Capitan Flint è un personaggio dell’Isola del Tesoro. E che sia stato scelto proprio il suo nome per battezzare uno dei best seller Flos disegnato da Michael Anastassiades, è un dettaglio che racconta molto del designer. Anastassiades è coraggioso quando si parla progetto. Non ne fa mai una questione di stile, ma una missione devota alla razionalità della funzione e all’economia formale. Basta poco per dare significato e senso a un oggetto. La geometria è sempre di grande aiuto, perché non lascia scampo alla tentazione di complicare le forme. E Captain Flint è proprio la traduzione di un pensiero semplice e rigoroso. Un triangolo, un angolo retto, un cerchio, per una lampada da terra che riesce a essere iconica senza aver ancora superato la prova del tempo. La ragione sta probabilmente nell’affrontare il progetto con la certezza di lavorare a servizio di un processo che coinvolge molti attori. E di non poter deludere il bisogno di soluzioni intelligenti.
“Volevo disegnare una lampada che avesse una duplice funzione. Che fosse una lampada da terra diretta verso l’alto per illuminare uno spazio con sufficiente luce diffusa, ma che potesse anche essere soffusa e accompagnare la lettura con una delicata rotazione. Un’idea di equilibrio, un cono con il vertice delicatamente adagiato su un’asta rotante”. Così il designer descrive Captain Flint. La rotazione della fonte luminosa è l’idea funzionale intorno a cui si sviluppa il disegno. E trasforma la lampada da terra in un oggetto con molte possibilità di utilizzo, giocando con un’ottica che si amplia fino a diventare luce da ambiente oppure si restringe per farsi lampada da lettura. Cambia la relazione della luce con lo spazio, cambia l’atmosfera di un ambiente. Captain Flint è quasi un oggetto magico, con il guizzo geniale del dettaglio che rivoluziona una tipologia.