Ci fa qualche esempio di come Franchi Umberto Marmi lavora in chiave sostenibile?
“Per noi l’utilizzo sostenibile della materia prima marmo è un concreto paradigma misurabile. Non è un dato qualitativo, ma quantitativo, ed è necessario che sia così per sostenere il modello di business che abbiamo scelto per la nostra azienda: un modello trasparente che applichiamo a tutte le fasi del processo, dall’estrazione della materia prima, al trasporto alle lavorazioni e successive applicazioni. Tra le voci di sostenibilità concreta ci sono l’approvvigionamento verde di energia, l’utilizzo di mezzi elettrici in cava, l’ottimizzazione degli sfridi, che noi preferiamo però chiamare materia seconda derivata. Ancora, metodi di escavazione tecnologica che consentono di estrarre la quantità minima di marmo necessario, monitorando costantemente lo stato di salute della montagna. In galleria addirittura utilizziamo un sistema di carotaggio e fissaggio con resine che ci consente di estrarre solo il marmo effettivamente necessario, nel rispetto pieno del monte. Stiamo inoltre lavorando per rendere ufficiale il nostro dato di Carbon Neutrality - il bilanciamento tra emissioni di gas serra generate e emissioni riassorbite - Nella stessa direzione ci siamo mossi con l’analisi del ciclo di vita (il Life Cycle Assessment), certificazione volontaria che la Franchi Umberto Marmi ha implementato prevedendo la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, un vero e proprio marchio ecologico del marmo. Grazie a questa, possiamo sostenere, dati alla mano, che le lastre di marmo Bettogli della Franchi Umberto Marmi sono materiali riconosciuti a livello mondiale per la certificazione ambientale e il rating degli edifici dai principali programmi”.