Il marmo è protagonista di un vero e proprio revival come rivestimento per le pareti. Pregiato e senza tempo, affascina grazie a virtuosismi tecnologici, tridimensionalità complesse, intarsi policromi, contrasti optical, interpretazioni d’autore

Sinonimo di eleganza classica, preziosità, lusso, il marmo è un materiale capace di parlare un linguaggio contemporaneo, ardito, sperimentale. E di apportare al progetto d’interni spunti di originalità e inusuale leggerezza. A colpi di tecnologia. Macchine a controllo numerico di ultima generazione sono in grado di portare il materiale a spessori sempre più sottili, disegnare modularità complesse, creare texture che invitano al tatto. Per parlare delle nuovi superfici da rivestimento in marmo, ‘piatto’ è davvero l’ultimo aggettivo che si può usare.

 

Pieni e vuoti, bianco e nero

Buchi. Solo la nipponica leggerezza di Nendo può trasformarli in valore aggiunto, creando per Marsotto una parete dal ritmo ipnotico. Il vuoto è materia di progetto anche per Lavagnoli, che sfrutta le convessità di una maglia tridimensionale in Bianco di Carrara per inserire luce o verde.

Se il candore del più tradizionale dei marchi rimane tra le opzioni preferite di designer e aziende, non mancano scelte cromatiche all’opposto. Elisa Ossino per Salvatori crea dei veri e propri quadri optical black&white abbinando il marmo di Carrara alla Pietra D’Avola. Martinelli Venezia Studio per Lithea esplorano, in onde di materia, le profondità dark del marmo Grigio Billiemi e della Pietra Pece.

Grillage, di Nendo per Marsotto, pannello divisorio costituito da due strati in marmo di Carrara dello spessore di 8 mm, con un pattern a traforo circolare sfalsato, chiusi da una lastra di vetro. 

Scudo, di Lavagnoli Marmi, rivestimento decorativo in Bianco Carrara con finitura satinata. Caratterizzato dalla tridimensionalità di ogni elemento, garantisce una ventilazione naturale. I vuoti e pieni possono essere integrati con elementi di verde o illuminazione tali da valorizzare la parete. La parete viene realizzata attraverso aggregazione modulare di elementi fissati meccanicamente su strutture esterne o interne dell’edificio.

Intarsi, di Elisa Ossino per Salvatori, quadri geometrici in pietra naturale, di diversi temi e dimensioni, che giocano sul contrasto cromatico tra il Bianco Carrara e i toni scuri della Pietra d’Avola.

Rivestimento lapideo Terre Arate di Martinelli Venezia Studio per Lithea. La parete si compone di moduli 60x60x2 cm in marmo Grigio Billiemi (fondo rigato) e Pietra Pece (elementi scultorei selce), entrambi provenienti da cave Siciliane, ruotati tra loro di 90 gradi.

 

Tendenza 3D

L’esplorazione della terza dimensione è tra gli aspetti più interessanti delle nuove proposte di rivestimenti lapidei. Non solo perché mette in luce l’eccellenza tecnologica delle lavorazioni, ma anche per gli originali esiti espressivi. Le pareti si animano di effetti chiaroscurali, che variano a seconda dell’incidenza della luce, e di inedite qualità tattili.

Rivestimento decorativo in marmo Stone City, di Marco Piva per Kreoo; una dinamica texture geometrica è realizzata con raffinate tecnologie di fresatura con macchina CNC su moduli 60 x 60 x 2 cm in marmo Bianco,  Persian Grey, Nero Marquinia o Grigio Bardiglio.

 

Onda, dalla collezione di rivestimenti tridimensionali in marmo di Margraf; la texture ondulata in rilievo crea un gioco di chiaroscuri sulla superficie dei moduli in marmo bianco di Carrara 60x60x3 cm.

 

Intarsi di colore

La natura è il primo designer. Colori e venature dei marmi sono una tavolozza originaria che alcune aziende, come Antolini, tendono a valorizzare, senza sovrapporre ulteriori segni. Il segreto per altri è la composizione: selezionare e accostare marmi diversi in forme nuove di linguaggio. È la versione contemporanea di un’arte antichissima, l’intarsio. Ne sono grandi interpreti Patricia Urquiola per Budri o Raffaello Galiotto per Lithos Design, passando per i Marble Patterns di Del Savio 1910.

Un ambiente notte impreziosito da una parete retroilluminata in marmo Irish Green dalla Exclusive Collection di Antolini. È un marmo che magnifica i toni del verde, caratterizzato dalla colorazione non uniforme e da sfumature digradanti dallo scuro al chiaro; grazie alle sue variegate venature, Irish Green consente di realizzare geometrie inedite e rende ogni realizzazione unica e irripetibile. Le lastre sono disponibili nelle finiture Lux, Leather e Matt.

Di Patricia Urquiola per Budri, rivestimento modulare ad intarsio artistico. I marmi utilizzati per il sinuoso disegno, su un fondo in Calacatta Caldìa: Verde Cipollino, Lapis Lazuli, Bianco Sivec, Verde Lapponia, Verde Acquamarina, Azul Macaubas e Onice Bianco.

Rivestimento decorativo in marmo policromo Myth di Mae Engelgeer per Del Savio 1910, composto da pannelli 60x120 cm per uno spessore di 18 mm. Bianco di Carrara, Cipollino, Rosa Asiago e Verde Guatemala i marmi utilizzati.

Dalla collezione Opus di Lithos Design, pavimento e rivestimento Allegro disegnato da Raffaello Galiotto. Una composizione geometrica e policroma, in moduli 60X 60 X 1,8 cm, nei marmi Carrara ghiaccio, Sodalite,  Nero Marquinia, Verde ming,  Rosa agata, Rosso Alicante,  Giallo Valencia, Bardiglio nuvolato.