L’innovazione tecnologica ci permette oggi di reinventare lo spazio. Per esempio, ci permette di immaginare e di ‘sperimentare’ i luoghi dove ancora non ci è permesso vivere, come le profondità del mare o le cime delle montagne.

Se poi a questa esperienza combiniamo il sentimento tipicamente giapponese di pensare e concepire lo spazio, integrato alla nozione di tempo, ecco che nasce Kukan – The invention of space, l’installazione proposta da Panasonic durante la design week milanese all’interno della Rimessa dei Fiori in via San Carpoforo.

Una scenografia costituita da 140 monitor da 55 pollici, distribuiti su sette colonne, che proiettavano immagini, suoni, luci e colori in costante movimento, attinti dalle opere d’arte classica giapponese così come dai paesaggi tipici nipponici e a loro volta combinati con scene e suggestioni inerenti le varie fasi storiche del Paese del Sol Levante. Camminando attorno alle colonne, il visitatore poteva immaginare, creare e sperimentare il proprio spazio, ogni volta diverso in base alla prospettiva con cui coglieva suoni e immagini.

Il designer Shuichi Furumi, ideatore dell’installazione assieme allo specialista video Masao Ochiai, ha spiegato il senso del progetto: “Nasce dal concetto di libertà. Ho pensato di scomporre e ricomporre lo spazio aggiungendovi la dimensione del tempo. Quando ho approcciato il tema della creazione dello spazio ho pensato che fosse molto importante ricondurlo al significato che in Giappone viene attribuito a questo concetto. Un concetto che viene vissuto sia a livello intellettivo che emozionale. ‘Kukan’ è una sorta di simulazione visiva di questo modo di intendere e sentire”.

Secondo l’idea dei progettisti, le sette colonne corrispondono alle Sette Dimensioni della cultura giapponese ed esprimono la sua visione del mondo caratterizzata da una profonda simbiosi con la natura, nonché il senso estetico su cui si basa la sua tradizione artistica.

“Le colonne”, precisa Masao Ochiai, “rappresentano i confini tra cielo e terra, tra noi e gli altri. La gente comincia a riconoscere lo spazio in cui vive proprio quando ne scopre i confini, dai quali trae poi ispirazione per creare nuovi spazi . L’idea creativa di ‘The Invention of Space’ nasce proprio da questo presupposto”.

Conclude Furumi: “Le frontiere della libertà si sono estese. Le dimore cambiano e le persone hanno la possibilità di vivere ovunque, dalle regioni polari alle isole più remote. Tutto ciò diventa possibile reinventando lo spazio e gli ambienti, grazie all’innovazione tecnologica. Queste sette colonne scenografiche creano un ambiente sconosciuto e inesplorato che sorprende il visitatore e fa volare la sua immaginazione attraverso la prospettiva della cultura giapponese”.

L’installazione proposta da Panasonic ha vinto il People’s Choice Award come progetto espositivo più votato dai visitatori del FuoriSalone 2016.

Testo di Maddalena Padovani

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Sette colonne composte da 140 display hanno dato vita all’installazione ‘Kukan – The invention of space’ realizzata da Panasonic all’interno della Rimessa dei Fiori in via San Carpoforo.
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Dalla fusione dei suoni e delle immagini in movimento, ispirate alla storia e alla visione del mondo della cultura giapponese, il visitatore traeva una percezione dinamica e personale dello spazio che mutava secondo il punto di osservazione.
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‘Kukan – The invention of space’
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