Ipanema è un barrio della zona sud della città, ma è anche il nome di una delle spiagge più famose del mondo.
La sua immagine, oltre che alla lunga lingua di sabbia che cinge la città di Rio de Janeiro, è legata anche alla famosa canzone “Garota de Ipanema” che il poeta Vinicius de Moraes e il compositore Antonio Carlos Jobim, composero nei primi anni ’60 per poi diventare il pezzo più noto della bossa nova brasiliana, tradotto in varie lingue, ed eseguito in tutto il mondo. Ipanema, quindi, appare come un riferimento dell’immaginario brasiliano e riuscire ad affacciarsi su questa spiaggia dalla propria casa è certo un privilegio per pochi che va valorizzato con attenzione. Il progetto di ridisegno di questo ampio attico sviluppato per una superficie complessiva di circa 650 metri quadrati è stato affrontato da Arthur Casas con uno spirito teso alla valorizzazione della spettacolare vista percepibile dall’interno, sfruttando al meglio la notevole lunghezza della vetrata continua (venticinque metri) che offre una sorta di strepitoso ‘quadro naturale’ che segue l’avvicendarsi della luce del giorno e delle stagioni. Alla vetrata preesistente corrisponde un ampio ambiente unitario che, liberato dalle partizioni divisorie della distribuzione antecedente, diventa il cuore della casa organizzando l’intera zona giorno con cucina connessa tramite una porta a tutt’altezza apribile in modo completo. Cinque forti colonne cilindriche trasformano in presenze scultoree ed essenziali i pilastri strutturali, mentre a fianco dello spazio unitario, e sempre affacciata sulla spiaggia è collocata la camera da letto padronale con bagno proprio che si pone quasi come una cellula compiuta e indipendente nell’ambito della nuova disposizione planimetrica complessiva. Questa divide in due zone distinte l’attico con al centro l’ingresso con blocco scala e ascensore. A destra si sviluppa la zona giorno affacciata verso il panorama della spiaggia e proiettata verso il mare, a sinistra è collocata la zona notte organizzata nell’interno con tre camere da letto e bagni dedicati, un locale di servizio e una stanza dedicata all’home theatre. Il grande spazio unitario è scandito dai ritmi delle colonne che formano, insieme al pilastro su cui si innesta il camino sospeso su disegno, una sorta di ‘recinto interno’, ‘stanza nella stanza’ in cui è organizzata la zona living dove si confrontano arredi su disegno e pezzi di modernariato brasiliano. Sul fondo e a fronte della cucina, quale funzionale conclusione prospettica, il lungo tavolo da pranzo appositamente disegnato per questo spazio è affiancato da un mobile contenitore ligneo sospeso a muro che si rapporta alla linearità dell’immagine complessiva. Linee nette e superfici piane sono sottolineate anche dall’elemento sospeso di legno dal forte spessore che funge da appoggio e seduta correndo alla base della vetrata panoramica. La palette materica e cromatica dalle tonalità chiare, come il bianco per pareti e soffitti e la pietra Jerusalem Limestone impiegata per il pavimento della zona giorno e ripetuta come piano del tavolo da pranzo, concorrono alla definizione di uno spazio luminoso, solare, aperto alla scena offerta dal paesaggio prospiciente invitato a ‘invadere’ gli spazi domestici come un quadro in continuo cambiamento.