di Suzanne Slesin

Ho incontrato Paola Navone per la prima volta intorno al 1980 a Venezia, dove ci trovavamo entrambe.

Io visitavo la mostra Oggetto Banale alla Biennale d’Architettura, e in quel periodo lei collaborava con Alessandro Mendini, fondatore dello Studio Alchimia, il gruppo italiano di design d’avanguardia.   Mi ricordo che adorai tutto quello che vidi, soprattutto l’arguta trasformazione degli oggetti casalinghi di uso comune in proposte di design divertenti, intriganti e spiazzanti. Non immaginavo quanto profonda sarebbe stata l’influenza di quegli oggetti di vita quotidiana prima ignorati e come la Navone avrebbe tradotto quell’approccio originale in un progetto globale.   Ma, anche allora, mi ricordo di aver pensato che non c’era nulla di banale o comune in tutte le opere che vedevano la sua partecipazione. Anzi. Oltre 30 anni dopo, la Navone, architetto, designer, trendsetter, continua a essere originale, a inventare e a re-inventare.   Ha vissuto in Asia e viaggiato in tutto il mondo, osservando, acquistando e lasciandosi ispirare da tutti gli oggetti che rendono la nostra vita quotidiana più allegra, istruttiva ed elegante.   Ha disegnato sedie e letti, tavoli e divani, porcellane e bicchieri, trasformando oggetti che si potrebbero definire ordinari in prodotti di forte affezione, creando immediatamente un legame emotivo, un rapporto, tra l’oggetto e la persona che lo sta utilizzando.   Non c’è nulla di pretenzioso in nessuno dei suoi progetti. Nulla che richieda una faticosa comprensione, ma sono tutti oggetti di cui innamorarsi. E noi lo abbiamo sempre fatto, volontariamente e totalmente.   Lo stesso concetto si applica al suo ultimo lavoro, una collezione o una serie di collezioni incrociate, di oltre 150 pezzi, un catalogo ambizioso e impressionante di mobili e oggetti realizzati per Crate & Barrel, catena americana di negozi lifestyle.   “È stata una collaborazione meravigliosa” ha dichiarato Marta Calle, presidente della società, la quale, non appena ha assunto questo ruolo, ha inseguito Paola fino a raggiungere, con i propri colleghi, lo studio Navone di Milano, durante il Salone del Mobile dello scorso aprile.   “Le dissi” ricorda Calle “che ero una sua fan e che sarebbe stato un onore avere la possibilità di lavorare insieme”. L’incontro proseguì per diverse ore ed essendo giunta la sera, la Navone suggerì di continuare la conversazione a cena in un ristorante lì vicino.   Paola stava già pensando alla direzione da intraprendere per questo nuovo cliente.  Si rese presto conto che aveva bisogno di un tema, un cappello, un’idea forte su cui concentrarsi.   Ebbe un’illuminazione inattesa mentre il gruppo era seduto intorno al tavolo, in quello che lei descrisse come un “ristorante agli antipodi dell’eleganza, anzi piuttosto brutto, che offre tuttavia ottimo cibo”.   L’idea di base era allo stesso tempo semplice e generosa. “Mettere insieme assolutamente tutto quello che serve per una cena con gli amici” disse. “Questa è l’idea”. O per lo meno un buon inizio.   Il risultato è un trio di collezioni di oltre 150 pezzi con nomi mediterranei evocativi (Como, Mallorca e Riviera ) dentro le quali si trova qualunque cosa potrebbe essere utile per intrattenere in modo semplice, elegante e colorato: tavoli, sedie, posate, ciotole, piatti, piatti da portata, vassoi, candelieri, bicchieri, tovaglioli, portatovaglioli, tovaglie, tappeti; e quell’oggetto assolutamente anglosassone che è fondamentale su ogni tavola: la tovaglietta all’americana.   “Mi sembra di ottenere i migliori risultati quando penso degli oggetti all’interno di una collezione” ha spiegato la progettista. “Mettere insieme cose diverse sprigiona un’energia particolare, perché questi oggetti esistono gli uni insieme agli altri”.   Il 9 settembre 2013 dieci negozi Crate & Barrel hanno presentato le collezioni di Paola Navone, seguiti dopo qualche giorno da altri punti vendita. “Paola è influenzata da molte culture, che trovano posto senza sforzo e forzature nei suoi progetti, nelle sue case e nel suo stile personale” ha aggiunto Calle.   Inconfondibili, guardando alla miriade di oggetti e arredi, i tocchi del suo segno: l’originale manico rosso nel set di cinque posate, tazze, ciotole e piatti gioiosamente spaiati, dove macchie, ghirigori e tocchi di blu cobalto ravvivano qualsiasi tavola.   Oppure ciotole intrecciate come cesti di vimini che strizzano l’occhio alla tradizione, tavoli su cavalletti per interno ed esterno, sofisticati e allo stesso tempo pratici, irresistibili sedie di vimini, intrecciate con un disegno grigio e bianco a pied de poule, le alte sedie e la panca imbottita Windsor che ricordano immagini americane iconiche (dalla fattoria del New England al diner newyorkese), ma declinati con colori, dimensioni e sensazioni diverse.   Tutto fatto in India, in Portogallo e anche negli Stati Uniti, e a prezzi accessibili, in linea con i negozi, il catalogo e il dna di Crate & Barrel. Ora serve soltanto un’altra casa dove mettere questi oggetti meravigliosamente seducenti. Non proprio un brutto pensiero.