Due celebri illustratori, Sandro Fabbri e François Berthoud, disegnano le prime due copertine di Interni dell’anno.
Pittore e illustratore toscano, diplomato all’accademia di Belle Arti di Firenze, Sandro Fabbri vive e lavora a Milano, dove le sue opere sono esposte – in permanenza – all’interno del milanese Room Mate Giulia, il centralissimo albergo progettato da Patricia Urquiola.
A lungo collaboratore dei principali gruppi editoriali italiani e internazionali (Mondadori, RCS, L’Espresso, Hearst, Condé Nast, Il Sole 24Ore), accanto ai suoi lavori per l’editoria, la moda (Missoni, Etro, Cucinelli, Benetton, Coin) e la pubblicità (Nestlé, Mercedes, Migros), Fabbri ha sviluppato un percorso artistico in cui esprime il suo lato più ‘libero’, come nel libro d’arte Ordinary People, premiato dall’Italian Art Directors Club.
Con disegni, chine e acquerelli Fabbri rappresenta i suoi temi ricorrenti: le radici, la solitudine, l’amore, il pensiero, l’inconscio, la leggerezza e la fragilità, che, sulla carta, prendono la forma di figure stilizzate – poetiche e simboliche, ma spesso anche ironiche – accanto a fiori, animali e paesaggi più interiori che reali. Pennellate fluide e cascate di colori che si espandono, catturando l’immaginazione di chi guarda, oppure un segno immediato ed essenziale senza paura del vuoto.
Con carte, pennini e inchiostri, pigmenti e pennelli – a volte persino con tè e caffè – Sandro Fabbri delinea il suo immaginario artistico, spaziando da opere di grandi dimensioni a piccoli schizzi, ludici e divertenti, fino alla serie dei libri d’artista, pezzi unici e originali.
Uno stile che dialoga perfettamente anche con il design: nel 2016 Sandro Fabbri ha infatti curato l’immagine grafica del Superdesign Show al Superstudio Più, durante la Milano Design Week; in precedenza ha partecipato al progetto Fabriano ospita e ha esposto in diverse location a Milano, Firenze e Zurigo. Una selezione di suoi lavori é raccolta nell’art-book A Secret Adagio (acquistabile da Armani Libri o sul sito www.sandrofabbri.it).
Svizzero, dopo essersi diplomato (nel 1982) presso l’Istituto per il Design Grafico di Losanna, François Berthoud è approdato a Milano, dove ha disegnato ‘strisce’ per Linus e Alter-Alter.
Le prime illustrazioni per la moda gli furono commissionate dalla giornalista di moda e icona di stile Anna Piaggi, che di lui ha scritto: “François pare illustrare la moda con uno stile solo in apparenza formale e decorativo, ma, in realtà, analizza in profondità il suo soggetto e con un elegante senso di distacco. Affronta la moda con un tagliente senso d’ironia e una cultura visiva che affonda le sue radici nell’arte concettuale”.
Con tale mentore, il lavoro di Berthoud è ‘volato’, illustrando numerose riviste di moda e lifestyle – quali Vanity, Vogue, Numéro, Interview – e oggi Berthoud viene internazionalmente riconosciuto come uno dei più originali illustratori del settore, ingaggiato dagli art director di mezzo mondo per produrre disegni, a soggetto femminile, che possiedono un tratto netto e preciso, imbevuto di un latente erotismo.
Testo di Olivia Cremascoli