniglie rafforzano la continuità visiva.

Le novità della riedizione

I mobili sono dotati di ante estraibili e pannelli di supporto laterali da 9 centimetri. Il piano di lavoro è relativamente sottile - da 1,2 a 2 centimetri - il che crea un netto contrasto con i pannelli dei mobili, molto più spessi. Nella riedizione sono introdotte nuove caratteristiche: penisole lunghe fino a 180 centimetri e nuovi materiali per ante e piani di lavoro, a partire da MDi by Inalco in nuovi colori e nella versione a induzione del composito. E poi Indian rosewood, datuk ebony e teak - i cosiddetti Legni Perduti - e novità assolute scelte da Lissoni come Easy Metals e poliesteri lucidi. Infine, Inside System Track, dotato di binari integrati nel piano di lavoro, offre scomparti per posateria e utensili, oltre che supporti per coltelli, spezie, taglieri, oliere e cappa.

L’ispirazione teatrale

Tutta l’ispirazione per questo mix di superfici e materiali, spiegano da Boffi, arriva dal teatro antico: i piani di lavoro, i mobili e gli altri elementi cruciali - fornelli, frigorifero, lavello… - sono gli oggetti di scena per il teatro domestico della preparazione dei pasti, ma anche un’interfaccia che collega la conoscenza e le tradizioni più profonde della gastronomia con la vita quotidiana che scorre in ogni cucina, una “linea del desiderio” che dà forma al design e alla pratica del cucinare e dell’intrattenere.