Anteprime o versioni aggiornate di prodotti esistenti, dalle poltroncine girevoli alle postazioni home working: il design si mette in mostra e si interpreta con uno sguardo visionario

Un racconto visivo in cui ogni singola pagina rivela una storia. Ho scelto di far parlare direttamente i progettisti che hanno disegnato gli arredi e ho cercato di guardarli sotto una nuova luce. Col fotografo Max Rommel li abbiamo decodificati e ognuno di loro ha preso la sua strada e la sua cifra stilistica: ombre importanti che marcano le superfici, luci al neon che delimitano e costruiscono nuove spazialità, colori che creano atmosfere scenografiche e nuvole in arrivo.

Il tavolo Materic di Porro, disegnato nel 2017, per il 2021 cambia volto grazie a un assemblaggio upside-down: il frassino tinto nero utilizzato solitamente per la base viene impiegato per il piano d’appoggio, con vassoio centrale a filo, mentre la base conica è in acciaio inox. Il designer Piero Lissoni così lo racconta: “Un progetto non nasce mai dalla mente di una persona, ma di un gruppo di persone che lavorano assieme: lavoro con Lorenzo Porro da tanti anni, e insieme ci raccontiamo storie. La storia da cui è nato Materic è questa: disegnare un tavolo che non abbia posizioni precise, mixando un modello quasi religioso di convivialità con un modo più amichevole per starci seduti attorno, e così abbiamo pensato a un tavolo rotondo, con il vassoio girevole che si trova sempre sui tavoli cinesi, fatto però con più mestiere. Quando disegni un oggetto parti sempre da un’idea molto precisa, ciascuno oggetto nasce con una materia che lo guida. Invece Materic nasce con questa libertà: posso usare tutte le materie che mi vengono in mente. Abbiamo quasi ripulito la struttura per permettere alla materia di prendere il sopravvento e da lì il nome”.

Il divano modulare Hab di Désirée, Gruppo Euromobil, presenta schienale e braccioli inclinabili agevolmente grazie a un meccanismo interno facile da azionare; struttura in legno e metallo, imbottitura in poliuretano espanso, piuma e tela di cotone, con rivestimento in pelle o tessuto. Il designer Marc Sadler spiega: “È il divano più intimo che abbia mai disegnato, quello autenticamente concepito ad personam, facilmente plasmabile a livello di schienale e di bracciolo, anche da seduti, per raggiungere il perfetto equilibrio ergonomico”.

La panca e lo sgabello Torcello, di Cimento, in Cimento®, un composto cementizio esclusivo con il 90% di aggregati minerali mescolati a un legante cementizio, registrato dall’azienda SAI Industry. I designer Defne Koz & Marco Susani spiegano: “Siamo rimasti affascinati dal Cimento, che ha le caratteristiche del calcestruzzo tradizionale ma porta con sé un alto contenuto di innovazione. Nel progetto giochiamo con questa ambiguità: le forme sono monolitiche, tipiche del cemento, ma sono leggere e facili da spostare”. La chaise longue Joyce, di Morelato, presenta la struttura in frassino tornito con rivestimento in paglia di Vienna e cuscino poggiatesta removibile rivestito in pelle. Il designer Libero Rutilo racconta: “D'altronde la chaise longue o cathedra supina come veniva chiamata dai romani, rappresenta da sempre un vero e proprio stato d'animo che evidenzia la predisposizione a ritagliarsi dei momenti di relax per sé stessi in un luogo diverso dalla camera da letto La chaise longue Joyce rappresenta un oggetto quasi educativo, una sorta di invito a ripensare alla nostra vita, alle priorità e alla gestione del tempo”.

