Filiera corta e arredi che raccontano il territorio: la via dell'azienda veneta per esaltare l'impegno ambientale

C'è un'attitudine speciale alla sostenibilità che è in grado di fare la differenza, nell'industria del mobile: è quell'attenzione all'ambiente che non è vissuta come un obbligo, ma arriva da una vocazione spontanea, da un insieme di valori di cui ogni arredo diventa la dimostrazione emblematica. È l'attitudine in cui si rispecchia la storia di Bolzan, eccellenza veneta nella produzione di letti con una forte matrice artigianale: un'azienda, per dirla con le parole della ceo Elisabetta Bolzan, che fa discendere la propria etica del lavoro e il modo stesso di guardare all'ambiente “dall’amore per la Terra e per il territorio, dalla tensione continua a fare sempre meglio”.

Filiera corta e chilometro zero

In questa visione strategica è centrale il concetto di filiera corta, che nel caso di Bolzan diventa a chilometro zero. Le creazioni più recenti del catalogo Bolzan sono infatti un racconto corale, l'occasione per innescare e coltivare un circolo virtuoso che si nutre del contributo di piccole e grandi eccellenze locali, realtà storiche che condividono approccio e valori, riconoscendosi l'una nell'altra e tutte insieme in un disegno speciale.

Jack-e, migliorare gli standard produttivi

Frutto di questo approccio è innanzitutto Jack-e, la rivisitazione di un classico del catalogo Bolzan ispirata proprio dall'idea di sostenibilità intesa come tensione continua a migliorare gli standard di una produzione attenta all'ambiente. Volendo creare un oggetto senza tempo che potesse durare il più a lungo possibile, i designer Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto hanno scelto di non disegnare un nuovo letto, ma di far rinascere il modello originario, che avevano firmato cinque anni prima, in una versione inedita che, con i tessuti, il cuoio e il legno, potesse raccontare l’eccellenza artigianale di alcune tra le migliori manifatture del territorio tra Friuli e Veneto. Così, al posto del metallo dell'edizione originaria, è stato utilizzato, per la struttura del letto, legno di frassino proveniente da riforestazione e certificato.

Eccellenze artigianali

Su questa base, il maestro artigiano Loris Giacomin ha applicato tinte totalmente naturali: terre e sassi macinati e sciolti in acqua bollente fino a formare il colore. Seguendo la stessa traccia, il tessuto ecosostenibile, che evoca l’intreccio dei salici tipici del paesaggio di Sacile e del territorio tra Veneto e Friuli, arriva da Torri Lana, storica fabbrica di tessuti al servizio dal secolo scorso del miglior design internazionale, mentre per la variante in cuoio del letto le pelli sono state lavorate da un'altra fabbrica storica come la Conceria Pietro Presot: si tratta di pelli provenienti da allevamenti che rispettano le norme sul welfare animale e certificate Ogm free.

Lavorazioni antiche

Sostenibilità, per Bolzan, vuol dire anche recupero di lavorazioni antiche che l’evoluzione industriale ha allontanato col tempo dal design. Per esempio, la tecnica del ferro forgiato che è stata relegata alla produzione di arredi tradizionali. Il progetto di Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto per il letto Bend-e prende ispirazione dagli arredi del passato realizzati in ferro modellato a mano e si completa con una selezione di cere naturali pigmentate applicate manualmente per le diverse colorazioni.

Valori condivisi

“La strada della filiera corta che diventa racconto del territorio è anche un modo per scegliere fornitori e collaboratori che si riconoscono nei nostri stessi valori”, spiega Elisabetta Bolzan. Per questo, ai contributi di Loris Giacomin, Torri Lana e Conceria Pietro Presot se ne è aggiunto quest'anno un altro che va nella stessa direzione: insieme ad Alessandra Salaris, l'azienda ha collaborato con il Lanificio Bottoli, eccellenza della tradizione manifatturiera veneta specializzata nella lavorazione di lane pregiate e naturali con tecniche attente dell’ambiente, per la realizzazione del plaid Spinapesce in lana leggera lavorata dal vello di greggi italiani e senza l’uso di tinture artificiali apportando un valore di economia circolare e di ecologia.

Lavorare a misura umana

Ma la valorizzazione della filiera corta non è l'unico percorso che testimonia l'attenzione di Bolzan per la questione ambientale. “In azienda siamo fedeli a un’idea di sostenibilità che vuol dire innanzitutto sostenere e sostenersi e ci impegniamo tutti i giorni affinché i nostri operai e dipendenti lavorino in luoghi sani, a misura umana e vivano la fabbrica e l’ufficio come una seconda casa" conclude la ceo: "Per questo motivo, nel 2022 siamo diventati una società benefit e ci stiamo impegnando per diventare una B-Corporation".