Il pensiero ‘sostenibile’ di Michael Christensen, founder e anima dello studio danese Christensen & Co con base a Copenhagen, balza subito all’occhio quando si entra nel suo quartier generale: un ambiente accogliente e unico, che esprime l’idea di un’architettura bella, aperta, disegnata con un principio di qualità diffusa, attenta al comfort e alle esigenze di chi la abita (in questo caso di chi vi lavora).
Siamo a Nørrebro, vivace quartiere a Nord Ovest di Copenhagen, simbolo del multiculturalismo danese con il suo mix interessante di arte di strada, atelier di design, caffè, fabbriche e palazzi ottocenteschi. Risale proprio alla fine 800 l’edificio che dal 2008 accoglie lo studio: due piani luminossisimi, bianchi, affacciati sui tetti di Copenhagen con ampie vetrate e un terrazzo.
Vi lavorano 50 architetti (4 i partners compreso il fondatore), non solo danesi ma provenienti da vari Paesi europei e Oltreoceano, a testimonianza del respiro internazionale dello studio. Fondato nel 2006 da Michael Christensen, che rinunciò alla direzione artistica del prestigioso studio Henning Larsen Architects per mettersi in proprio, oggi CCO è considerato uno dei pionieri del progetto sostenibile nell’area scandinava.
Lo studio ha firmato, infatti, il primo edificio pubblico ‘carbon zero’ della Danimarca (la Green Lighthouse a Copenhagen) e la realizzazione del più grande edificio danese low-energy (il centro scientifico Navitas, nella città universitaria di Aarhus).
Oggi CCO sta lavorando a migliaia di metri quadrati di spazi pubblici, soprattutto scuole e università sparse in tutto il Nord Europa: ultimo in ordine di tempo, il progetto del campus universitario di Kalmar in Svezia, il cui cantiere affacciato sul mare terminerà nel 2018.
Tutte le ‘commesse’ sono rigorosamente frutto di competizioni vinte dallo studio danese.
Testo di Laura Ragazzola – Foto di David Zanardi