JD.com, tra le più importanti società di e-commerce in Cina, punta sul design. L’obiettivo è traghettare sul suo sito di vendita on line, destinato al mercato cinese, le aziende italiane e internazionali dell’arredamento.

A questo proposito, durante l’ultima design week milanese è stata lanciata, per la prima volta in Italia, la piattaforma dedicata all’home furnishing, creata appositamente per connettere i più importanti brand internazionali ai consumatori cinesi.

Per raccontare l’incontro di questi due mondi è stato presentato, in via Tortona 37, un progetto dal tema Travel Life-Walking Box, promosso da JD.com con Europe Design Center, struttura che rappresenta un ponte culturale tra l’Italia e la Cina e lavora per costruire un legame commerciale più solido tra i due Paesi. Il progetto espositivo si snoda in 10 stanze ideali ispirate al tema del viaggio contemporaneo.

Al progetto hanno lavorato due team, composti da 10 designer italiani e 10 cinesi, che hanno messo  a confronto i loro linguaggi. Il coordinamento e la direzione artistica dell’evento sono stati affidati a Giancarlo Tintori, architetto  italiano che vive e lavora a cavallo tra Italia e Cina e che ha realizzato numerosi progetti in Asia.

“L’attrazione reciproca tra Cina e Italia nel mondo del design è forte”, spiega Tintori. “La ‘vecchia’ scuola italiana, fondendosi con la ‘nuova’ scuola cinese, può generare un nuovo filone creativo che potrebbe aver modo di scrivere un capitolo interessante del design”.

JD.com, quotato al Nasdaq 100, con un fatturato di 28 miliardi di dollari, vende, sulla sua piattaforma, qualunque tipo di prodotto, dal vino alla moda, dai prodotti per neonati ai cellulari. Ma in questa fase punta molto sul design italiano che rappresenta l’alta qualità nell’arredo.

“Dal momento che l’e-commerce in Cina si è spostato verso un consumo di prodotti di alto livello, abbiamo guadagnato quote di mercato”, racconta Lijun Xin, presidente della  divisione abbigliamento e arredamento di JD.com.

“I consumatori apprezzano la nostra tolleranza zero ai prodotti contraffatti e la nostra struttura logistica ineguagliata  che permette la consegna dei prodotti acquistati in giornata o il giorno successivo”.

Il design italiano rappresenta un focus di primaria importanza in un mercato che vede crescere in maniera importante la domanda di arredi per la casa. “La richiesta di mobili e accessori per la casa sta esplodendo su JD. com”, spiega  Lijun Xin. “La nuova piattaforma dedicata all’arredamento riflette il nostro impegno verso i consumatori cinesi”.

La liaison tra Italia e Cina, nel segno della creatività, è partita lo scorso settembre sul fronte moda con la passerella degli stilisti asiatici a Milano Moda Donna, promossa da JD.com con Europe Design Center, organizzazione che rappresenta un’estensione della Tsinghua University di Pechino. Il presidente onorario di questa organizzazione è Mario Boselli, veterano della moda italiana, mentre il direttore operativo è Alan Zhong.

Sul fronte dell’interior design, JD.com sta già lavorando con una serie di marchi internazionali, tra cui Harbor House, Ashley, Kohler, Grohe, Fissler, Zojirushi, Toto e Kuhn Rikon. Ma le aziende italiane sono un target fondamentale per offrire ai consumatori cinesi un’esperienza d’acquisto di livello nel mondo dell’arredo.

Testo di Rosa Tessa

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“Waiting for the wind”, installazione di Pierfrancesco Cravel e Darui Chen. Fa parte della mostra “Travel life-Walking box” presentata da JD.com con Europe Design Center.
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Per la mostra, curata da Giancarlo Tintori, 10 designer cinesi e 10 italiani hanno lavorato insieme, realizzando 10 installazioni ispirate al tema del viaggio contemporaneo. “Viaggio attraverso lo spazio”, lavoro di Stefan Davidovici con Xiadong Chai.
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“Viaggio attraverso lo spazio”, lavoro di Stefan Davidovici con Xiadong Chai.
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Lijun Xin, presidente della divisione abbigliamento e arredamento di JD.com.
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Il lavoro di Lorenzo Morganti e Min Chen: sistemi componibili in bamboo e ottone, cemento e acciaio.
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Il lavoro di Lorenzo Morganti e Min Chen: sistemi componibili in bamboo e ottone, cemento e acciaio.
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“Spazio per la meditazione”, di Giancarlo Tintori e Fenglin Gao.
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L’installazione di Giuliano Andrea Dell’Uva e Dayong Sun sulla relazione tra natura e architettura.
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L’installazione di Giuliano Andrea Dell’Uva e Dayong Sun sulla relazione tra natura e architettura.
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Spunti di architettura sostenibile di Lea Chen e Antonio Lamonarca.
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Spunti di architettura sostenibile di Lea Chen e Antonio Lamonarca.
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“Cose viste e cose da vedere”, installazione di Gerardo Mari e Maximiliano Romero, che riflette sull’idea di infiniti possibili punti di vista su spazio e tempo.
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“Cose viste e cose da vedere”, installazione di Gerardo Mari e Maximiliano Romero, che riflette sull’idea di infiniti possibili punti di vista su spazio e tempo.
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“Cose viste e cose da vedere”, installazione di Gerardo Mari e Maximiliano Romero, che riflette sull’idea di infiniti possibili punti di vista su spazio e tempo.
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“Cose viste e cose da vedere”, installazione di Gerardo Mari e Maximiliano Romero, che riflette sull’idea di infiniti possibili punti di vista su spazio e tempo.