Il marmo come materiale d’elezione per il contract high end: lussuoso, naturale e ecologico. Ne abbiamo parlato con Bernarda Franchi, vice presidente di FUM

Prezioso, elegante e praticamente eterno. Il marmo è un materiale d'elezione per i progetti contract del settore luxury. Lo conferma Bernarda Franchi, vice presidente e amministratore delegato di Franchiumberto Marmi in questa intervista a Interni. Il fascino innegabile di una pietra naturale, sempre diversa e sempre ricca di sottili contrasti, che però oggi si coniuga a un uso razionale della tecnologia per ottenere spessori bassissimi senza perdere resistenza e qualità estetiche. Una piccola capsule collection di arredamento lo dimostra: Franchiumberto marmi usa la materia per esplorare diverse funzionalità e diverse destinazioni d’uso. Accanto alla ricerca di design, c’è quella di nuovi materiali: il Calacatta Crescola. Estratto nelle Alpi Apuane, è l’ultima novità di FUM: un marmo con venature delicate color oro.

Sostenibilità e impatto ambientale

Il brand ha una grande attenzione per la sostenibilità e per l’uso rispettoso delle risorse naturali, tanto che questo tema ha ispirato il progetto dello stand e la comunicazione all’ultima edizione di Marmomac in settembre. In più, con grande curiosità per le performance ambientali, FUM ha affrontato già nel 2019 l’Analisi del Ciclo di Vita di Prodotto, certificazione volontaria che equivale a un vero e proprio “marchio ecologico” del marmo.

Quali sono i settori di maggiore applicazione del marmo nell'ambito contract?

Con la sua versatilità e l’unicità delle sue caratteristiche il marmo è da sempre al servizio del progetto. Dalla decorazione, al design e interior per arrivare alla grande architettura, dove c’è marmo c’è bellezza. Il nostro marmo è anche in grado di dare le giuste risposte alle visioni, anche quelle più ardite, dei creativi. I grandi architetti e i designer più affermati del mondo si confrontano sempre con il marmo. Quindi anche il mondo del contract, quello di alto e altissimo livello, accoglie al meglio questo materiale che è fra i più utilizzati nei più esclusivi progetti di questo tipo più, dall'hotellerie al retail per arrivare alla nautica dove, per quanto inaspettata, la presenza del marmo è forte.

Perché il marmo è un materiale interessante per il contract?

Il marmo è interessante per il contract in primo luogo per la sua durevolezza: resiste al tempo e mantiene la sua bellezza intatta per un periodo indeterminato. Pavimenti, rivestimenti, piani e top rappresentano la destinazione d'uso più frequente perché qui la scelta di un materiale di qualità e la sua applicazione fanno la differenza tra un bel progetto contract e uno meno riuscito. D’altra parte anche i complementi d’arredo trovano nel marmo e nella pietra naturale un materiale duttile, sempre affascinante e ricco di appeal. Le tecnologie, l’innovazione e la cultura fatta sulla materia ci aiutano a far penetrare sempre più il nostro marmo in questo settore.

Quali sono i settori di maggiore applicazione del marmo nell'ambito contract?

FUM è preparato a far fronte a ogni tipo di richiesta che possa venire dal mondo contract, dalle forniture più piccole a quelle più grandi. Siamo presenti nei maggiori progetti di real estate in USA e nei paesi del Middle East. In questi progetti i nostri materiali sono ricercati per la loro qualità e anche per il servizio e la consulenza che siamo in grado di fornire a ogni tipo di clientela, anche la più selezionata ed esigente. Le applicazioni dei nostri marmi sono varie: rivestimenti, pavimentazioni, realizzazioni di bagni, top, arredi urbani e domestici e piccoli complementi di design.

Cos'è il marmo a basso spessore, come si produce e dove viene utilizzato?

Il marmo a basso spessore è un marmo lavorato in sottigliezza con lastre spesse da 3/5 mm fino a 1 cm che vengono rinforzate grazie agli  honeycomb: in tal modo il marmo non perde la sua strutturalità ma ci guadagna in leggerezza il che permette di utilizzarlo in tutte quelle situazioni, come per esempio lo yacht design, in cui ‘alleggerire’ è necessario per la riuscita del progetto.

I progetti high-end sono da sempre la destinazione più naturale per il marmo. È ancora così o le nuove tecnologie offrono delle alternative più flessibili ed economiche?

Confermo che i progetti di livello alto o altissimo sono quelli in cui di preferenza il nostro marmo viene scelto come materiale di elezione. Le nuove tecnologie che applichiamo sia alle fasi estrattive sia alle lavorazioni consentono oggi di utilizzare la sola quantità di marmo necessario allo scopo senza creare troppi scarti o addirittura reimpiengandoli in un progetto di circolarità, ovvero di risparmio, che in questo momento è molto importante per noi e per il comparto intero. Ridurre il più possibile l’impatto ambientale del marmo è secondo noi la miglior forma di economia che si possa praticare: quindi la flessibilità rispetto alla materia e alle lavorazioni è massima, il marmo, però, essendo un materiale naturale al 100% e richiedendo nelle sue lavorazioni più ricercate grande abilità e competenza artigianale ha i costi conseguenti.