progetto di Matteo Thun & Partners
foto di Pegenaute
testo di Antonella Boisi

Wow!, effetto sorpresa trovasi, appena varcata la soglia dell’Hilton Hotel di Barcellona nella centralissima Avenida Diagonal, quando lo sguardo viene rapito dai bagliori dell’installazione creata dal designer-artista Jacopo Foggini, che fluttua sospesa all’interno della lobby: una figura astratta che si trasforma in un ideale di bellezza naturale, una ‘colonia di coralli’ rosso fuoco composta da tubi calandrati in policarbonato traslucido, appesi al soffitto con barre filettate, che cambiano forma a seconda della prospettiva da cui si guardano.

Tutta da contemplare, anche nell’effetto di leggerezza e trasparenza, benché occupi una superficie di 61 mq con un peso di 800 kg. “Una fiammata artistica di benvenuto, omaggio alla città dell’estro creativo di Gaudí e della sua maestria artigianale” la definisce l’architetto Matteo Thun, regista del re-design del foyer e degli spazi comuni, per la struttura ricettiva della catena Hilton Hotels & Resorts, inaugurata nel 1992 in occasione della XXV edizione dei Giochi Olimpici, mentre lo studio britannico Bevis Design Associates si è applicato al disegno delle 289 camere e suites. La sua lobby di carattere, lontana dall’identità spesso appiattita delle grandi catene, si propone come un luogo multi-funzionale che incarna sapientemente lo spirito glocal (globale e locale) della capitale catalana. “L’ho pensata come uno spazio iconico, dal segno lineare e fluido, anche in sezione, nelle balconate perimetrali che delimitano i percorsi di raccordo-collegamento ai piani” spiega “permeata da una luce intensa e mediterranea, che avvolge zone aperte e continue, total white. Una sorta di tela bianca, che possa rispondere in modo flessibile alle diverse esigenze di ospitalità di una società in continua sollecitazione, tra svago e business, incontri di lavoro, socialité e momenti culturali”. Così se la Cape Coral è il segno catalizzante sul piano visivo dell’ambiente, gli ondeggianti tendaggi avorio che la circondano, sviluppati per tutti i 15 metri dell’altezza complessiva, lungo un funzionale elemento a barra integrato nel controsoffitto, configurano aree e zone di sosta specifiche, più o meno intime all’occorrenza, all’insegna di un comfort globale, sottolineato dagli arredi accuratamente selezionati. Il bar centrale con forma a ferro di cavallo restituita in una lastra monolitica di ottone spazzolato, che ben armonizza con la pavimentazione realizzata in Marmocemento Agglotech®, una pietra ricomposta color avorio, completa la mise en scène teatrale di questo “spazio liquido” come lo definirebbe il sociologo-filosofo Zygmunt Bauman, capace di dare senso a un’esperienza dinamica e vitale che genera un susseguirsi di prospettive. Talvolta impercettibili, come i movimenti della scultura corallina di luce o il dondolìo delle onde del mare, davvero poco distante.