C’è un consistente bisogno di bellezza. Non è una banalità, è davvero una necessità primaria. Perché la bellezza non è facoltativa, non è un lusso. Per l’animo umano, e per la salute emotiva, è una soluzione e una consolazione. La percezione più semplice e immediata del bello è fine a se stessa, non crea aspettative. La sua forma più comune è nell’apprezzamento della natura, di cui noi esseri umani godiamo ogni manifestazione. Durante i lockdown persino chi non aveva un terrazzo o un piccolo balcone ha aperto le finestre per creare uno spazio ibrido, né interno né esterno, un angolo in cui stare nel micro habitat dei vasi di fiori col tepore del sole sulla pelle.