La poltroncina Hiroi, di Cappellini, è in massello di frassino tinto nero con sedile e schienale rivestiti internamente di cuoio pigmentato in tutti i colori della collezione: nero, corda, tortora, terra di Siena e testa di moro. Adatta per la casa e gli spazi pubblici, esiste anche nella versione in legno chiaro con cuoio naturale. I designer Matej Janský & Cyril Dundera spiegano: “La seduta curva offre maggior comfort grazie alle sue proporzioni generose. Il progetto combina il minimalismo scandinavo con un senso estetico giapponese: Hiroi è leggera, ma allo stesso tempo stabile. Ideale per un relax easy e informale”.

Lo scrittoio Ortis, di Lema, con piano ovale in rovere termotrattato o in noce, sorretto da esili gambe che poggiano su una base ellittica semicircolare aperta. I designer Gabriele e Oscar Buratti raccontano: “Il progetto nasce dalla necessità di reinterpretare il tema dell’home working in modo contemporaneo: lo scrittoio s’inserisce nell’ambiente domestico senza perdere di vista la funzionalità”. Le lampade Linea, di Seletti, sono a luce led con terminali in legno di faggio che possono essere appesi tramite un anello di cuoio o posizionati su basi di legno. Design Selab + Alessandro Zambelli. “Linea reinterpreta il classico neon utilizzando luci led dall’estetica minimal, impreziosite dalle particolari estremità in legno di faggio. La sua fluorescenza taglia il buio con i colori dell’arcobaleno: bianco, blu, fucsia, giallo, rosso e verde”, spiega Stefano Seletti.

Il divano Saint-Germain, di Poliform, fa parte di un sistema di elementi imbottiti dalle forme sinuose, con cui si creano divani lineari, angolari o composizioni organiche. Schienale in poliuretano flessibile stampato, seduta in poliuretano espanso a quote differenziate, piedini in metallo verniciato brown nickel; rivestimento sfoderabile in tessuto o pelle. Design Jean-Marie Massaud: “Saint-Germain trasforma qualsiasi spazio in un paesaggio caldo e familiare, infondendo una piacevole sensazione di comfort domestico”. Lampada Linea, Seletti, a luce led con terminali in legno. Design Selab + Alessandro Zambelli.

La poltrona Livre, di Gallotti&Radice, imbottita con poliuretano espanso indeformabile a densità differenziate, basamento in massello di frassino tinto nero a poro aperto, qui nella nuova versione girevole; disponibile con rivestimento in tessuto o pelle, nella foto con tessuto operato Gobelin di spessore importante, a motivo vegetale e con sottili rigature orizzontali.  “Livre nasce dal desiderio di integrare delle forme molto morbide e femminili, che mi rappresentano come designer, con un stile più rigoroso, giapponese: il risultato è una soffice seduta tenuta sospesa da una solida base di legno. Sono molto affezionata a questo progetto, ho cercato di utilizzare dei tessuti tattili, molto naturali, inoltre è completamente sfoderabile: un bel valore aggiunto per una poltroncina di queste dimensioni”. Spiega la designer  Federica Biasi.

A sinistra, poltrona Daiki, Minotti, con scocca curvata in palissandro Santos realizzata mediante una sofisticata lavorazione del legno e cuscinatura in pelle. Il designer Marcio Kogan / Studio MK27 racconta: “Le sedute Daiki riflettono un po’ i miei viaggi e il mio amore per il Giappone e la sua cultura. Nel prodotto abbiamo anche fatto confluire il nostro linguaggio architettonico”. A destra, la poltrona Catilina, di Azucena con Serapian, è in acciaio verniciato e cuscino in pelle reinterpretato con la preziosa lavorazione Mosaico dell’Atelier Bespoke di Serapian. Design Luigi Caccia Dominioni. “Quello con Azucena è un progetto nuovo tra due maison che condividono lo stile e il rigore tipicamente milanese, ma anche l’arte del saper fare che trova in Milano la sua patria di elezione. È magnifico pensare che nel 1947, mentre Caccia Dominioni fondava Azucena, Stefano Serapian disegnava e progettava il nostro iconico intreccio Mosaico”, racconta Giovanni Nodari Serapian.

Foto Max Rommel