La ‘stratificata’ House of Ita, l’aggraziata Astrid Luglio e la ‘certezza’ Elena Salmistraro. Ecco le tre designer di EDIT Napoli che ci hanno colpito di più e perché

Ci sono le rocce nere di lava vulcanica di Pantelleria, la tradizione femminile balcanica e la genuinità dellolio doliva nelle collezioni materiche, amalgamate e gustose presentate dalle tre designer che ci hanno colpito – per ispirazione, ricerca, creatività – a EDIT Napoli 202, la fiera dedicata al design editoriale e d’autore, curata da Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi, andata in scena (con successo) in diverse location della città partenopea dal 29 al 31 ottobre.

L’emergente House of Ita, la sofisticata Astrid Luglio e la più celebre Elena Salmistraro ci hanno incantato perché nel presentare le loro collezioni ci raccontano storie, territoriali e ancestrali.

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L’artista tessile e designer Margarita (Ita) Aleksievska Sclavi, in arte House of Ita

La predisposizione per le relazioni non convenzionali e lattitudine allarrangiamento alla stratificazione nellaccostare materiali, tessuti (e rimandi) sono alla base di Trasposizioni, la collezione di arazzi che esplora lo sfaccettato universo femminile della Macedonia del Nord presentata a Napoli dall’artista tessile e designer Margarita (Ita) Aleksievska Sclavi, in arte House of Ita.

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La materia prima? Gli abiti femminili tradizionali slavo-macedoni di impronta bizantina che un tempo le donne realizzavano a mano, apportando sottili variazioni per impreziosire un capo d’abbigliamento altrimenti ordinario, che denotava l’appartenenza regionale e l’affiliazione culturale di chi lo indossava.

La collezione Trasposizioni reinterpreta questi indumenti di altissima qualità per attribuirgli nuovi significati e funzioni. Indagando il loro potenziale inespresso, House of Ita li decostruisce e riassembla per dare vita a tre arazzi che portano i nomi delle sue nonne Vera, Aspasija ed Evgenija in omaggio alle antenate del suo Paese dorigine, la Macedonia del Nord.

Nelle trame rielaborate si intrecciano pezzi di vestiti, brandelli di maniche, colletti, ricami e nastri, con foglie d’oro, bronzo e argento, dettagli ricercati e ornamenti folklorici dipinti a mano dall’artista. Il risultato è una composizione eterogenea ma coerente, riconoscibile a uno sguardo attento eppure originale.

Facendo di contrappunti misurati e giustapposizioni colte il suo fil rouge, la collezione esplora il tema dell’eredità culturale e della femminilità.

“Creare Trasposizioni è stato un viaggio alla scoperta delle mie radici, un rituale intimo che mi ha fatto entrare in connessione con la cultura e l’energia femminile della mia terra. L’intenzione era quella di creare una sorta di collage della memoria, una mappa concettuale fatta di frammenti di storie, dove protagoniste fossero le donne” racconta House of Ita,.

La ricerca estetica della designer si traduce in un amalgama di colori, tessuti e culture per combinare mestieri antichi e tecniche moderne, celebrando la tradizione artigianale balcanica e il ruolo della donna nelle arti applicate.

La designer (sofisticata ma genuina) Astrid Luglio

Famiglia Oliva è il racconto di una storia attraverso curiosi oggetti di design aggraziato e al contempo specializzato’ che parlano di gusto, benessere e ospitalità italiana e suggeriscono nuove gestualità, celebrando un elemento fondamentale della dieta ma anche della cultura mediterranea: l’olio di oliva.

Nata dalla collaborazione tra la designer Astrid Luglio e Mariella Caputo, sommelier, mastro oleario e maître, per Eleit.it, giovane brand che attraverso oggetti originali enfatizza materie prime tutelate e prodotti tipici italiani, la famiglia Olivia popola la tavola con personaggi’ studiati appositamente per la degustazione dell’olio, valorizzandone le diverse provenienze e proprietà organolettiche: Elio, il cucchiaio per dosare e servire l’olio, Gea, il piatto pane e olio, Pigi, il contenitore dedicato all’esperienza olfattiva.

Dalle forme archetipe, la collezione in ottone stagnato e rame realizzata dagli artigiani di Rua Catalana restituisce la grazia – femminile – semplice e al tempo stesso sofisticata dei gesti naturali e dei riti domestici più antichi. Il naming dei tre oggetti contiene in sé i tre fondamentali elementi per la coltivazione dell’albero di olivo: Gea: la terra, Elio: il sole e Pigi: la sorgente.

“Basando il mio lavoro sulla ricerca di utopie culinarie, sulla valorizzazione di ingredienti pregiati e sulla creazione di esperienze sensoriali, ho trovato una sintonia perfetta con la visione e la metodologia con cui vengono sviluppati i progetti da Eleit.it. Partecipare al progetto della Famiglia Oliva ha significato abbracciare la cura e l’attenzione per il racconto del processo creativo, dalla scelta dell’ingrediente culinario a quella della realtà artigianale con cui realizzare i prodotti” spiega Astrid Luglio.

Pigi, il Degustatore olfattivo, suggerisce attraverso il foro quale sia il primo senso da coinvolgere nella valutazione di un olio: l’olfatto, per inspirarne l’odore soave, lento e intenso con un gesto naturale. Subito dopo arriva il gusto: l’assaggio della quantità giusta fa in modo che l’olio si stenda in bocca per percepirne le componenti aromatiche.

Elio, il Cucchiaio d’olio, rappresenta la quantità ideale da aggiungere ai piatti: il dosaggio perfetto per tutelare la salute, evitare gli sprechi oltre che i rischi di ossidazione e irrancidimento che possono accelerarne il processo di deperibilità.

Gea, il piatto Pane e olio, celebra un rituale di benvenuto che rievoca tradizioni arcaiche e che racconta la valorizzazione di un prodotto naturale e una filiera a basso impatto ambientale: si mangia tutto, fino all’ultima briciola.

Leclettica designer (nonché illustratrice) Elena Salmistraro

Proseguendo la sua esplorazione del Mediterraneo, Lithea ha presentato a EDIT Napoli Pensieri Panteschi, la nuova collezione di arredi e superfici in marmi e pietre policromi, ideata da Elena Salmistraro e dedicata all’isola siciliana di Pantelleria. Iper decorativa, porta negli ambienti abitativi i materiali naturali, la morfologia e la natura inconfondibile dei paesaggi panteschi.

Considerata terra di fertilità fin dagli antichità, di Pantelleria si tramandato storie (e leggende) che raccontano un’isola misteriosa e straordinaria: falesie erose dal mare e dal vento, rocce nere di lava vulcanica, terrazzamenti di vigneti di zibibbo, muretti a secco e piante di capperi, dammusi dai tetti ondulati e mare blu, profondo e infinito.

Per Elena Salmistraro Pensieri Panteschi è l’immagine di una giovane donna che osserva Pantelleria per stimolare la sua curiosità e (quindi) la sua creatività attraverso il disegno, alla ricerca di nuove strutture, forme, texture e colori. 

Nascono complementi dai nomi evocativi (territoriali) e dal forte impatto scenografico. Tridimensionali e grafici, il tavolo Specchio di Venere, gli sgabelli Sibà e il pannello decorativo Gadir sono caratterizzati da molteplici tonalità e sovrapposizioni materiche grazie all’utilizzo di preziosi marmi policromi sapientemente lavorati da Lithea, azienda siciliana con più di cinquantanni di esperienza nel settore lapideo.