Stilnovo è una di quelle aziende che parlano di storia del design italiano come poche. I pezzi sono davvero interessanti, e non solo perché buona parte starebbero bene in una scenografia di Wes Anderson. Ma anche la sovrapposizione armoniosa di tecnologia e design è stata intrinseca al modo di lavorare del fondatore Bruno Gatta e rimane un esempio chiaro di come la progettualità italiana si sia integrata nel tessuto industriale diventando un motore di cambiamento e di definizione.
Joe Colombo, i Castiglioni, Gae Aulenti, Macchi Cassia, Ettore Sottsass, Luigi Gorgoni, lo Studio DDL… tanti sono i nomi che tornano e altrettanti se ne aggiungeranno. E l’azienda è pronta, sempre, a rilanciare un’attitudine curiosa che mette insieme meccanica, tecnica e un’estetica inconfondibile. E anche i prodotti più recenti, disegnati fra gli altri da Mirco Crosatto, Davide Oppizzi e Pio e Tito Toso, continuano il lavoro di sintesi tecnologica e formale in ambito contemporaneo. Il nuovo corso di Stilnovo esce dal perimetro del suo valore iconico per ingaggiarsi in una nuova relazione con le persone.