Di tanto in tanto, in quest’epoca di possibilità gratuite e fantastiche illusioni, c’è ancora qualcuno che sa cosa vuole, che dice pane al pane e vino al vino: “Sono un designer-designer, non un designer-imprenditore, non un designer-artigiano, non un designer-startupper, assolutamente non un designer da social network. Progetto per le aziende, per un processo produttivo efficace, per realizzare prodotti che hanno l’aspirazione di essere venduti ed assolvere bene la loro funzione.”
Parola di Alessandro Stabile, nato a Milano nel 1985, laureato alla Facoltá del Design del Politecnico di Milano nel 2007 con successivo Master nel 2008 presso la SPD.
Durante il master si ripaga la retta scolastica vincendo il concorso della Ferrero, per favorire il consumo della Nutella abbinata alla frutta e quello della Bixy, per una bicicletta assistita elettricamente. Terminati gli studi inizia una fruttuosa e tutt’ora attiva collaborazione, con Giulio Iacchetti come product designer e project manager.
Nel 2011 spicca il salto, fonda il proprio studio e nel giro di un paio di anni i risultati si manifestano: nel 2013 è selezionato dall’Istituto Italiano di Cultura di New York come uno dei dieci ‘Top Young Italian Industrial Designers’ e nel 2016 due suoi progetti si aggiudicano il primo ed il secondo premio al concorso ‘Young&Design’.
Il progetto che più ama è un oggetto ‘alla Castiglioni’, una piccola serratura di sicurezza, senza segni distintivi speciali che, come l’interruttore rompitratta dei celebri fratelli, trovi ovunque e la noti a protezione del furgone antistante mentre sei in coda al semaforo!
Capace di lavorare e firmare con altri, così come di assumersi la totale responsabilità del progetto, combina lavori di apparente semplicità, quali l’espositore K, con altri più tecnologici quali la lampada da viaggio o la penna in 3D printing, sino ad arrivare a cambiamenti piccoli ma forti come nel tavolino Avio o nella cucina Pilotis.
Realizzata con uno scheletro di alluminio Pilotis sembra rispondere alle esigenze di una vita più normale, leggera, mobile, in cui la cucina non è un investimento epocale e mal che vada la smonti e te la rimonti da un’altra parte, senza bisogno di chiamare gli irreperibili specialisti. Inoltre, così sollevata, oltre all’igiene favorisce anche la performance dei sempre più diffusi pavimenti radianti. Un vero designer-designer!
Testo di Virginio Briatore