Il doveroso guardarsi indietro per andare avanti: abbiamo messo in fila le cose che vi abbiamo raccontato nel 2021 per osservare il mondo con la lente del design secondo Interni
Ci stiamo per lasciare alle spalle il 2021, l'anno che doveva portarci fuori dalla pandemia (e che un po' lo ha fatto) e che, per il mondo del design, è stato segnato anche da un momento di rinascita: quello di una Design Week a Milano di nuovo in presenza. In questi dodici mesi, internimagazine.it (che è stato rilanciato lo scorso aprile nel suo nuovo formato) ha raccontato il design sotto molteplici punti di vista, toccando tematiche di attualità e analizzandole con la lente del progetto. Eccone alcune.

Abbiamo parlato di design e greenwashing

Su internimagazine.it abbiamo aperto il 2021 parlando di Greenwashing e lo chiudiamo sullo stesso tema.

Dopo appena 12 mesi dal monito che Michela Melis ha lanciato sul nostro sito (Il greenwashing va evitato: ecco come), il Tribunale di Gorizia ha infatti stabilito, tramite un'ordinanza cautelare, che chi si macchia di informazione parziale o non comprovata da fatti quantificabili sul tema dell'ambiente va sanzionato (È greenwashing? Lo decide il tribunale). È un'ottima notizia che, si spera, farà giurisprudenza, e che vede l'Italia in prima linea sul tema della sostenibilità, trattata in modo (finalmente) serio.

 

Abbiamo parlato di design e comunicazione

Per chi fa comunicazione del design, il 2021 è stato un 2020 al quadrato. Tutto quello che, durante i lockdown della pandemia, abbiamo sperimentato (i format digitali, le piattaforme di condivisione, i linguaggi alternativi a quelli tradizionali) è diventato mainstream e va oggi maneggiato con maestria e scioltezza.

Su internimagazine.it abbiamo dedicato quattro numeri di Interni Design Journal a queste tematiche. Occupandoci di tempistiche della narrazione del design, del potere della voce per spiegare il design, del ruolo sempre più importante delle Newsletter per mantenere una relazione aperta e condivisiva con il pubblico.

Abbiamo anche cercato di capire cosa succede quando i marchi parlano in prima persona: come magazine (Editori di se stessi) o come canali TV (Progettare un canale di IGTV). E quale può essere il ruolo di un giornale quando diventa brandizzato. Tanti degli interrogativi che abbiamo sollevato sono ancora aperti, perché l'unica costante dell'universo della comunicazione è la sua costante, irrefrenabile evoluzione...

 

Abbiamo parlato di design e influencer

Dovevano essere un bluff invece sono ancora qui, più potenti che mai: giganteschi e in grado di muovere mondi (pensate all'evoluzione "politica" dei Ferragnez) o piccoli e agili ma di forte impatto sul loro pubblico selezionato. Gli influencer sono persone capaci di costruire contenuti e creare community, ci ha raccontato Alessandro Mininno di Gummy Industries che di queste cose se ne intende. Nel design, però, non ce ne sono molti. In realtà, secondo Mininno, qualunque personaggio pop sarebbe in grado di esserlo solo che "al mondo del design e ai designer gli influencer non piacciono" (leggi tutta l'intervista qui). Difficile, se si lavora nel settore e lo si conosce bene, non dargli ragione. E se sia un bene o un male lo lasciamo dire a voi.

Il 2022 sarà l'anno in cui il design uscirà definitivamente dalla sua bolla comunicativa per diventare pop? Potrebbe essere visto che un segnale forte, nel 2021, c'è stato: il lancio di #suonarestella, il format su Instagram di Paolo Stella dedicato proprio all'arredo e supportato da grandi brand. Noi lo abbiamo intervistato e qui potete leggere quello che ci ha raccontato (e perché lo abbiamo trovato interessante).

 

Abbiamo parlato di design ed economia circolare

Il recentissimo rapporto della Fondazione Symbola ha raccontato un'Italia all'avanguardia sul tema dell'economia circolare. In questo 2021, su internimagazine.it abbiamo spiegato il ruolo fondamentale che il ricilo dei materiali (soprattutto in architettura) nello sviluppo di un'economia circolare, raccontato storie virtuose su chi dà nuova vita agli scarti (Erano scarti, oggi li cercano tutti) e a chi li re-inventa (Intervista a Tiziana Monterisi, CEO di Ricehouse).

