Presentata da Homi, il Salone degli Stili di Fiera Milano svoltosi lo scorso settembre al polo fieristico di Rho, e successivamente allestita presso il Palazzo delle Stelline di Milano, la mostra La magnifica forma 04 nasce dall’intento di coniugare design e artigianato d’arte, all’insegna di un nuovo impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico italiano e del turismo culturale ad esso collegato.

Il tema della quarta edizione di questo experimental workshop, ideato e curato dall’architetto Anna del Gatto, è stato quello del banchetto storico per il quale, in relazione al tema di Expo 2015, sono state allestite sette tavole per sette diverse epoche: periodo antico romano, medioevale, rinascimentale, barocco, neoclassico, futurista e razionalista.

L’allestimento delle sette installazioni è stato affidato a sette designer di fama internazionale – Eliana Gerotto, Dorota Koziara, Raffaella Mangiarotti, Martina Meluzzi, Denis Santachiara, Luca Scacchetti, Carlo Rampazzi – che, sotto la direzione artistica di Anna dal Gatto, hanno ideato le tavole e diversi oggetti prodotti appositamente, prendendo ispirazione da pittura, scultura e architettura dei diversi periodi storici.

L’obiettivo era ripensare il progetto di design in relazione al grande scenario storico artistico che ci identifica e realizzare, anche attraverso le tecnologie più innovative, nuovi oggetti capaci di destare l’interesse di sovraintendenti e direttori dei musei.

L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, del Turismo e dello Sviluppo Economico, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Città di Milano.

