La mostra espone 34 opere che rappresentano una summa significativa degli oltre quarant’anni della prolifica attività in creta dello scultore romano; dai lavori più recenti, come la serie inedita Do ut des, ultimata quest’anno e creata durante il periodo di lockdown, alla collezione Cubi (prodotta dal 2003 al 2018) e Pneuma (degli anni 2010 e 2011), passando per le opere realizzate a quattro mani con Elisa Montessori dal 2009 al 2013.
A fare da fil rouge al percorso espositivo di “Pietra plasmata” è il continuo dialogo fra le opere dell’artista e la collezione di pietre d’epoca presente nel palazzo. Le sculture di Monachesi sono accostate a cosmatesche, tarsie policrome, capitelli corinzi, oggetti che risalgono a diversi periodi, da quello romano imperiale all’epoca romanica e al Rinascimento. “Questa mostra”, afferma la gallerista Raffaella Lupi, “rappresenta quel dialogo fra epoche e arti diverse tra loro ma anche fra materiali differenti, che metto al centro della mia ricerca; quello che mi guida, poi, è la materia, su cui l’essere umano ha costruito la sua storia.”