L'economia circolare, però, non è solo riciclo. Per essere davvero sostenibile, infatti, un oggetto deve essere riparabile e disassemblabile. E questo richiede un nuovo modo di progettare (su questo tema leggi: Come ti smonto il design). La strategia corretta, ci ha raccontato Odo Fioravanti, è fatta di una “durabilità estetica” e meccanica e un pensiero sul fine vita. Poter disassemblare un mobile è quindi un altro gesto progettuale che ne aumenta la sostenibilità. Mentre l'ossessione per il riciclo della plastica, quando non si tratta di quella mono-uso, potrebbe essere addirittura controproducente. In questo senso, il 2021 si conclude con un altro obiettivo raggiunto: il Consiglio dei Ministri, infatti, ha approvato in via definitiva a inizio novembre la direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione della SUP (Single Use Plastic).

E siccome il riuso è, alla fine, quello di cui davvero avremmo bisogno, anche se si tratta di un argomento quasi tabù nell'arredo ne abbiamo parlato lo stesso: e sarà meglio abituarsi, visto che il mercato del pre-loved (il nome cool del second-hand) è apprezzatissimo dalla Gen Z.

 

Abbiamo parlato di design e intelligenza artificiale

Ora lo chiamiamo tutti metaverso e sembra una novità da quando la parola è entrata nel verbo di Facebook. Ma in quel mondo a cavallo tra digitale e reale siamo immersi fino al collo da tempo e su internimagazine.it ne parliamo già da un po' (nel 2020 ci chiedevamo per esempio se socializzeremo sui videogame).

Per capire meglio le potenzialità creative dei dati e dell'impiego dell'intelligenza artificiale siamo andati a parlare con l'artista du jour, Refik Anadol per capire come plasma l’infosfera con il machine learning per far dialogare il mondo virtuale con lo spazio fisico, trasformando i dati in un'arte e in un linguaggio universali (leggi l'intervista qui). Mentre un altro digital artist, Mauro Martino, ci ha spiegato come ha messo insieme A.I. generativa, voce umana, poesia e paesaggio urbano nel suo progetto Strolling Cities e come la creatività si evolva, nell'era digitale, grazie alla co-creazione tra persone e modelli generativi (leggi l'intervista qui).

 

Abbiamo parlato di design e natura

La pandemia ha cambiato il nostro rapporto con la casa, con quello che ci sta dentro e soprattutto con la natura: il sogno di tutti, ora, è vivere in un giardino (di questo abbiamo parlato con il paesaggista Antonio Perazzi). E così mentre si parla sempre più di biofilia (Oliver Heath: vi spiego cos'è il biophilic design), gli alberi sono in prima linea nell'architettura: si usano sugli edifici, sui tetti e sui balconi e, sempre di più sono considerati il nuovo strumento per far respirare le città (Alberi in città: nove buoni motivi per piantarne di più). Come sempre, quando qualcosa diventa "di moda" è giusto però chiedersi se siamo di fronte a un feticcio per lavarci la coscienza (e magari continuare a inquinare come se niente fosse successo) o a un vero strumento per costruire un’architettura ecologica (Per fare l'architettura ci vuole un albero?).

 

Abbiamo (ovviamente) parlato di design ed eventi

Il 2021 è stato l'anno della Biennale di Architettura (leggi la nostra recensione qui) ma soprattutto quello del ritorno della Design Week in presenza.

Il Salone del Mobile ha cambiato (temporaneamente) pelle e si è chiamato Supersalone: la sua veste diversa, compatta e a misura d'uomo ci è sembrata un'operazione - soprattutto di comunicazione - perfettamente adatta alla situazione ancora fluida in cui ci trovavamo a settembre (Com'è e cosa è davvero il Supersalone).

Il FuoriSalone, invece, non ha veramente cambiato pelle. La gente è giunta numerosa in città, per visitare gli showroom (dove sono avvenuti i deal che normalmente venivano realizzati in fiera) e seguire gli eventi (su cui INTERNI ha realizzato la sua immancabile Guida FuoriSalone). Su internimagazine.it abbiamo coperto tutta la kermesse a tappeto in una serie di articoli raccolti in uno speciale, online da metà agosto, e raccontato il meglio della produzione dell'arredo su INTERNI King Size digitale.

INTERNI è stata ovviamente grande protagonista del FuoriSalone anche come produttore di contenuti con Creative Connections all'Università degli Studi di Milano, all'Orto Botanico (in collaborazione con Eni) e all'Audi City Lab (in collaborazione con Audi). All'evento, che ha tenuto impegnata Milano dal 4 al 19 settembre, abbiamo dedicato un mini-sito che raccontava tutte le installazioni (con video interviste agli architetti che le hanno realizzate) e le riprese del ciclo di Talk "Il progetto del cambiamento". L'evento, che è stato visitato da più di 150mila persone, è stato raccontato in sintesi il giorno prima della chiusura qui.

Photo cover: Tel Aviv Museum of Art by Preston Scott Cohen (dettaglio). Ph. Clemente Vergara.