Progetto architettonico Graham Lamb
Foto di Courtesy Iniala Beach House
Testo di Laura Ragazzola
Anticonvenzionale, eclettico, sostenibile: può essere riassunto così l’ultimo progetto di Humberto e Fernando Campana, tra le più celebrate (e creative) figure del design contemporaneo.
In un paesaggio incontaminato, su una spiaggia di rara bellezza a una manciata di chilometri dall’aeroporto di Phuket, in Thailandia, il duo brasiliano ha partecipato alla realizzazione dell’Iniala Beach House, esclusivo residence per turismo d’alto livello, nato dal lavoro collettivo di un pool di designer di fama internazionale, tra cui appunto i fratelli Campana. E’ stato il doppio Dna dell’Iniala Beach House a convincere i Campana a parteciparvi: da un lato l’idea di creare un luogo speciale, in grado di offrire un’esperienza unica, ma soprattutto “personalizzata”, di comfort, relax e ospitalità; dall’altro, l’esigenza di creare un legame forte e socialmente utile con il luogo e la comunità locale, che ancora oggi patisce le conseguenze del devastante tsunami del 2004. Perché le preoccupazioni d’ordine ambientale e di sensibilità culturale, nonché l’attenta osservazione dei materiali locali, del clima e del paesaggio hanno da sempre caratterizzato la vita e il lavoro dei fratelli Campana, pronti ad avventurarsi nella giungla amazzonica o nelle favelas brasiliane per creare arredi, oggetti e ambienti che provocatoriamente scardinano le regole del design tradizionale. Sulla spiaggia di Nati Beach, i fratelli brasiliani hanno firmato il progetto d’interior decorator di una delle tre ville – la Collectors Villa – che compongono il resort (gli interni delle altre due, la Thai Villa e L’European Villa, sono state progettati rispettivamente dal thailandese Eggarat Wongcharit e dallo spagnolo A-Cero); ma si sono anche occupati della Spa, del cinema e del garden, che completano l’offerta esclusiva di ciascuna residenza. Il progetto dei Campana stabilisce una continua e felice relazione con il paesaggio, di rara bellezza: luce e aria filtrano attraverso le ampie vetrate dei living e delle camere, mentre ombre, penombre e riflessi dorati riempiono gli spazi più intimi della Spa e del cinema. La tradizione artigianale locale rivive nell’uso abbondante del legno, nei volumi squadrati e gentili degli ambienti, ma anche nei bellissimi rivestimenti ceramici delle pareti: si passa dai colori caleidoscopici di mosaici abitati da fantastiche figure di animali ai riflessi madreperlacei che impreziosiscono gli spazi, alternandosi con estro e felice senso cromatico. Iconici (e pieni d’ironia) i pezzi d’arredo, scelti dai progettisti brasiliani all’interno della loro vasta produzione di design: dagli imbottiti in pelliccia ecologica che creano l’inusuale platea del cinema “privato” alle poltroncine dal rivestimento lasciato volutamente “abbondante”, che animano microsalotti con sfumature marine. Aperto il dicembre scorso, il resort è nato su iniziativa dell’imprenditore (anche filantropo) britannico Mark Weingard (lui stesso si salvò per miracolo dallo tsunami del 2004): comprende tre ville e un’esclusiva penthouse suite, nata dalla collaborazione dello stesso Weingard con Graham Lamb, chief design director dell’Iniala Beach, che firma il progetto di tutto il complesso. Gli edifici si sviluppano intorno a un corpo centrale, costruito nel secolo scorso secondo i canoni della tipica architettura locale: il risultato è un mix riuscito di tradizione e contemporaneità, che caratterizza anche gli interni curati dal team di designer internazionali. Non manca un ristorante per raffinati gourmand, che può contare sull’estro culinario di un giovane ed emergente chef spagnolo, Eneko Atxa, premiato con tre stelle Michelin. E anche i bambini hanno un ambiente loro dedicato con arredi a misura e giochi-design (in Asia è il primo kids-hotel). Non solo. Una galleria d’arte aperta al pubblico, promuove la cultura e la creatività artigianale locale di Phuket, aprendo i suoi spazi ad artisti emergenti thailandesi. Ma la vocazione al sociale del resort (tanto apprezzata dai fratelli Campana), si concrettizza soprattutto nel devolvere il 15 per cento degli introiti a progetti educativi, di difesa della salute e di promozione della sostenibilità sia in Thailandia che in Indonesia.