di Nadia Lionello – foto di Simone Barberis

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Raffaella Mangiarotti
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Antico Romano - Raffaella Mangiarotti: “Ho disegnato otto oggetti ispirati alla cultura romana ed espressamente realizzati per questa tavola: un candelabro, una brocca, un bicchiere, un vaso, una serie di tre ciotole, due vassoi, un’alzata; nessun piatto, né posata, perché la tavola nell’antica Roma ne era priva. Vasi, ciotole e vassoi contenevano cibo e bevande. La luce era affidata a lucerne e a candelabri alti per illuminare non solo le tavole ma anche gli ambienti. Il candelabro, il vaso, la brocca e il bicchiere realizzati in tondino di ferro e vetro sono contraddistinti da un anello, elemento ricorrente nei vasi e nelle anfore romane, che si sviluppa naturalmente nella forma dell’oggetto. I vassoi in silver plate giocano invece con le specchiature e i riflessi delle superfici, e ricordano l’acqua che veniva utilizzata per trasportare le vivande all’interno dei banchetti. Il vassoio con maniglie, archetipo della romanità, è reinterpretato invece con una ripetizione di sezioni sottili che nel loro insieme formano un volume tridimensionale”.
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Aziende partners del progetto Antico Romano di Raffaella Mangiarotti: Atipico, De Vecchi Milano 1935, Mobilferro. Nella foto in dettaglio: vassoi in silver plated con finitura lucida e opaca disegnati da Raffaella Mangiarotti e realizzati da De Vecchi Milano 1935.
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Eliana Gerotto
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Medioevale - Eliana Gerotto: “Immaginare un Medioevo, mille anni di storia, al quale rapire forme, immagini e cromie non è stato così facile. Ho scelto alla fine il Medioevo a me più prossimo, quello della fratina e delle ceramiche umbre da sempre nelle case della mia famiglia. Ho pensato a uno strano gemellaggio tra Venezia e l’Umbria. Quasi come la scelta di pensare ad un tavolo medievale per il matrimonio tra il cucchiaio di tradizione arcaica e la rivoluzionaria forchetta importata a Venezia da Costantinopoli, nell’anno 1004, con il corredo di Maria Argyropoulina sposa al nobile Orseolo. Finiscono così, in un immaginario banchetto nuziale, caraffe, coppe, posate e taglieri che, alternando legno d’olivo e cristalli acrilici, riprendono le forme dei cuoi e dei legni medievali. Su piatti, conchiglie-saliere e centrotavola, regine fanti e grifoni della decorazione orvietana esprimono un carattere serio, giocoso e visionario”.
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Aziende partners del progetto Medioevale di Eliana Gerotto: Meccatronicore, Spisani, Venice Factory, Zirè. Nella foto in dettaglio: coppa della collezione Nozze orvietane di Venice Factory realizzata in 3D da Meccatronicore.
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Dorota Koziara
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Rinascimentale - Dorota Koziara: “Viaggiando molto in Italia, ho visitato tanti musei, bellissimi e importanti, dove ho riscontrato che purtroppo non vi è corrispondenza tra la sapiente e ricca produzione storica degli oggetti esposti e l’offerta di artigianato delle botteghe locali. Ma questo non è un problema solo italiano. Ho scelto di interpretare il periodo rinascimentale perché più corrisponde alle mie ricerche e ai miei studi di questi ultimi anni. Il Rinascimento, nato in Italia, ha influenzato la cultura, la filosofia e la scienza europea e mondiale e penso che anche nella nostra epoca, non solo nel campo del design, vi sia un grande bisogno e desiderio di Rinascita. La mia intenzione in questa mostra era creare un link tra l’Italia e la Polonia, perché nell’epoca del Rinascimento italiano in Polonia regnava Bona Sforza, nata a Vigevano, sposa di Sigismondo I. Bona Sforza è stata una regina importantissima per il mio Paese, che molto ha influito nella cultura, dando sostegno e ospitalità a importanti architetti, filosofi e scienziati. In omaggio a questo, Renesans, Rinascimento in polacco, è il nome che ho scelto per la collezione di piatti e ciotole che ho disegnato per Manufaktura w Boleslawcu. Ho invitato a partecipare a questa mostra i giovani collaboratori del mio studio, che hanno disegnato alcuni prodotti dell’allestimento che entreranno nei cataloghi delle aziende coinvolte nel progetto”.
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Aziende partners del progetto Rinascimentale di Dorota Koziara: Alessi, Ceramiche Sofia di Caltagirone, Manufaktura w Boleslawcu, Pimar, Velab. Nella foto in dettaglio: Renesans, ciotola in ceramica disegnata da Dorota Koziara per Manufaktura w Boleslawcu.
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Luca Scacchetti
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Carlo Rampazzi
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Barocco: Carlo Rampazzi ha voluto proporre una combinazione di forme e colori, di finiture e decori plasmati su materiali eterogenei, da cui la tradizione classica barocca riemerge in una veste contemporanea. “I vari complementi e oggetti che fanno parte del banchetto sono esibiti su un tavolo, che diventa, anche per la sua stessa valenza conviviale, il fulcro del progetto” racconta Carlo Rampazzi. “L’allestimento è caratterizzato da tre alzate che, pur mantenendo una loro unicità complessiva, presentano lavorazioni e materiali diversi tra loro; tre elementi armonici che mirano ad esaltare e riscrivere l’audacia e l’esuberanza barocca. Una delle parti costituenti il tavolo è in policarbonato trasparente illuminato a LED, un omaggio alle nuove tecnologie dell’illuminazione e al 2015 dichiarato Anno Internazionale della Luce. Il tavolo è stato realizzato da Sergio Villa Mobilitaly, azienda nata più di dieci anni fa dall’incontro tra l’architetto svizzero Carlo Rampazzi e la bottega artigiana di Sergio Villa, in Brianza.
