Alte performance tecniche ed estetiche e un sistema produttivo totalmente sostenibile per Mathera: superficie di nuova generazione nata dalla collaborazione tra Diego Grandi e SAIB

Tra creatività e tecnologia: Mathera è una superficie di nuova generazione nata dalla collaborazione tra il pensiero creativo di Diego Grandi e il processo di innovazione e ricerca di SAIB.

Raggiunge alte performance tecniche ed estetiche attraverso un sistema produttivo totalmente sostenibile: per costruire mobili e complementi nel segno della responsabilità.

D’ispirazione naturale

Il progetto parte da un’ispirazione naturale legata al mondo dei materiali lapidei e alla loro esistenza millenaria, immaginandone una nuova genesi.

Un sottile strato di polveri di legno, pietra e quarzi, provenienti da scarti di lavorazione, amalgamate con leganti resinosi, propone una sorta di campionamento di superfici derivate dall’interpretazione dei materiali naturali ed è associato a un pannello SAIB - RPB, Regenerated Particle Board - prodotto esclusivamente attraverso il recupero e la rigenerazione di legno a fine vita.

Estetica e alte performance per l’arredo e l’interior design

La ricerca tecnologica sviluppata da SAIB, con un partner internazionale e coperta da brevetto,e il progetto di Diego Grandi permettono così di trasferire in Mathera la primordiale potenza espressiva degli scenari naturali evocandone l’impatto visivo attraverso vibranti texture e sfumature cromatiche.

Agli inediti effetti visivi e materici si unisce inoltre la possibilità di sperimentare realizzazioni innovative grazie all’alta resistenza a urto, graffio e strofinamento.

Mathera rappresenta dunque un rivoluzionario strumento di progettazione per l’arredo e l’interior design dalle molteplici applicazioni, quali piani di lavoro, tavoli, mobili per cucine, arredi e boiserie.

Gipso, Selce e Areia: tre declinazioni

Mathera è declinata in tre diverse texture - Gipso, Selce e Areia - e in dieci colori.

Gipso, morbida e setosa al tatto, interpreta la consistenza tenera e malleabile del gesso e prevede una palette di quattro colori tenui e pastosi.

Selce, ispirata al mondo delle pietre a spacco, rielabora in tre diverse intensità di grigio le tipiche increspature dell’ardesia, dovute alle lavorazioni di cava.

Solida e compatta, Mathera è ecologica e sostenibile: così come il legno anche quarzi e pietre sono provenienti da scarti derivanti dal taglio delle pietre naturali e sono riportati a nuova vita attraverso un processo di recupero e rigenerazione su cui si basa tutta la produzione di SAIB.

La nuova superficie segna infatti una sempre maggiore capacità di rispondere alle esigenze contemporanee della progettazione di arredi e complementi per l’abitare, dalla dimensione domestica all’universo contract tutelando sempre la Natura, perché terminato il suo lungo ciclo di vita potrà a sua volta essere riciclata al 100%.

Con una texture più uniforme e compatta, Areia reinterpreta in tre tonalità le tecniche di bocciardatura utilizzate sulla pietra arenaria ed è connotata dall’inclusione di granelli minerali a contrasto.

L’economia circolare secondo SAIB

SAIB, azienda nata nel 1962 a Caorso, alle porte di Piacenza, fin dal 1994 segue un modello di business circolare producendo pannelli truciolari grezzi e nobilitati recuperando legno post-consumo. Per questo i suoi pannelli sono denominati RPB, Regenerated Particle Board dichiarandone in modo immediato provenienza e qualità.

Creatività e innovazione tecnologica sono gli strumenti con cui lavora: dallo sviluppo di nuovi prodotti alla relazione con le persone, dalla tutela del territorio fino all’impegno nella formazione dei professionisti del futuro. Membro di ADI dal 2020, è una delle realtà italiane leader del settore e un riferimento per la filiera dell’arredo e dell’interior design.

Ogni giorno arrivano in SAIB 150 camion di legno post-consumo, provenienti da centri di raccolta italiani ed europei. Per iniziare il processo di rigenerazione è necessario separare il legno da tutti i materiali con i quali è accoppiato come ferro, plastica, tessuti, vetro, alluminio e carta. Depurato e rigenerato, il legno entra nel processo produttivo mentre tutti gli altri materiali vengono riavviati alle rispettive filiere di recupero.

A fronte di una produzione pari a 2300 metri cubi di pannelli al giorno, grazie al suo sistema industriale riutilizza ogni anno 600mila tonnellate di legno a fine vita, salvando dall’abbattimento circa 250mila alberi ed evita l’emissione in atmosfera di 48mila tonnellate di CO2.

I pannelli SAIB potranno essere a loro volta rigenerati tornando ad alimentare una filiera produttiva sempre più virtuosa.