TESTO DI ALESSANDRO ROCCA

Per il grande rilancio, che avviene in occasione del suo settantacinquesimo compleanno, Knoll sceglie Milano.

Dopo molti anni di assenza, la storica azienda americana torna infatti al Salone del mobile e lo fa alla grande, con una duplice presenza: in fiera, con uno stand progettato da Rem Koolhaas e dal suo Office for Metropolitan Architecture, e in città, nello spazio Prada di via Fogazzaro 36, con l’anteprima della collezione di arredi firmata sempre da OMA, che di fatto segnerà l’inizio dei nuovi 75 anni. Di passato, presente e futuro abbiamo parlato con il Ceo di Knoll, Andrew Cogan, a cui abbiamo chiesto quali sono le strategie e gli obiettivi di questo ritorno milanese. “Knoll è stata fondata 75 anni fa con l’idea di portare il progetto moderno sia nell’ambiente ufficio che in quello domestico. Questa duplice visione ha sempre contraddistinto la nostra visione culturale e la nostra strategia commerciale. In Europa, questa potenzialità non era stata sviluppata appieno. Per questo motivo abbiamo chiesto a Demetrio Apolloni, nel ruolo di presidente di Knoll Europa, di portare tutta la sua esperienza nel settore del design domestico per rafforzare la posizione del marchio, soprattutto in questo ambito. Questo approccio fa leva sui classici moderni del nostro catalogo, pezzi firmati da Mies van der Rohe, Saarinen, Bertoia e Schulz, per incremententare la nostra visibilità e la nostra presenza nel mercato europeo. Nello stesso tempo, vogliamo enfatizzare la nostra contemporaneità con prodotti disegnati da grandi talenti di oggi, come Rem Koolhaas e David Adjaye, perché non vogliamo restare legati alle icone del modernismo e, nello stesso tempo, intendiamo allargare la nostra produzione a tutte le tipologie dell’arredo domestico. Da qui la scelta di presentare a Milano la collezione di imbottiti Lounge disegnata da Barber Osgerby”. Quali altri progetti presenterete al Salone? “Il nostro ritorno al Salone del mobile, dopo molti anni di assenza, si realizza in stretta connessione con OMA (lo studio di Koolhaas), che firma sia l’allestimento del nostro stand sia alcune delle nuove collezioni. Sono almeno 15 anni che volevamo lavorare con Koolhaas ma la collaborazione si è avviata solo l’anno scorso quando, insieme al nostro chief designer Benjamin Pardo, abbiamo incontrato Rem, nel suo studio a Rotterdam, e abbiamo pianificato un’ampia collezione che vuole cambiare radicalmente lo spazio del lavoro. Il mio pezzo favorito è un oggetto che può essere trasformato da chi lo usa in qualsiasi cosa, da uno schermo a un tavolo a una panca, e che può prevedere una grande varietà di comportamenti nel modo di lavorare e nelle diverse forme di relazione interpersonale. Sono certo che questo pezzo, che sarà al centro del nostro stand, diventerà una nuova icona, per Knoll, e il simbolo del nostro impegno per un design veramente innovativo e moderno. Inoltre, nello stand portiamo anche altri prodotti, sia classici che inediti, raccolti attorno al tema ‘Modern always’, moderni per sempre, che è il nostro motto per il 75° compleanno di Knoll”. Quale posizione vi prefiggete di raggiungere in Europa? “Vogliamo semplicemente ripresentarci con la nostra identità e con le nostre capacità. Knoll è sempre stata globalmente riconosciuta come un esempio di leadership nella concezione del design. Negli anni Quaranta, con la guida di Florence Knoll, la nostra Planning Unit ebbe un ruolo fondamentale nell’evoluzione moderna dello spazio di lavoro. Oggi, stiamo di nuovo indicando le nuove prospettive per l’ambiente di lavoro con progetti come il sistema Antenna, la prima vera piattaforma globale che si indirizza agli stili di lavoro, sempre più simili, di europei, asiatici e americani. In Europa, la nostra offerta continua a crescere e possiamo competere con chiunque. Sul fronte domestico, i nostri classici sono un elemento centrale ma non sufficiente e perciò al Salone mostreremo come stiamo allargando la nostra offerta con nuovi prodotti, per esempio con la collezione di Barber Osgerby. Nei prossimi anni presenteremo tante altre iniziative, sul fronte domestico; questo è, secondo noi, il campo che promette maggiori margini di crescita. E non si tratta solo di arredi: il nostro brand KnollTextiles e i nostri marchi legati al cuoio, Spinneyback e Edelman, si impegnano sempre di più in questo settore e nel contract. L’anno scorso abbiamo acquisito un fantastico produttore di feltro, FilzFetl, che ci fornisce i migliori materiali per layout domestici e da ufficio, e alla fine di quest’anno apriremo un nuovo flagship store a New York, all’angolo con il MoMA. Tutto questo significa più visibilità nei confronti del pubblico e delle aziende”. Qual è l’essenza specifica, il carattere peculiare che identifica Knoll e la sua produzione? “Penso che sin dalla sua fondazione, 75 anni fa, Knoll si distingua per l’impegno nell’alta qualità e nel design innovativo, originale e senza tempo che risponde ai problemi e ai bisogni reali. Aborriamo decisamente ciò che è frivolo, trendy e non originale”. L’avventura di Knoll dunque continua, anche in presenza di un quadro economico non proprio rassicurante… “Negli ultimi dieci anni ci siamo tutti abituati a muoverci in un ambiente più incerto, più aleatorio, ma io guardo all’Europa come a una grande opportunità perché noi abbiamo un brand fortissimo e uno share ridotto. Se appena ci adeguiamo a quella che è la nostra reputazione, il nostro business raddoppia. Ma ho anche imparato che dobbiamo affrontare il mercato europeo con un management che sia radicato e che operi sul territorio. Credo che le ultime scelte fatte in tal senso ci daranno grandi soddisfazioni”. Qual è il vostro rapporto di collaborazione con Prada? “Grazie a Rem abbiamo potuto avere un ruolo nella presentazione dell’ultima collezione uomo di Prada. Abbiamo una grandissima stima per la visione di Miuccia Prada e siamo davvero onorati che lei ci abbia concesso lo spazio di via Fogazzaro per presentare il nostro lavoro con Koolhaas che, ne sono certo, sarà uno dei punti culminanti del FuoriSalone”.