Il brand ha presentato le novità per bagno e cucina a Cersaie: nuovi prodotti e colori in una installazione multisensoriale firmata da Giulio Cappellini

Un luogo d’ispirazione naturale, un ecosistema emozionale dal forte impatto scenografico per coinvolgere lo spettatore in una visita multisensoriale a 360 gradi: questa l'installazione “Lake Flaminia” con la quale il brand si è presentato all'ultima edizione di Cersaie. Su un ampio bacino d’acqua, una serie di pedane rotonde, sulle quali erano esposte le collezioni, ricordavano grandi foglie tropicali galleggianti. Il colore, oltre al disegno, a fungere da tratto distintivo dei prodotti che, progettati da differenti designer, componevano un corpus organico e coerente.

Creatività d'eccellenza

Per la zona bagno, firmati da Elena Salmistraro, i lavabi Spire e Spire+ sono tra i protagonisti di questo momento storico del brand, sintesi tra universo creativo della designer ed esperienza produttiva di Flaminia. Eleganti e monolitici i sanitari Astra, disegnati da Giulio Cappellini, e poi le linee organiche di Fluo di Niccolò Adolini, i volumi importanti di Flag di Alessio Pinto. In esposizione anche la consolle minimal NudaFlat di Ludovica+Roberto Palomba e la famiglia App, progettata dal design team interno dell’azienda, completata con i cinque lavabi AppLight da appoggio o sospesi in diverse dimensioni e finiture.

Innovazione e design

Il dialogo tra innovazione tecnica e design si materializza anche nel sistema di risciacquo Gosilent, evoluzione del progetto Goclean, che oltre a facilitare la pulizia della superficie interna del vaso, garantendone la massima igiene, ne riduce la rumorosità. Gosilent, finora disponibile solo sui wc App sospesi, viene esteso anche all’importante collezione Monò, disegnata da Patrick Norguet.

Rileggere il passato

Il viaggio nell’universo dell’abitare ha spinto l'azienda a indagare anche l’ambiente cucina con un’area dedicata alla linea di lavelli Acquafood, proposto nella tonalità opaca Carbone che conferisce un nuovo aspetto volumetrico all’oggetto, e in una versione più definita rispetto al prototipo presentato in precedenza. L’ispirazione deriva dagli acquai ceramici del passato, ma rilegge quell’eredità in chiave attuale.