Sinonimo di eleganza classica, preziosità, lusso, il marmo è un materiale capace di parlare un linguaggio contemporaneo, ardito, sperimentale. E di apportare al progetto d’interni spunti di originalità e inusuale leggerezza. A colpi di tecnologia. Macchine a controllo numerico di ultima generazione sono in grado di portare il materiale a spessori sempre più sottili, disegnare modularità complesse, creare texture che invitano al tatto. Per parlare delle nuovi superfici da rivestimento in marmo, ‘piatto’ è davvero l’ultimo aggettivo che si può usare.
Pieni e vuoti, bianco e nero
Buchi. Solo la nipponica leggerezza di Nendo può trasformarli in valore aggiunto, creando per Marsotto una parete dal ritmo ipnotico. Il vuoto è materia di progetto anche per Lavagnoli, che sfrutta le convessità di una maglia tridimensionale in Bianco di Carrara per inserire luce o verde.
Se il candore del più tradizionale dei marchi rimane tra le opzioni preferite di designer e aziende, non mancano scelte cromatiche all’opposto. Elisa Ossino per Salvatori crea dei veri e propri quadri optical black&white abbinando il marmo di Carrara alla Pietra D’Avola. Martinelli Venezia Studio per Lithea esplorano, in onde di materia, le profondità dark del marmo Grigio Billiemi e della Pietra Pece.