Non solo di robot high tech, di dettagli sartoriali, esclusivi e raffinati, e di pezzi del passato reinventati (il diffuso fenomeno delle riedizioni), si sono accese le ‘luci’ di showroom, gallerie e appartamenti prestati a possibili dimensioni (e sogni) dell’abitare nella città di Expo.
Gli spazi delle major sono diventati spesso anche luoghi di incontro trasversale tra eccellenze (in primis alimentari) di uno specifico territorio e non sono mancati i contenuti di aggiornamento ‘istituzionali’: elementi e sistemi d’arredo caratterizzati da un’anima sperimentale (ma ingegnerizzata); concepiti come architetture (da vivere in maniera fluida e trasformista, tra comfort formale e informale); personalizzabili (espressione di una sensorialità restituita con contrasti, anche forti, di materiali-colori).
E poi si sono viste le proposte di numerose inattese start up. Come dire, vicino alla Madonnina, i pomeriggi del design sono sempre azzurri. Anche quando non ‘osano’ troppo.Perché, oggi più che mai, aziende e progettisti sanno che investire sinergicamente – ma in modo prudente – in ricerca e innovazione, legandola a tradizione e cultura, specifici DNA linguistici e savoir-faire, resta l’unica opportunità davanti alle sfide globali del futuro, che attendono soprattutto le giovani generazioni.
E infine, just feel better, tra emozione e ragione, due curiose creative junction: per la prima volta, sotto le guglie della Veneranda Fabbrica del Duomo, le opere dell’artista contemporaneo inglese Tony Cragg e nell’atelier di Marsotto edizioni, i lavori in marmo del fashion designer Lawrence Steele.
di Antonella Boisi foto di Simone Barberis
L’installazione dell’artista di fama internazionale Tony Cragg (nel ritratto a lato) sulle terrazze del Duomo di Milano per Expo 2015: le sue sette sculture (in bronzo, fibra di carbonio, marmo, fiberglass, acciaio inox) animate da movimenti ascensionali verso il cielo, si confrontano con le guglie e con la secolare storia della cattedrale.
All’interno dello showroom Artemide in via Manzoni, l’installazione Free Pixel realizzata da Carlo Ratti.
All’interno dello showroom Artemide in via Manzoni, l’installazione Free Pixel realizzata da Carlo Ratti: un robot comanda 1000 pixel a LED su un pannello e crea configurazioni luminose sempre nuove.
Istituto Marangoni ha presentato con Cappellini nello showroom di via Santa Cecilia i prototipi in miniatura delle sedute per uno spazio lounge, realizzate dagli studenti del Master Italian Product, come The Hive – A chair for an airport, design Maria Aramburu Mulas.
Cosentino Group ha scelto il Bianchi Café & Cycles di via Felice Cavallotti come location d’eccezione per presentare Twilight by Monica Förster, famiglia di accessori da tavola
L’installazione “Cabinet of Curiosities” di Piero Lissoni, con styling di Elisa Ossino, ha trasformato lo showroom Porro di via Durini 15 nella “raffinata boutique di un sarto”, per celebrare i 90 anni del marchio. Dieci scatole firmate da progettisti internazionali hanno esplorato il tema del contenere e della ricerca materica, due parole-chiave del brand. In primo piano, Veiled Box by Front in legno; sul fondo, Inside the box di Soda Designers in alluminio massiccio.
La seduta con braccioli Ulla (struttura a x in noce canaletto, seduta e schienale imbottiti), nuovo prodotto della collezione, disegnato da William Sawaya.
Con una gamba aggiuntiva e un appoggio a quattro punti, si presenta il tavolo Sniper Steel di acciaio, proposto nelle versioni alto e basso. Il piano verniciato di grafite scura a base di lavagna ne sottolinea l’immagine monolitica.
Il tavolo da pranzo Sniper Bronze, firmato da David Adjaye per la nuova collezione di Sawaya
&Moroni, ambientato nello showroom di via Manzoni. Rotondo, con tre gambe inclinate proiettate
dal centro verso l’esterno e connesse in modo plastico al piano, è realizzato in una fusione di bronzo lucidata.
La poltrona Cartoon (con l’avvolgente scocca in rovere sbiancato o castagno brasiliano che integra seduta e braccioli e parte dello schienale), nuovo prodotto della collezione, disegnato da William Sawaya.
Nello showroom B&B Italia di via Durini, focus su Butterfly di Patricia Urquiola, il primo sistema
tessile di sedute pensato e realizzato appositamente per la collezione Outdoor. Insieme a una famiglia di complementi.
La sala di Palazzo Gallarati Scotti, sede del nuovo flagshipstore di Poltrona Frau in via Manzoni, riportata nell’oscurità avvolgente per ‘Making Masterpieces’: rumori, suoni e filmati, che evocavano strumenti e mani al lavoro, a Tolentino, fabbrica e “fulcro dell’artigianalità” del brand oltrecentenario.
Molteni&C, brand che quest’anno celebra 80 anni, nel flagship store di corso Europa, ospitava, tra gli altri, la vetrina-armadio Kristal, disegnata da Dante Bonuccelli, allestita per l’occasione con la collezione della jewellery-designer greca Bela Louloudaki.
Da Molteni&C, brand che quest’anno celebra 80 anni, nel flagship store di corso Europa in scena anche le nuove “Eames Plastic Chair” by Vitra, attualizzate nell’altezza del sedile e nella gamma colori-materiali.
Tra le novità della collezione Driade, esposte nel nuovo showroom di via Borgogna, sotto la direzione artistica di David Chipperfield, la poltrona Elisa di Enzo Mari e la libreria Zigzag di Konstantin Grcic (un suo progetto del 1996, attualizzato, anche nella palette materica-cromatica).
Per Venini, Ando Time, il vaso-clessidra disegnato dall’architetto Tadao Ando: la composizione di due volumi in vetro, un prisma a base triangolare (quello esterno), e un cilindro, con due elementi di colore diverso (all’interno), collegati tra loro da un componente in titanio che lascia passare la sabbia. Come dire, quando l’eccellenza del vetro veneziano, soffiato a mano dai maestri muranesi, incontra una lavorazione di alta ingegneria (nella realizzazione e messa a punto dello stampo).
Ron Arad ritratto con alcuni degli innovativi pezzi della Signature Collection (decanter, bicchieri per il vino bianco-rosso, assetto party) disegnati per il marchio turco Nude, e realizzati in vetro lavorato a mano.