Nel tentativo di riconnettere l’‘uomo urbano’ con l’agricoltura, Carlo Ratti Associati ha realizzato una serra idroponica condivisa per FICO Eataly World a Bologna. Ciascun visitatore può piantare un seme nella serra e controllarne la crescita grazie a un’app connessa a una serie di sensori che registrano lo stato di germogliazione.
Ci prova l’orto su chiatta di Mary Mattingly a Concrete Plant Park, Bronx River, New York City. Swale - così si chiama la floating food forest ci chiede di riconsiderare i nostri sistemi alimentari, di pensare al cibo come a un diritto umano e di cercare modi per creare cibo pubblico nello spazio pubblico.
Saremo entomofagi nel prossimo avvenire? L’organizzazione no-profit danese Nordic Food Lab dimostra che mangiare insetti è più vicino alla nostra cultura alimentare di quanto si pensi, ma anche una scelta di biodiversità che può attivare processi di sostenibilità alimentare globale, considerando l’aumento del fabbisogno alimentare del 70% previsto nel 2050 (statistica FAO).
Studio H, un gruppo di food designer di Cape Town (Sudafrica), ha presentato il progetto di una dispensa alimentare in collaborazione con l’olandese Salt Farm Texel che, negli ultimi dieci anni, ha realizzato colture di ortaggi irrigati con acqua di mare.
Con Plant15, la designer olandese Doreen Westphal ha proposto salsicce vegetali ricavate dagli scarti dei funghi ostrica coltivati in Olanda, massimizzando l’industria locale. Analogamente, la diplomata ECAL Carolien Niebling ha progettato, in collaborazione con lo chef Gabriel Serero di Losanna, le salsicce del futuro contenenti poche proteine da bestiame, evidenziando i modi con cui tale alimento, storicamente radicato nella cultura di molti Paesi europei, è confezionato.
La produzione del cibo è da sempre una questione di design.