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Aziende partners del progetto Barocco di Carlo Rampazzi: Arte Fabris, Barettoni, Cereria Introna, E.T.T. Led, Garavaglia, GiòRa by Giovanna Raspini, G.T.P. Arredamenti, Lalique, Marcello Bertazzo, Linda Cutarelli, Ottofficine, Rebirth Ceramics, Seguso, Senta Nussberger Muanda, Sergio Villa Decorazioni, Sharra Pagano, Sicis, Spisani. Nella foto in dettaglio: piatto in ceramica e oro disegnato da Alice Giacone, realizzato da Rebirth Ceramiche in collaborazione con Carlo Rampazzi.
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Neoclassico - Luca Scacchetti: “Un’architettura di fantasia, sintesi di tutti gli archetipi neoclassici, è l’incipit del progetto. Un disegno fortemente narrativo e rappresentativo che, se preso in frammenti, genera qualcosa di completamente altro: un disegno astratto, quasi mondriano, fatto di linee nette e forme geometriche prime. L’ architettura neoclassica è la matrice che dà origine al centrotavola Partenos e alla sedia Bianca, così come diventa il soggetto rappresentato sul tessuto Verona. I suoi frammenti, invece, rappresentano il motivo decorativo del servizio da tavola, chiamato appunto Frammenti, e i vasi Pyxis, dove il decoro astratto contrasta con le forme ricche e la preziosa finitura. Il progetto si gioca quindi sul continuo passaggio dalle forme neoclassiche al disegno astratto, per dimostrare come in fondo siano figli degli stessi principi, delle stesse linee”. Il progetto e i suoi prodotti sono frutto di una “tavola rotonda” tra l’architetto Luca Scacchetti e quattro giovani designer: Emanuele Colzani, Carlo Flagiello, Andrej Misic e Giada Torchiana.
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Aziende partners del progetto Neoclassico di Luca Scacchetti: Budri, Carla Lega Ceramiche d’Arte, Kohro Inspiring Interiors, Laboratorio Paravicini, Rossato Gino & C. Nella foto in dettaglio: Frammenti, servizio da tavola in ceramica tornita a mano con stampa digitale, realizzato da Laboratorio Paravicini.
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Martina Meluzzi
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Aziende partners del progetto Futurista di Martina Meluzzi: Allusider Proget, Carlo Moretti, Madeamano, Meccatronicore, Missoni Home, Richard Ginori, Spadari Lab. Nella foto in dettaglio: candelabri in metallo disegnati da Martina Meluzzi e realizzati da Allusider.
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Futurista - Martina Meluzzi: “Ho lavorato al progetto di questo tavolo insieme ad Alessandra Ienca con l’intenzione di creare un lavoro unitario e dinamico composto da compenetrazioni di piani, linee e colori. Abbiamo seguito le linee guida del testo La costruzione materiale del complesso plastico di Balla e Depero, individuando i nostri ‘mezzi necessari’ e li abbiamo assemblati in un insieme di lame di luce e rifrazioni cercando di dare espressione alla vibrazione universale, oggetto della ricerca futurista. Tutti i pezzi sono ispirati alla filosofia del movimento e sono composti da mezzi che abbiamo ritenuto coerenti con essa: cilindri di ferro, anelli d’acciaio, vetri colorati, schegge di pietra lavica, specchi, lamine metalliche, celluloide e ‘tutte le sostanze sgargiantissime’. In particolare due lavori sono dedicati a delle opere specifiche di Giacomo Balla: il rivestimento del tavolo in pietra lavica smaltata realizzato da Madeamano è tratto dall’opera Compenetrazioni iridescenti e il vassoio componibile in ferro laccato, realizzato da Spadari lab, dall’opera Linee spaziali n.9”.
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Denis Santachiara
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Razionalista - Denis Santachiara: “Il movimento moderno, nel suo intento di pianificare la funzionalità come estetica, ha finito per produrre un suo stile formale e plastico, meritandosi una contrapposizione super formalistica e citazionista, quindi passatista, il ‘post moderno’. Entrambi hanno comunque espresso solo un confronto formale e ideologico. L’idea di terza rivoluzione industriale è il superamento totale di questo confronto, un super modernismo la cui estetica si sviluppa dai nuovi processi industriali dell’industria 4.0 – processi come la digital fabrication e il download design – che permette e promette una nuova modernità basata sulla libertà totale del progetto ‘open design’ sulla ‘mass customization’, rifondando l’idea stessa di cultura del progetto. La tavola modernista propone questo portando alcuni esempi della produzione affine a Cyrcus, un sito e-commerce che vende il design d’autore prodotto in digital fabrication professionale. Ogni prodotto è un’opera originale, quindi personalizzabile, ma con costi e tempi industriali”.
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Aziende partners del progetto Razionalista di Denis Santachiara: Cyrcus.it, La Lattoneria, Opizzi di Opizzi Gianpiero &C. Snc, Sironi. Ciotola di Sara Ricciardi tagliata al laser progettata per essere personalizzata e dimensionata a scelta del cliente.