Dalla mobilità verde ai materiali riciclati, il design premiato alla XXVII edizione del Compasso d’Oro ADI è innovativo e sostenibile

Che cos’hanno in comune un muletto elettrico, una valvola stampata in 3d per adattarsi a una maschera da snorkeling, una sedia in pressofusione di alluminio e una malta che combina calce e scarti di riso?

Sono tutti oggetti nati per dare risposte concrete alle sfide della contemporaneità che ci sta abituando alla scarsità delle risorse e alla crisi climatica ed economica globale. Questi, insieme ad altri 16, sono i progetti premiati ieri alla XXVII edizione del Compasso d’Oro ADI, il premio, che dal 1954 a oggi, racconta il primato dell’industria italiana più innovativa.

La giuria, presieduta da Annachiara Sacchi e composta da Mario Cucinella, Stefano Micelli, Cloe Piccoli e Mirko Zardini, ha sottolineato la trasversalità degli approcci con cui il design si esprime nei progetti vincitori, riconoscendone 'il lavoro, l’ingegno, l’imprenditorialità e la qualità'.

Molti si ricorderanno la valvola Charlotte, un progetto che ha visto la luce nel marzo 2020 a Brescia, allora l’epicentro italiano della pandemia da Covid-19.

Con molto ingegno e con la tipica 'capacità sartoriale' che contraddistingue l’imprenditoria italiana, Cristian Fracassi, fondatore della startup Isinnova, e il suo team progettarono in pochi giorni una valvola da stampare in 3d e applicare a una maschera da snorkeling disponibile in commercio in ampie quantità e distribuita da una multinazionale francese.

Con quella che oggi è conosciuta come Easy-Covid19 ed è stata premiata ieri con il Compasso d’Oro ADI, l’Italia ha risposto alla mancanza sul territorio di dispositivi sanitari per la terapia intensiva nell’emergenza Covid-19.

Doveroso omaggio alla sedia, che, come ricorda Luciano Galimberti è 'la macchina più complessa con cui tutti i grandi designer si devono confrontare', è andato a Plato, una seduta minimale disegnata da Jasper Morrison per Magis e realizzata in alluminio pressofuso, materiale completamente riciclabile a fine vita.

Del resto, i nuovi materiali, sostenibili e innovativi, sono stati un chiaro focus della selezione dei giurati per questa edizione del Premio, che ha valorizzato non solo all’oggetto finale, ma anche il processo che porta a realizzarlo.

È senz’altro il caso di RH120 di Ricehouse, un intonaco multicomponente di finitura naturale che usa la pasta di riso ed è il frutto di un’estesa ricerca nel campo dei componenti per l’edilizia e del sistema fonoassorbente Klipper, disegnato da Felicia Arvid per Caimi Brevetti, che utilizza poliuretano riciclabile al 100%.

Anche lo scouting sulla mobilità è stato centrale: qui spicca il muletto elettrico E-Worker, prodotto da Merlo, che ha il merito di portare la sostenibilità nel comparto industriale.

Si distinguono per ingegno ØG™ Zero Gravity, il serramento proposto da Secco Sistemi che risolve con la levitazione magnetica il problema dello scorrimento di ante di grandi dimensioni, senza dover ricorrere all’ausilio di un motore elettrico e Ordine, un progetto di Adriano Design per Fabita, che interpreta il tema del piano cottura in un’ottica flessibile dando vita a una serie di elementi indipendenti e trasportabili.

I tre concetti chiave – sviluppo, sostenibile e responsabile – che hanno guidato la giuria nella selezione sono stati gli stessi usati per attribuire le 25 menzioni d’onore.

‘Responsabile’ è la caraffa Sula disegnata da Giulio Iacchetti che incentiva l’uso dell’acqua del rubinetto a tavola, pratica che, se diffusa, limiterebbe l’abuso delle bottigliette di plastica.

‘Sostenibile’ è Giotto il dispositivo per la ricarica dei veicoli elettrici prodotto da Repower e progettato da Makio Hasuike & Co, che riporta l’attenzione sulla transizione ecologica della mobilità.

Ai 20 progetti vincitori, si affiancano 12 Compassi d’Oro alla carriera: 9 nazionali – al filosofo Giovanni Anceschi, ai designer Francesco Binfaré, Giulio Cappellini, Antonio Citterio e Michele De Lucchi, alla gallerista Rossana Orlandi e agli imprenditori Brunello Cucinelli e Giancarlo Zanatta – e 3 internazionali – alla curatrice Lidewij Edelkoort e ai designer Hans A. Muth e Peter Opsvik.

Tre gli oggetti long seller premiati: la Minikitchen disegnata da Joe Colombo per Boffi nel 1968, la serie Up di Gaetano Pesce per B&B Italia e la poltrona Ghost di Cini Boeri e Tomu Katayanagi per Fiam Italia (1987), e, per completare il quadro, 3 premi e 9 attestati per la Targa Giovani.