“Il nostro obiettivo? Diventare l’azienda più sostenibile al mondo…”. Chi parla è Jan Christian, giovane imprenditore di Vestre, storica azienda norvegese che da 70 anni produce arredi per gli spazi urbani.

Jan – terza generazione alla guida dell’attività avviata dal nonno nel 1947 – ha le idee ben chiare : “Tutti i nostri prodotti devono rispettare tre regole: durare nel tempo (c’è una panchina che abbiamo prodotto e venduto nel 1970 che è ancora lì, al suo posto, senza che i segni del tempo ne abbiano alterato estetica e funzionalità); usare solo energie rinnovabili; impiegare unicamente materiali sostenibili e locali (legno e acciaio per esempio provengono rigorosamente dall’area scandinava)”.

E i risultati positivi di questa ‘politica’ aziendale non sono mancati. Nel 2016 il lungomare di Oslo, allestito con la serie di arredi ‘Bloc’ di Vestre, è stato riconosciuto come il migliore Waterfront Promenade dal prestigioso premio internazionale Wan Award.

Ad aprile di quest’anno l’azienda norvegese ha vinto la competition per l’arredo urbano di Times Square a New York, che è stata recentemente trasformata in area pedonale su progetto di Snøetta (Interni, maggio 2017, pp. 46/53).

Non solo. ‘April’, altro prodotto di punat di Vestre, è stata riconosciuta come la panchina più sostenibile d’Europa, avendo ottenuto il Nordic Swan Ecolabel, una delle più restrittive certificazioni che valuta l’intero ciclo di vita del prodotto.

Anche dal punta di vista dell’impatto sociale sul tessuto urbano. Espen Voll, progettista storico di Vestre che firma il design della superecologica ‘bench’ con Tore Borgersen e Michael Olofsson, ci spiega: “Sin dall’inizio della mia collobarazione con Vestre, che risale ormai a molti anni fa – vinsi un concorso bandito dall’azienda quando ero ancora studente – l’idea di partenza è stata quella di progettare non un singolo elemento ma un sistema di arredi.

Scopo: dare vita a degli ‘organic landscapes’, cioè, luoghi capaci di creare nelle metropoli contemporanee momenti di socialità, di interazione, non necessariamente in spazi chiusi; insomma, si tratta di innescare occasioni per stare insieme all’aria aperta anche in città, come se si stesse in mezzo alla natura, in un parco…”.

La mostra presentata al FuoriSalone con il titolo ‘Nordic life in urban spaces’,  su progetto dello stesso Voll, ha voluto aprire le porte a una nuova cultura della street furniture, per ora in larga parte circoscritta al Nord Europa.

Si tratta di unire design, socialità e rispetto ambientale nel segno di una visione innovativa, ma anche più giocosa, dell’arredo urbano. Che può così diventare il banco di prova per una rigenerazione degli spazi urbani da vivere e soprattutto condividere.

Testo di Laura Ragazzola

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Il Waterfront Promenade ad Aker Brygge, Oslo, è allestito con la collezione di arredi urbani ‘bloc’ di vestre.
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La seduta multiuso ‘stoop’ di Julien De Smedt in mostra all’opificio 31 nell’area del tortona district.
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Panca e fioriera insieme: l’arredo fa parte della collezione ‘stripes’ di Lars Tornøe, presentata alla mostra milanese “Nordic Life in Urban Spaces” (ph. by David Zanardi).
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