Se la vita multitasking è sempre più digitale e frenetica, anche i professionisti della comunicazione ‘ci mettono le mani’ e plasmano la materia. Vi raccontiamo la storia di Lucia e dei suoi piatti dedicati alle cime dolomitiche, decorati a mano, uno alla volta

La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura” scrive Paolo Cognetti ne Le otto montagne edito da Einaudi. Ed è lo stesso fare lento e cadenzato del modellare, decorare e cuocere la materia; lo stesso non fare: quell’aspettare paziente e sapiente a cui non siamo più abituati, essenziale per la riuscita dei lavori artigianali. Gesti ponderati e attimi dilatati in cui ricalibrare un ritmo di passo, di respiro, di vita analogico.

Se negli ultimi due anni la vita contemporanea è diventata sempre più digitale e multitasking, più stanziale ma ancora più veloce e frenetica, anche i professionisti della comunicazione tornano a usare (e a sporcarsi) le mani, per plasmare materiali grezzi ma soprattutto per ritrovare un modo di fare vecchio stile (se non di antica memoria): rallentato e focalizzato. Per (ri)trovare il tempo di ascoltarsi.

Come Lucia Portesi che da oltre dieci anni lavora in un’agenzia di comunicazione, settore che con la pandemia ha accelerato i suoi ritmi già parecchio sostenuti, e che ora propone un suo progetto (imbevuto di passione) personale: Gli Appuntiti, una serie di piatti decorati a mano che riproducono il profilo essenziale di tre cime delle Dolomiti Ampezzane.

Perché lavorare la ceramica?

La ceramica – modellarla e cuocerla, decorarla e ricuocerla e, se lavori l’oro, cuocerla ancora una volta – insegna che molto più spesso di quanto si pensi il tempo prezioso è quello dilatato” spiega Lucia Portesi. Conoscere i materiali e i colori, imparare le tecniche, ascoltare i consigli... sono tutti elementi che richiedono tempo, cura e dedizione per confluire in oggetti che poi si raccontano da soli: i migliori sono sempre quelli realizzati con calma”.

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La concretezza delle montagne, la convivialità della tavola

Sono una foresta, come dicono a Cortina Ampezzo, unappassionata non originaria di quella terra e delle sue cime” prosegue Lucia. Amo la tavola, palcoscenico di convivialità, confessioni, sorprese, accordi e litigi, su questioni serie e meno serie: tutte sempre condite con gusto. Lavoro la ceramica perché offre un approdo concreto alla mia immaginazione, alla mia testa altrimenti troppo spesso sospesa tra le nuvole. Come le montagne.

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Piatti decorati da cime dolomitiche intagliate nel cielo

Forte della passione per la montagna ampezzana e forgiata dalla disciplina rallentata impartita dalla lavorazione della ceramica, Lucia Portesi ha ideato il concept Gli Appuntiti, una collezione composta da piatti da portata, da tavola e da dolce i cui decori riproducono l’essenza del profilo delle cime più espressive che attorniamo Cortina d’Ampezzo: come intagliati nel cielo i rilievi si stagliano eterei.

La Tofana di Rozes, le Cinque Torri e il Becco di Mezzodì sono sintetizzati nella linea espressiva che meglio li racconta: quella che emerge è la traccia che ne ricalca la forma, nel panorama e nella memoria.

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Perché piatti di montagna?

“Gli interni di montagna e ancor più le tavole su cui viene apparecchiata la quotidianità custodiscono quel tepore confidenziale di cui c’è tanto bisogno oggi, o perlomeno di cui io sento il bisogno oggi prosegue Lucia. “Sono cucce, zone di comfort, rifugi che profumano di abete e di cirmolo, dove i bagliori del fuoco tingono di arancio e oro l’ambiente, facendo da contrappunto alla purezza del bianco invernale.

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Portare sulle tavole cittadine la sensazione di rifugio

La montagna è spigolosa, dura è appuntita ma dentroè fragrante, stuzzica il naso e avvolge con odori densi, sentori inebrianti, profumi di buono. La montagna è così nella realtà, a volte nell’immagine standardizzata che se ne dà, ma è così soprattutto nel mondo interiore se non di tutti, di molti. Non tutti vogliono o possono vivere in montagna, io per prima, ma possono portare a casa, sulla tavola, questa sensazione di accoglienza, calore e riparo che io traduco nella sua forma essenziale, che a ben osservare è anche romantica” conclude Lucia Portesi.

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Le tonalità attingono dalla natura

Cinque sono i colori scelti per la particolare tavolozza materica naturale’ dei piatti: il blu profondo e brillante delle notti in alta quota, il verde che profuma di bosco, il rosso delle bacche, il grigio sfumato delle folate di neve sollevate dal vento e il rosa-arancio dell’Enrosadira.

Cos’è il rosa Enrosadira

Fenomeno pregno di misticismo, l’Enrosadira (in ladino enrosadìra significa diventare di colore rosa) è l’arrossamento delle cime delle Dolomiti al tramonto. Più che essere un colore preciso è una essenza, una materia evanescente che dall’alba al tramonto assume i più strani riflessi, grigi, argentei, rosa, gialli, purpurei, viola, azzurri, seppia, restando pur sempre la stessascriveva Dino Buzzati.

Tre profili montuosi in cinque colori sfumati

Il progetto prevede tre profili montuosi declinabili in cinque tonalità che sfumano verso l’alto: cromie intense ma sobrie, puntellate e irregolari, mai esattamente uguali tra un piatto e l’altro ed è questo che il rende speciali, preziosi nella loro unicità in quanto realizzati singolarmente a mano.

La montagna emerge in negativo, ma non solo

Il colore può essere applicato ‘al cielo’, come nelle foto in questo articolo, così che la montagna si stagli in negativo, ma anche al rilievo stesso per ottenere l’effetto opposto.

La lavorazione artigianale

Le aree bianche, smaltate con lavorazione a goccia, hanno una texture che risulta materica al tatto. Ad animarle un decoro geometrico, una linea obliqua che taglia la superficie del piatto e forma una lunetta nella parte terminale, dove lo smalto, sempre bianco, viene applicato in modalità flat.

Piatti decorati a mano, uno ad uno

I piatti, numerati, sono in ceramica con decoro realizzato a mano allinterno del Laboratorio Terzo Fuoco di Bologna di Liliana Possenti Morganti.

Dove si possono trovare

La collezione Gli Appuntiti è disponibile da dicembre 2021 nella storica boutique Sottosopra a Cortina d’Ampezzo, una piccola bottega alpina rivestita in legno dove si possono trovare accessori dallo stile tirolese, con tanto di stelle alpine ricamate a mano, ma anche oggetti per la tavola, complementi e decori per una casa intima, calda e accogliente permeata da uno stile montano autentico.

Come avere informazioni

Per qualsiasi tipo di informazione relativa ai piatti del progetto Gli Appuntiti si può scrivere alla mail lucyscazzarole@gmail.com.