La paziente attesa durante i lockdown. I programmi alternativi per non cedere alla passività. I musei del design producono contenuti e memorie per tenere traccia di questi dodici mesi incredibili. E si preparano al futuro

Se c’è una cosa strana in questi giorni di Interni Designer’s Week 2021 è passare davanti alla Triennale di Milano e vederla chiuso. E, allungando di poco, passare anche davanti all’ADI Museum Compasso d’Oro per rendersi conto che una vera inaugurazione dello spazio non c’è mai stata (a parte la consegna dei Compassi d’Oro 2020 in una cerimonia blindatissima) e la nuova sede attende solo di poter cominciare ad accogliere il pubblico. Gli effetti stranianti di un anno anomalo. Dietro le porte chiuse dei musei però le cose si muovono.

La Triennale lavora già per la prossima edizione della rassegna internazionale del 2022. Si intitolerà Unkown Unkowns. An introduction to mysteries, la curatela è stata affidata all’astrofisica Ersilia Vaudo, aiutata da un panel internazionale di scienziati, filosofi, architetti e designer. Ovviamente il dialogo fra discipline sarà il leitmotif di un’esplorazione su quanto poco sappiamo di non sapere. Un’operazione che invita alla speranza di scoprire e conoscere sempre di più, perché la curiosità e la meraviglia indichino la strada verso un futuro migliore.

In attesa che Unkown Unkowns prenda forma e sostanza e, soprattutto, che le sue porte possano riaprire, la Triennale non ha mai smesso di produrre contenuti digitali negli ultimi dodici mesi. Dalla serie Decameron alla più recente Is there life on Mars?, il risultato immediato è inaspettatamente costruttivo: una nuova raccolta di materiali audiovisivi d’eccezione, che contribuiranno a costituire la memoria della crisi pandemica. Designer e architetti, ma anche scrittori, artisti, attori, musicisti: una lista di eccellenze, va sottolineato. In più gli appuntamenti per i virtual tour di Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli e del Museo del Design Italiano guidati da esperti: il giovedì, venerdì e la domenica, fino al 30 aprile.

I programmi per l’immediato futuro sono densi ma per ora la Triennale mantiene il riserbo: l’on/off degli ultimi dodici mesi non è passato invano e porterà grandi progetti, oltre che la proroga della mostra dedicata a Enzo Mari.

ADI Design Museum Compasso d'Oro, pur con un programma inevitabilmente più ridotto, attende in modo ugualmente costruttivo e sereno l’apertura al pubblico. Dal 9 aprile è cominciato un ciclo di appuntamenti online: MAD Meet ADI Designers. Fino a giugno gli studenti delle università socie ADI potranno conoscere direttamente dalla voce di alcuni dei principali progettisti italiani esperienze, strategie professionali e le ragioni del successo dei loro progetti. Basta prenotarsi, in programma una lunga lista di nomi interessanti, professionisti che hanno a messo a disposizione il loro tempo per condividere le proprie esperienze con gli studenti. Il 16 giugno è la volta di Gilda Bojardi, direttore di Interni e indiscussa patronne del sistema design milanese.

Da ADI commentano: “Tanti sono quelli che con grande generosità si sono resi disponibili a incontrare gli studenti per svelare sia le difficoltà affrontate, sia i virtuosismi professionali che hanno permesso loro di trasformare uno schizzo in un progetto di successo. Allo stesso modo, le scuole di livello universitario che insegnano design e che sono socie ADI hanno aderito a MAD con grande entusiasmo indicando i professionisti più coerenti con i rispettivi piani di studio per armonizzare gli incontri con la programmazione didattica. Il risultato è un denso programma di arricchimento culturale diffuso focalizzato sulla condivisione dei tratti di una professione che richiede un senso di responsabilità così grande da sfiorare la follia – ogni designer è un po’ MAD – e sull’essere parte di ADI quale vettore di coesione verso l’obiettivo ultimo del design di migliorare la vita per tutti”.