Fabbricazione digitale, plastica riciclata e aria: Air Supply, un'indagine dell’Università Muthesius di Kiel indaga l'uso dell'aria per ridurre l'impatto ambientale

Air Supply è un buon titolo in momenti di crisi. È stato scelto dai 17 allievi dell’Università Muthesius per le arti e il design di Kiel in Germania per la loro ricerca sul tema dell’inflatable.

Ma non parliamo di arredamento gonfiabile un po' pop come si faceva negli anni Settanta. Il clima culturale è cambiato, il design più che divertirsi cerca soluzioni per problemi urgenti.

Un atteggiamento estetico diverso, evidente nei progetti realizzati durante il workshop diretto dal professore di disegno industriale Martin Postler e dal diplomando Benjamin Unterluggauer, che ha avuto l’idea di sfidare gli studenti a 'costruire con l’aria' utilizzando fogli di plastica riciclata saldati con macchine a controllo numerico.

Benjamin Unterluggauer si è occupato di oggetti gonfiabili durante la sua residenza all'Hamburger Museum für Kunst und Gewerbe (MKG), e ha proposto il tema agli studenti che hanno sviluppato una gamma di prodotti di consumo come abbigliamento, valigie e lampade.

Un processo semplice e veloce, economico e flessibile. Una risposta progettuale adeguata ai tempi e al bisogno di sperimentazioni a basso consumo e scarso impatto.

La fabbricazione digitale per fare ricerca

I progetti usciti dal workshop sono prototipi, non prodotti. Non c’è l’ambizione di arrivare a qualcosa di risolutivo e nemmeno di affacciarsi timidamente sulle porte dell’industria seriale.

È il lavoro di un gruppo di studenti, fatto con serietà e una buona dose di passione visionaria, con un occhio di riguardo all’uso consapevole dei materiali e la costruzione di progetto espositivo semplicissimo e facilmente recuperabile.

Air Supply è stato uno degli eventi di ricerca più curiosi e interessanti del panorama Alcova durante il FuoriSalone 2022. E ha dimostrato, semmai ce ne fosse bisogno, che in tempi di rivoluzione è giusto perseguire idee e progetti composti, lineari e facilmente leggibili.

Inflatable in tempo di crisi

Tornando al tema, quello dell’aria, si diceva che siamo lontani dall’allegria e dal colore di quel design pop che ci piaceva tanto qualche decennio fa.

Ci piaceva perché era il non plus ultra formale della libertà e dell’ironia: i veri motori di una progettualità che da una parte giocava e amava farlo, e dall’altra provocava.

Air Supply è di nuovo una sorta di gioco, ma con regole diverse. Un po' come dire: facciamo a chi risparmia più materiale. O facciamo a chi usa meglio le macchine a controllo numerico per costruire da cima a fondo dei veri oggetti funzionali.

Niente di meglio dell’aria per una progettazione che, almeno simbolicamente, non lascia tracce.

Chi sono i 17 studenti della Muthesius

Hansol Kim, Jesse Jacobsen, Paul Meyer, Karl Sperhake, Jannick Steffen, Bent Bischoff, Gunnar Kähler, Tjard Tensfeld , Julius Bahl, Arista Meier, Ben Wesch, Friederike Haeuser, Christa Carstensen, Greta Lola Lauk, Christin Grossmann, Jonas Bendlin e Lotta Kunft sono i 17 studenti della Muthesius che hanno sviluppato dieci progetti, alcuni individuali e alcuni collettivi, prodotti con tecniche di fabbricazione digitale.

Dalla lampada LED avvolta in due cuscini d’aria e sospesa su cinghie di Christa Carstensen e Friederik Haeuser, alla valigia trasparente e alla parete illuminante avvolta da cuscini d’aria. Fino allo sgabello gonfiabile e alla sedia a cuscini d’aria montata su una struttura in alluminio.