Da dove nasce, nel 2015, l'idea di un marchio di illuminazione?
“Siamo nati con la luce, il marchio TOOY è nato come spin off dell’azienda della mia famiglia (Giacomozzi, ndr), la Gibas, una azienda marchigiana che produce illuminazione custom dal 1959. Il nostro è un legame davvero forte con il mondo della luce e il know-how accumulato negli anni è stato il collegamento tra la tradizione e la capacità di accogliere le sfide correnti. La nostra idea iniziale era quella di creare un brand molto giovanile ma, mentre sviluppavamo i primi progetti, abbiamo capito che non era sufficiente e non ci sentivamo noi confortevoli con questa strategia. Con l’inizio della collaborazione insieme a Corrado Dotti abbiamo deciso di intraprendere altre scelte e sviluppato quindi un piano strategico molto diverso. È stato un periodo per noi fondamentale per crescere e affermarci sul mercato di alta fascia. Abbiamo fatto nostro un concetto per noi molto importante, cioè che disegnare una lampada significa progettare lo spazio: è la luce che lo definisce e lo crea, e quindi ci siamo indirizzati verso prodotti giovani, freschi, modulabili e capaci di definire bene l’ambiente nel quale vivere. Ecco, volendo esagerare, possiamo dire che consideriamo la lampada come un essere vivente, in perfetta sintonia, osmotica, con lo spazio dove viene collocato”.