L’architettura è sempre site-specific anche quando sottende un segno chiaramente riconoscibile. Emblematico è il caso di questa villa nella campagna di Oxfordshire, tra Londra e Oxford, 600 mq di superficie interna e 10.000 mq di outdoor space, che nasce da un intervento di demolizione e ricostruzione di una casa in stile edwardiano circondata da prati, boschi e cottages inglesi.
The Bluff, questo il suo nome, è infatti in primis una casa che ascolta il luogo: in modo soft, come un gesto naturale, il paesaggio abbraccia l’architettura, e l’architettura abbraccia il paesaggio e l’uomo. Le esigenze dei committenti, australiani, un’altra vita trascorsa in Asia al seguito di genitori diplomatici, erano legate al desiderio di un guscio ovattato e classico che fungesse da cornice ideale per la loro antica ed eclettica collezione di pezzi di arte orientale, cinese e giapponese.
In un belvedere privilegiato sulla natura che, forte del luogo ospitante, un promontorio di grande bellezza naturale protetta, consentisse una proiezione estrema. “Volevamo riportare l’attenzione e l’occhio sul paesaggio, prima che sull’architettura” commenta Carl Pickering dello studio Lazzarini Pickering Architetti, “tenendo comunque le due scale di intervento indissolubilmente legate.
Così abbiamo pensato a un impianto nel giardino di tradizione inglese – con zone naturali e formalizzate, la nuova piscina su disegno in asse con gli alberi di faggio e alcuni padiglioni originari di accento romantico, dalla pagoda alla casa sugli alberi – focalizzato su una rotonda percorribile delimitata da siepi piegate ad archi topiari. E’ ciò che veicola lo sguardo verso il padiglione d’ingresso che si sviluppa sotto gli archi verdi e da cui si diparte anche la teatrale scala di collegamento, un elemento volutamente importante, com’è nella memoria della casa inglese, che scende nell’abitazione”.
Tutta la casa, ricoperta da un manto erboso, è situata infatti al livello inferiore rispetto al piano del giardino comunicante con la strada. Si compone di due volumi diversamente orientati, per incontrare le migliori viste del paesaggio e una barriera di protezione dai forti venti provenienti da nord-ovest, collegati con un corpo centrale a pianta quadrata che funge da snodo e da cuore simbolico dell’abitazione, ospitando il salotto-biblioteca, luogo intimo per eccellenza, con i suoi muri ricoperti di libri e di opere d’arte.
Al parco retrostante, i due volumi restituiscono la loro struttura di ferro e vetro, di dichiarata ispirazione miesiana, mentre il complesso architettonico sembra librarsi dal terreno, con leggerezza figurativa grazie all’appoggio a sbalzo delle parti estreme.
“L’idea” continua Claudio Lazzarini “è stata quella di far convergere la natura del bosco fino alla casa. Ci sono ancora famiglie di daini che vagano liberamente sul terreno e sono tenute a distanza di sicurezza, tramite un sistema di ultrasuoni. Soltanto le rane hanno traslocato forzatamente in un nuovo laghetto, sulla sinistra della piscina. Abbiamo speso 18 mila sterline per far ciò, ma alla fine tutta la soluzione di osmosi in & out proposta è stata approvata in sei mesi, coi complimenti delle autorità competenti.
Una bella soddisfazione. Anche perché si tratta di un progetto a impatto zero. In tutta la casa non c’è aria condizionata e al comfort abitativo partecipano il sistema verde delle coperture, le schermature vetrate, i bruciatori di bio-massa, i pavimenti radianti sviluppati sul piano tecnico con Atelier Ten”. I telai a sbalzo sulle facciate dei due corpi di fabbrica rappresentano una cifra importante del progetto: un requisito funzionale che acquisisce un forte valore formale.
“I telai supportano le aperture di doppi pannelli che definiscono un sistema di ventilazione naturale dinamico nelle stanze, regalando tridimensionalità e dilatazione prospettica alla superficie continua vetrata e, altresì, privacy da intrusi e animali” spiegano gli architetti. Le ante, variamente orientabili, denotano poi quella trasformabilità degli spazi abitativi, che consente elevata libertà nei comportamenti e qualità ambientale: un altro valore distintivo dell’intervento.
E’ un valore che negli interni, uniformemente pavimentati in pietra calcare Portland (la stessa con cui è costruita Londra), chiara e riflettente, viene affidato al contrappunto di pareti mobili in laminato nero; ulteriori filtri architettonici flessibili, che rendono comunicanti o separabili secondo necessità d’uso, gli ambienti e le loro prospettive fluide, valorizzando il protagonismo delle presenze. Gli oggetti e gli arredi disegnati ad hoc, dalla cucina ai camini, dai tavoli alle lampade, ma anche i sofisticati pezzi coloniali di antiquariato e modernariato appartenenti alle collezioni dei proprietari, che si attualizzano accanto a selezionati prodotti iconici di design.
Tutto accostato in un sapiente mix, partecipa infatti a quel decor, fatto di rigore e precisione, ottenuto proprio attraverso il controllo del disegno architettonico, che brilla sempre nei palcoscenici abitativi affidati a Lazzarini & Pickering.
Foto di Matteo Piazza – Testo di Antonella Boisi