Presso lo Spazio Daylight di Superstudio a Milano è andato in scena Design_Fiction, un concept che promuove una generazione di arredi pronti a essere interpretati, anche nell'uso

Oggi, sostenibilità significa pensare, scegliere e consumare diversamente. Significa ottimizzare, integrare, trasferire, ripensare materiali ed energia per individuare funzioni nuove e oggetti innovativi. Il design ha sempre cercato, nel corso della sua storia e con modalità adeguate ai tempi che ha attraversato, di dare risposta a queste esigenze. Dalla prima fase, quella dell'ecodesign, che si faceva carico esclusivamente dell’impatto ambientale del prodotto, si è passati alla fase dell'ecosviluppo e poi a quella dello sviluppo sostenibile che ha spostato il focus dall'ambito locale a quello globale e ha ampliato il campo dalla sfera ecologica a quella economica e sociale. Attori della scena sono imprenditori, produttori, designer e consumatori, chiamati a confrontarsi (secondo i ruoli) con strategie, materiali, innovazione tecnologica e nuove forme di energia. Un green design che sappia andare oltre il prodotto, considerando tutto ciò che c’è intorno: processo produttivo, impatto della produzione sull’ambiente e sulle realtà produttive locali, con la valorizzazione del lavoro artigianale. Per giungere a una definizione di progresso e benessere che possa consegnare alle generazioni future una qualità di vita migliore di quella attuale.

Insostenibilità e sostenibilità del design

Accettata l’insostenibilità connaturata al design (almeno nella sua prima istituzionalizzazione), Design_Fiction ha messo in scena durante l'ultimo FuoriSalone un'installazione-narrazione dell’estensione del ciclo di vita degli oggetti, a partire dalla loro concezione, come chiave per iniziare a scrivere una seconda storia del design. Solo così sarà possibile intervenire sulla filiera del sistema-prodotto e tornare a produrre per il futuro buona cultura materiale, anziché solo rifiuti.

Oggetti hackerati

Hackerare un oggetto significa interpretarlo diversamente da quanto previsto dalla sua prima progettazione, svelarne le opzioni, ampliarne l’orizzonte d’uso, allungarne la vita oltre l’obsolescenza percepita e reale. Quella stessa che porta a dismettere cose che molto avrebbero ancora da dare e da dire.

Una riflessione sul futuro del design

Quattordici poltrone (ognuna con il proprio elemento luminoso) “hackerate” da progettisti del corso di Design Strategico del biennio magistrale di Isia Firenze. In mezzo, il tappeto ibrido Planet Fiction Rug. Un'installazione supportata da contenuti realizzati attraverso sistemi di intelligenza artificiale e resi disponibili in realtà aumentata e altre modalità interattive. Con questo progetto (curato da Mirko Tattarini, in collaborazione con Veronica Bogao e Francesco Bonomi, sulla base di prodotti di Mirabili Design by Formitalia Luxury Group), Isia Firenze ha voluto definire un futuro più auspicabile attraverso gli oggetti e promuovere una generazione di arredi non definitivi, aperti e pronti a essere interpretati, anche nell’uso.

Storytelling per ricordare e discutere

Planet Fiction Rug è un tappeto di dati pronto per lo storytelling costituito da 26 diverse tessere che ospitano delle infografiche sul cambiamento climatico e sulle migrazioni che può generare. Il tappeto diventa così l'opportunità per vivere il pavimento in termini di relax, ma anche pretesto per ricordare, discutere e generare consapevolezza, soprattutto nei più giovani.

Possibili applicazioni d'arredo

Le diverse tessere che compongono il tappeto sono state realizzate da Most, laboratorio specializzato in lavorazioni e nobilitazioni di alta gamma attraverso tecnologie avanzate: attivo nel settore del lusso e dell’alta moda, attraverso il tappeto Planet Fiction mette in mostra possibili applicazioni nel settore dell'arredo.

Ricerca stilistica e qualità

Alcuni elementi tessuti del tappeto sono realizzati da Manusa, cooperativa sociale che mixa artigianato tessile e valori etici e sociali creando prodotti che raccontano percorsi di riscatto sociale, ricerca stilistica e qualità. Il tappeto utilizza inoltre tessuti e filati dei Fratelli Bacci Filati, azienda storica fondata nel 1916 che li produce da allora in virtù di una strategia orienta qualità ed eccellenza.