Una casa tutta romana. Grande, tradizionale e animata da un importante corridoio. Una vera casa borghese del ‘900, quasi austera nella sua tipologia bloccata, con il percorso centrale di distribuzione e i vasti ambienti sui due lati.

Eppure, nonostante la trasformazione nel tempo da residenza a ufficio, l’insieme non ha mai avuto l’aspetto di uno spazio scontato. Probabilmente per le dimensioni oversize del lungo corridoio, vero fulcro dell’abitazione, che attraversa tutta la casa, incanalando la visuale verso una suggestiva vetrata.

Così è apparsa la prima volta allo STUDIO P+R+V: una casa elegantemente demodé, come certi oggetti o abiti che non usiamo più, ma che nostalgicamente conserviamo perché continuano ad avere un loro senso. Ed è sembrato inevitabile, in fase progettuale, mantenere e addirittura rafforzare il fascino di questo sorprendente tunnel spaziale, poco domestico, poco pratico, ma sicuramente di grande respiro ed effetto. Soprattutto se paragonato ai moderni standard abitativi.

Quest’idea di partenza, spontanea ma persistente, si è fatta mano a mano sempre più strada, attraversando indenne le versioni planimetriche che si sono alternate, in attesa della soluzione definitiva.

Vincolato lo spazio del percorso centrale, si era pensato, all’inizio, di intervenire più radicalmente sugli ambienti laterali e le loro forme d’uso per ricavare una netta divisione tra zone giorno e notte. In realtà, una volta iniziate le opere di smantellamento delle finiture, è emersa nella quasi totalità della casa, una serie di pavimentazioni in cementine, coloratissime e decorate.

È stato a quel punto, quando la casa ha svelato la sua vera anima, che si è deciso di non abbattere nessun muro, per conservare intatti i motivi ornamentali che tuttora si succedono nei vari ambienti mutando forme e cromie. E così la nuova casa è nata, non demolendo la precedente, ma costruendone un’altra, diversissima, all’interno delle murature preesistenti.

Una casa dalla doppia personalità, con un involucro rigido e una pavimentazione quasi animata, caratterizzata da contrasti di sagome e cromie, con una distribuzione di stampo tradizionale riconvertita alla contemporaneità attraverso un uso flessibile degli spazi.

In orizzontale, ma anche in verticale. Il corridoio ha mantenuto il suo ruolo primario ed essendo l’unico punto della casa privo di cementine originali, si è scelto di esaltarne le potenzialità espressive attraverso la riproposizione di una nuova pavimentazione in grado di relazionarsi con i decori e i colori dei rivestimenti novecenteschi. La scelta è caduta su un’astratta composizione geometrica di piastrelle esagonali a tinta unita in vari colori a contrasto.

Il risultato è un pattern grafico, apparentemente casuale, che sottolinea l’ampia spazialità del corridoio anticipando, fin dall’ingresso, la vocazione della casa per la policromia e il decoro. Caratteristiche che contraddistinguono il quartiere stesso in cui l’appartamento si trova.

Il cannocchiale visivo che inquadra il finestrone sullo sfondo è stato esaltato attraverso un lambris di smalto grigio: un segno continuo, netto come un marker, che taglia in due fasce orizzontali le alte pareti perimetrali, e intercetta la lunga serie di porte, rigirando come un nastro continuo lungo i vari ambienti e sovvertendone le proporzioni.

Gli assi di porte e finestre sono state riallineati per favorire, nonostante la fissità dell’impianto, la maggiore fluidità dello spazio, concatenando i vari ambienti in un gioco di accumulazioni visive, governato da fasci di luce che tagliano trasversalmente la prevalente longitudinalità del corridoio.

L’ampiezza degli ambienti, tipica delle abitazioni di rappresentanza, è stata volutamente mantenuta insieme all’altezza dei soffitti, addolcita dal trattamento bicolore delle pareti, che restituisce una dimensione più domestica all’insieme.

Il piccolo ambiente opposto all’ingresso, caratterizzato dal grande infisso a vetri e abitato da due poltrone d’autore dal sapore vintage, è stato trasformato in una piccola zona relax connessa sia alla grande cucina che alla sala da pranzo. Funziona come una vera e propria cerniera: basta aprire le ante scorrevoli per convertire i tre ambienti in uno spazio continuo e omogeneo più vicino alle contemporanee modalità abitative.

Trasparenza e continuità anche tra sala da pranzo e soggiorno, grazie alla serie di aperture effettuate nel muro di confine che permette insoliti traguardi visivi, mantenendo comunque la separazione strutturale tra i due ambienti. Intorno, come inquilini silenziosi, trovano posto stucchi, lampadari e mobili di famiglia provenienti da vite e case precedenti.

Foto di Ernesta Caviola – Testo di Alessandro Valenti, Marco Valenti

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Lo spazio di stampo convenzionale da casa borghese dei primi ‘900 è stato rimodellato attraverso inediti effetti prospettici ottenuti con il ricorso a geometriche azioni di tagli e colore che restituiscono fluidità agli ambienti, permettendo alle pavimentazioni originali di dialogare con i nuovi pattern esagonali.
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Il corridoio rappresenta l’anima della casa. La nuova pavimentazione, firmata Bisazza, è stata realizzata componendo secondo una sequenza apparentemente random una serie di cementine a tinta unita in grado di accordarsi cromaticamente con i decori figurativi dei pavimenti originali.
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Un po’ open space e un po’ salone passante di lontana memoria, la zona giorno conserva la convenzionale distinzione tra gli ambienti, con la sala da pranzo adiacente alla cucina ma separata dal living attraverso una serie di bucature verticali. Ai lampadari di famiglia sono state abbinate lampade Flos.
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Separazione funzionale, ma continuità visiva, tra la zona dining e l’ambiente cucina progettato come un vero e proprio spazio tecnico con contenitori in acciaio, piani di marmo e banco da lavoro trasportabile su ruote.
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L’ambiente cucina progettato come un vero e proprio spazio tecnico con contenitori in acciaio, piani di marmo e banco da lavoro trasportabile su ruote.
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Il bagno padronale, accessibile direttamente dalla camera da letto, è caratterizzato da una bassa parete, situata al centro dell’ambiente, che separa la zona vasca dalla zona sanitari. Rivestimenti a parete Musis e pavimenti Tonalite.