Disegnata da Marcel Wanders studio, la lampada combina design e innovazione. Tubi tessili, integrati con luci Led, intrecciati come fili lungo la struttura della sospensione creano un elemento sorpresa, leggero ma dalla forte personalità, che sfida l'archetipo dell'illuminazione a bulbo

Scriveva Italo Calvino nelle sue Lezioni Americane che “la leggerezza si associa alla precisione e alla determinazione, non alla vaghezza e all'abbandono al caso: leggerezza è il planare sulle cose dall’alto, senza avere macigni sul cuore.” Passando dal piano della metafora poetica a quello più concreto dei materiali di cui sono fatti gli oggetti, precisione e determinazione sono spesso alla base di progetti di design vincenti e con-vincenti. Un planare sulle cose dall'alto che, a ben guardare, pare avere ispirato l'ultima fatica di Marcel Wanders studio per Flos: Skynest si rivela una lampada leggera ma, allo stesso tempo, di grande presenza scenica, eterea ma dalla forte personalità. Un prodotto frutto della precisione e dell'accuratezza nella scelta di materiali e tecnologia quanto di una determinazione progettuale che trasforma un'intuizione sorprendentemente inedita (proporre l’intreccio stesso come fonte luminosa) in una sospensione che sovverte i canoni tradizionali dell'illuminotecnica e propone un innovativo cambio di prospettiva.

Luce inattesa

Skynest presenta la tradizionale forma della lampada a sospensione, con un nucleo centrale e quello che a prima vista sembra un paralume. La luce, però, non è emessa da una lampadina, né da una scheda Led, ma dagli elementi stessi che formano la struttura del paralume: strisce Led rivestite in tessuto. La lampada è infatti composta da 24 bacchette luminose a Led ricoperte con una trama tessile bicolore. La luce è emessa da un solo lato, quello bianco, mentre all’esterno rimane a vista il colore del tessuto. L’intersecarsi dei vari elementi luminosi con altre 48 bacchette colorate sui due lati dà vita alla lampada: una presenza eterea, leggerissima, ispirata al mondo artigianale ma inaspettatamente tecnologica.

Artigianato tecnologico

L’intuizione di Marcel Wanders studio è stata di proporre l’intreccio come fonte luminosa inedita. Se, infatti, usare gli intrecci per creare paralumi è uno standard nell’illuminazione di ispirazione artigianale, il cambio di prospettiva, vale a dire rendere il cesto fonte stessa di luce, trasforma Skynest in un pezzo di design innovativo e sorprendente. Un ponte tra due universi che, sempre più, si avvicinano nel sentire contemporaneo.

Ripensare l'esistente

Per realizzare il progetto, l’ufficio tecnico Flos ha lavorato con Strip-Led rivestite con un tessuto tubolare, una calza realizzata in poliestere riciclato infilato sulla bacchetta. Materiali consueti, ma assemblati in modo inedito: in questo ripensare l’esistente, in questa forte legame tra industria, tecnologia e artigianato, l’innovazione progettuale che Skynest rappresenta. Anche il nome è evocativo, richiamando un nido di luce sospeso nel cielo, un’immagine sognante e poetica.

Design for sustainability

L'assemblaggio di Skynest è semplice poiché modulare. Ogni elemento viene inserito tra il nucleo centrale e l’anello perimetrale grazie a speciali jack che garantiscono il passaggio della corrente e mantengono la forma della cupola. Di conseguenza ogni elemento luminoso è facilmente removibile in caso di eventuali riparazioni e sostituzioni. A fine vita, tutta la lampada si può disassemblare per il corretto riciclo di ogni elemento.

Due varianti, quattro colori

Skynest è disponibile in due varianti (a sospensione e a plafone) e in quattro colorazioni: Anthracite, che sostituisce il classico nero; Almond, al posto del tradizionale bianco; Brick, come tinta calda e di carattere; e un elegante Tormaline Blue.

Foto © Alessandro Oliva