“Guardate alle cose usuali con occhi diversi”, suggeriva Vico Magistretti. Esercitare uno sguardo non convenzionale, capace di cogliere l’inatteso in un dettaglio sfuggente e tradurlo in un’intuizione progettuale, animati dalla volontà di trasformare il mondo per renderlo più vivibile e accogliente o semplicemente più bello.

Un’ambizione ampiamente condivisa in zona Ventura Lambrate, ex distretto industriale sito nella periferia nordest di Milano. Tra alambicchi e provette, macchine utensili e stampanti 3d, prototipi e one-off, lavorazioni inedite e ibridazioni materiche, installazioni, innesti e crossover tra artigianato e industria, artificio e natura, abbiamo assistito alla celebrazione di un futuro possibile capace di suscitare curiosità, meraviglia e sorpresa.

Uno sguardo diverso, in grado di proiettarsi sull’intera città.

di Francesco Massoni – foto di Emanuele Zamponi

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Cocoon II di Studio Context, architettura in bamboo presentata nell’ambito della mostra Engaging Through Architecture della Aarhus School of Architecture.
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La bacheca dello studio museo di Vico Magistretti.
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Il percorso sensoriale Involucri progettato da Silvio De Ponte Architect.
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Carte da parati Magic Forest e Alvise di Jannelli & Volpi fanno da sfondo all’installazione di Irene Baratto nell’ambito della mostra Welcome Wallpaper.
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Paolo Ulian compone i tasselli del pannello Pixel per Bufalini Marmi.
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Kneeling, compilation di tappeti effimeri del collettivo We Make Carpets.
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Something Sweet, kit per la fabbricazione di dolciumi di Tessa Geuze, esposto in The Tomorrow Collective della Lund University.
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I Quadri d’autore di Roberto Ciminaghi ed Elena Caponi, realizzati con il parquet Oldfloor Italy.
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L’archetipo della lanterna ha ispirato il progetto Dual Land dello studio Faberhama, in collaborazione con NasonMoretti, Zuiderzee Museum e Dentinn.
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‘La macchina che fabbrica le lampadine piccole’ di Catellani & Smith nell’antologica La Casa della Luce.
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Progetti retroavveniristici per la tavola in The next supper della Scuola Politecnica di Design.
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La convivialità espressa da Aart van Asseldonk nel suo tavolo con narghilè all’interno della mostra Fire Walk With Me di PlusDesign.
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Progetti retroavveniristici per la tavola in The next supper della Scuola Politecnica di Design; Natura e artificio si intrecciano in Humus and Porcelain Project del CEPV-ESAA di Vevey.
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Project Egg, involucro lapideo progettato da Michiel van der Kley e realizzato online in 3d printing con vari laboratori.
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Serving Ceremony, macchina per il caffè di Petra Dalström in mostra presso la collettiva Nøw! di KADK Copenhagen.
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Meat on the table, tavola ‘neovichinga’ di Solveig Stilling con Kick nell’ambito di The Tube 2015 della Design School di Kolding.