Vocazione illuminotecnica declinata nell’abitare: Living Vibes è la collezione living e hospitality di cui fa parte Libera, il nuovo progetto di Artec Studio

All’interno di un sistema industriale come quello de iGuzzini, la luce non è più solo prodotto, è valore. Da questa riflessione condivisa con il designer spagnolo Maurici Gines, founder di Artec Studio, nasce Libera, un sistema luminoso modulare e componibile. Un pensiero nuovo sul tema della luce lineare che, secondo Gines: “Formula una domanda concettuale: come si porta la luce in un ambiente?”.

Rivoluzione tipologica

La risposta non è in un’esibizione estetica della tecnologia e non va cercata nemmeno nel range di prodotti dal mood “paleo-industriale” che formalizzano il fascino di edifici ex-qualcosa delle megalopoli mondiali. Libera è una rivoluzione tipologica: si inserisce con eleganza in una ricerca che vuole celebrare il dettaglio formale, servirsi di suggestioni poetiche e di una visione contemplativa della luce combinandola a una totale libertà d’uso con il livello di benessere visivo delle ottiche hi-tech Optidiamond.

Esercizio di sintesi

Libera fa parte del più ampio programma Living Vibes, che ha come obiettivo dichiarato di portare all’interno del mondo living e hospitality i contenuti tecnologici del brand. Un’operazione strategica anche dal punto di vista identitario: iGuzzini nasce dal design di prodotti per lo spazio domestico e dal lavoro dei grandi maestri del design italiano. Maurici Gines coglie l’occasione per un esercizio di sintesi che rende manifesto il portato storico dell’azienda e al contempo le regala un prodotto in cui far splendere (è il verbo più accurato) le ottiche miniaturizzate inventate nei laboratori di ricerca iGuzzini.

Un gesto nello spazio

“Non mi piacciono i progetti fortemente identitari”, spiega Maurici Gines. “Credo che la libertà di interpretare un oggetto sia un valore fondamentale. Libera risponde a questa esigenza: il nome è arrivato così, perché la cosa importante non è più solo portare la luce, ma come portarla: io volevo libertà. Volevo un sistema che permettesse di fare un gesto nello spazio. Il suo corpo e la sua anima sono la capacità di regalare la libertà di renderlo manifesto”.

Tre elementi compositivi

In concreto, il sistema integra i tre elementi compositivi, bacchetta luminosa, giunto e base, in un insieme organico saldamente radicato nel solco di un made in Italy elegante, riflessivo, sorprendente. Ogni parte è disegnata con un’intenzione formale. La barra a sezione conica, il giunto in ottone, la base come dettaglio decorativo oltre che funzionale. C’è un’ambiguità formale positiva che chiede una lettura personale dello spazio, il massimo dell’emancipazione estetica. Il modulo base può essere usato individualmente, oppure costruire geometrie decorative flessibili e scenografiche. Libera integra inoltre sensori intelligenti e può essere gestita con un device bluetooth, come uno smartphone. Le bacchette luminose e la base sono disponibili in quattro colori (bianco, nero, titanio, blue) in combinazione con i colori degli accessori giunti e cavi.

Il posto della bellezza

“Il giunto in ottone è un regalo”, continua Gines. “Un piccolo dettaglio brillante capace di stratificare il passare del tempo cambiando colore. L’ottone è un materiale sostenibile, eterno, pensato per durare. Lasciarlo nudo significa apprezzare le sue qualità”. Maurici Gines prosegue nel racconto citando il termine giapponese Tokonoma, il “posto della bellezza” all’interno delle case tradizionali. Una nicchia illuminata dalla luce naturale che contiene opere d’arte o altri oggetti di grande valore estetico. “Libera mi fa pensare a tutto questo”.