Il restauro di Chasa Piazzetta riassume bene la cifra stilistica di Duri Vital, personalità di spicco dell’architettura svizzera, soprattutto engadinese.
Perché far rivivere case storiche conservando i materiali originali ma ridisegnando gli spazi sulle esigenze di oggi fa parte del dna del progettista svizzero.
Come dimostra questa casa bifamiliare del 600, trasformata in una struttura moderna dotata di impianto di riscaldamento geotermico, cucina hi-tech e servizi igienici deluxe. E senza mai cancellare le tracce del passato: sono conservate, infatti, le bellissime pareti di cedro; le nicchie scolpite negli spessi muri di pietra; il soffitto annerito dal fumo della stufa in cucina; addirittura, si può ancora camminare sulle vecchie assi di legno, ‘usurate’ nel tempo dal passaggio dei carri di fieno trainati dai cavalli, che portavano il carico dalla strada direttamente nel fienile.
Insomma, in ogni stanza vince il dialogo fra presente e passato, tradizione e modernità, che diventa così il fil rouge del progetto.
I nuovi interventi, mai gratuiti, sono ridotti al minimo: alcune aperture si aggiungono in facciata alle finestre esistenti per regalare più luce agli interni, in origine piuttosto bui, mentre al piano terreno si è optato per un funzionale collegamento fra la casa e l’ex fienile, recuperato come ambiente domestico.
Anche l’aggiunta degli elementi strutturali, come scale e blocco-servizi, nasce nel segno di una piena integrazione con la struttura originaria per non alterare le armoniche proporzioni della casa seicentesca. Allo stesso modo le scelte materiche e d’arredo mixano con successo tradizione e arredo contemporaneo.
Così le sedie ‘Stabellen’, tipiche sedute dall’alto schienale finemente scolpito, coesistono con i classici del design: dalle poltrone ‘Wassily’ di Marcel Breuer alle luci a sospensione prese in prestito alle architetture del Nord sino al sistema d’arredo USM Haller, che alterna l’arancio e il marrone come moderne tonalità cromatiche perfettamente integrate nel contesto.
Vince un approccio rigoroso ma misurato, funzionale ma delicato per lasciare indisturbata tutta la bellezza della montagna.
Testo di Laura Ragazzola – Foto di Bruno Augsberger