di Maddalena Padovani
foto di Davide Farebegoli

Nonostante venga da una famiglia di medici, che per lei immaginavano un futuro di scienza e medicina, Francesca Lanzavecchia sapeva fin da piccola che avrebbe fatto la progettista.

Non solo le piaceva disegnare, ma era anche un’appassionata collezionista di oggetti che si divertiva ad analizzare per capire come potessero funzionare. Da qui la decisione di studiare product design al Politecnico di Milano e poi di trasferirsi a Eindhoven per allargare la sua visione del progetto. È proprio durante il master svolto sotto la direzione di Gijs Bakker che Francesca incontra Hunn Wai, industrial designer originario di Singapore. Dall’incontro delle loro diverse sensibilità progettuali – focalizzata sulle relazioni tra oggetti e persone, nel caso di Francesca, orientata alla ricerca su forme e materiali, nel caso di Hunn – nasce lo studio Lanzavecchia + Wai, che nel giro di un paio d’anni guadagna visibilità con una serie di progetti sperimentali di grande impatto comunicativo. ‘No country for old men’, il lavoro presentato al Salone Satellite 2012, è forse quello che colpisce di più per l’originalità del tema sviluppato: il design per la terza età. Si compone infatti di arredi e complementi pensati per chi, per motivi anagrafici o per cause accidentali, si trova a vivere nello spazio domestico con problemi di mobilità o altre limitazioni fisiche. “Together Canes” spiega Francesca Lanzavecchia “sono tre sostegni per la deambulazione che integrano le funzioni di vassoio, contenitore e tavolino. L’idea mi era venuta osservando le difficoltà di mia nonna, che non riusciva più a reggere il vassoio con cui era solita portare il caffè al nonno. Pensando all’aspetto triste e penalizzante di tutte le attrezzature medicali proposte a chi ha questi e altri generi di problemi fisici, ho sentito la necessità di disegnare degli oggetti che prima di tutto fossero degli arredi, ovvero avessero le qualità per inserirsi con gradevolezza in qualsiasi ambiente domestico, e che svolgessero anche la funzione di ausili per le persone in difficoltà”. La serie è completata da Assunta, una poltroncina che si inclina e aiuta l’anziano a darsi lo slancio per alzarsi dalla posizione seduta, e da MonoLight Table Lamp, una lampada con lente di ingrandimento che facilita i piccoli lavori di precisione o anche la semplice lettura di un libro. ‘No country for old men’ è un progetto che esprime la natura più concettuale di Lanzavecchia + Wai e la complementarietà culturale dei due designer. In particolare, racconta la storia di Francesca, il suo background famigliare, il suo percorso formativo avvenuto in due scuole molto diverse tra loro da cui la progettista ha saputo trarre il meglio. “A Milano” precisa “ho imparato l’approccio dell’industrial designer, a Eindhoven quello del critical designer, che prima lavora su se stesso e poi progetta per esprimere un pensiero che abbia un interesse allargato e condivisibile”. Il risultato di questo incontro di visioni è una ricerca – iniziata al Politecnico con una tesi su un device per cardiopatici e poi approdata, alla Design Academy, a un’analisi più ampia sugli oggetti d’ausilio per portatori di disabilità – che indaga il concetto di funzionalità estrema . “Mi interessava” conclude la designer “analizzare l’aspetto umano della funzionalità per capire quando la bellezza può diventare di servizio. Ho preso così in considerazione quegli oggetti che hanno un valore di assoluta necessità e che entrano in un rapporto di intimità con chi li utilizza. Quali conclusioni ne ho tratto? Che la bellezza può diventare funzionale nel momento in cui riesce a cancellare lo stigma dell’imperfezione, della malattia e della diversità”.